Nel 2014 era accaduto a Gangi e l’anno successivo a Montalbano Elicona. La Sicilia dei borghi sbaraglia le concorrenti. Continua a farlo. Nel 2016 ad aggiudicarsi il titolo di borgo più bello d’italia è stato Sambuca, nella Valle del Belice. Il comune in provincia di Agrigento, abitato da meno di 6mila persone, ha vinto la competizione che ogni anno, dal 2001, mette in vetrina i venti borghi più belli, interessanti e suggestivi del Paese, uno per regione.

I requisiti per essere ammessi nel club esclusivo e dunque essere ammessi alla selezione? Una popolazione che nel Borgo antico non superi i 2mila abitanti, prima di tutto. Poi “possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato da documenti in possesso del Comune e/o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti. Gli edifici storici devono prevalere sull’insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo”. Non solo. “Deve offrire un patrimonio di qualità che si faccia chiaramente apprezzare” e “deve manifestare, attraverso fatti concreti, una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio”. Tutti elementi che Sambuca ha mostrato di possedere. Anche se del castello che durante la dominazione araba fece costruire l’emiro saraceno Zabut non rimane nulla. Al suo posto è stata edificata la Chiesa Matrice, danneggiata dal terremoto del Belice e che adesso si sta tentando di recuperare, e il Belvedere affacciato sulla campagna circostante. Invece è rimasto il quartiere saraceno, con le sue vie strette, tortuose, lungo le quali si aprono piccoli cortili e cave sotterranee.

La notizia del riconoscimento ha scatenato l’entusiasmo in questo angolo di Sicilia nel quale la storia è raccontata dalle testimonianze materiali del periodo arabo, normanno, svevo e aragonese e poi rinascimentale, barocco e borbonico. Senza contare il secentesco Palazzo Panitteri sede del museo archeologico nel quale sono esposti i materiali provenienti dal vicino sito archeologico di Monte Adranone.

“È un riconoscimento assai ambito per ogni amministratore e per tutti i cittadini, ad essere premiate non sono solo le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di Sambuca ma il lavoro di un’intera comunità. Il vero impegno inizia adesso. Abbiamo la responsabilità e il dovere di tenere alto il vessillo, di accogliere i turisti nel miglior modo possibile, di incrementare le attività economiche e artigianali e far veicolare l’immagine di Sambuca al di fuori dei confini regionali”. Il sindaco Leo Ciaccio è entusiasta. Ma i numerosi privati, alcuni dei quali giunti anche dall’estero, che hanno deciso negli ultimi anni di acquistare i vecchi edifici per ristrutturarli, non possono bastare. Così ecco la soluzione: sbloccare la pratica edilizia avviata dalla Coretur viaggi e turismo Srl. Di Giuseppe Cassarà, imprenditore, che nel settore del turismo si è dato molto da fare, al punto di divenire Presidente onorario della Fiavet. Come ricostruisce l’Ansa “tutto inizia alcuni anni fa, quando Cassarà ha acquistato dal Comune alcuni immobili del centro storico per trasformarli in residenze turistiche alberghiere a quattro stelle”.

Un lungo iter prima del via libera. Il progetto prevede la realizzazione di “trentuno residenze, tra cui due suite, distinguibili in monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali, con una disponibilità di 116 posti letto, oltre a una reception in uno dei palazzo storici del quartiere”. Un intervento articolato con un investimento di circa 4 milioni di euro. Studiato nei dettagli. La consegna dei lavori prevista per il 30 giugno 2017. Da quel momento l’investimento dovrebbe iniziare a dare i suoi frutti. Merito delle presenze previste, circa 30 mila l’anno. Naturalmente con un indotto non quantificabile ma comunque considerevole. Insomma l’albergo diffuso promette molto. “Siamo convinti infatti che possa costituire la chiave di volta per lo sviluppo economico e turistico di un territorio che ha tanto da offrire sia ai visitatori sia agli imprenditori che vogliono investire nel Borgo più bello d’Italia”. A Sambuca si segue un modello già sperimentato, anche altrove. Il borgo, da luogo di vita reale, si trasforma in una location per vacanze da sogno. La rivitalizzazione di luoghi in gran parte abbandonati pagata a caro prezzo. I caratteri distintivi quasi dissolti in nome di una ristrutturazione radicale che ha come scopo primario la realizzazione di luoghi artificiali. Quanto l’operazione sarà economicamente vincente lo indicheranno i numeri raggiunti. Dal punto di vista strategico qualche dubbio rimane. Possibile che la nuova valorizzazione non possa che contemplare un utilizzo del patrimonio così standardizzato? Un utilizzo che piuttosto che far emergere le differenze cerca di eliminarle?

Foto da Wikipedia

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