Musica

Radiofreccia, così il patron di RTL 102.5 e di etichette discografiche scopre la radio “libera”

Lorenzo Suraci ha deciso di dare vita a questo nuovo "esperimento". Curioso, ma quando si ha una bella notizia insinuare i dubbi è sempre di cattivo gusto, che a rivendicare la necessità di una radio libera sia proprio Lorenzo Suraci, uno che tra radio, televisione e discografia ha il piedino dentro quasi tutto quello che è mainstream

di Michele Monina

Queste sono giornate difficili un po’ per tutti. Le notizie di cronaca lasciano senza fiato, e anche i più ottimisti faticano a ritrovare un sorriso. Per questo quando ci capita sotto mano una bella notizia è il caso di rallegrarsene. Di condividerla. Di fare festa assieme. Succede che Lorenzo Suraci, il patron di Rtl 102.5, la radio per Very normal people campione di ascoltatori in Italia, ha deciso di dar vita a una nuova radio. Già di per sé sarebbe una bella notizia, perché quando nasce un nuovo progetto, progetto che darà lavoro a tante persone, non si può che rallegrarsene. Del resto, nel corso della sua ultratrentennale carriera, Lorenzo Suraci di belle notizie del genere ce ne ha già date diverse, alcune anche piuttosto simili. Prima, nel 1987, ha acquistato Rtl 102.5, passando dall’essere il padrone e gestore di discoteche all’essere uomo di radio. Poi, nel corso degli anni, ha fondato Baraonda Edizioni Musicali, etichetta e casa di edizioni, passando allegramente, è il caso di dirlo, dall’essere uomo di radio all’essere uomo di edizioni e anche uomo di discografia. Fenomeno, questo, che ha avuto un suo momento d’oro quando il nostro ha incrociato la strada coi colleghi di RDS e di Radio Italia, dando vita all’etichetta Ultrasuoni, vera e propria superpotenza della discografia indipendente che ha avuto, e ha, nei Modà il proprio cavallo di razza.

Nel mentre, uomo instancabile, grande lavoratore, ha messo un piedino dentro la televisione, cominciando una bella collaborazione artistica con Maria De Filippi, finendo per fare capolino dentro Amici, come la presenza di artisti quali Dear Jack, The Kolors e Chiara Grispo nella scuderia della Baraonda stanno a dimostrare e dando vita con la Fascino, la casa di produzione della signora Costanzo, al Coca Cola Summer Festival e a tutta una serie di joint venture che hanno nei mega-concerti in onda sulle reti Mediaset la loro più chiara manifestazione. Non bastasse e non basta mai, Lorenzo Suraci ha continuato a dar vita a nuove realtà radiofoniche, acquistando Radio Latte e Miele e Radio Zeta, e con queste due realtà dando vita a Radio Zeta L’Italiana, sorta di alter- ego suraciano di Radio Italia solo musica italiana, acquistando poi Radio Padania, gesto davvero curioso da parte di un imprenditore calabrese e infine, e veniamo alla bella notizia del giorno, fondando Radiofreccia.

L’idea, il nome sta lì per quello, è chiara: dar vita a una radio che si rifaccia all’esperienza delle prime radio libere italiane, come quelle, appunto, cantate da Ligabue nell’omonimo film e nell’omonima canzone. Non a caso il claim della nuova creatura di Lorenzo Suraci è: Una radio libera come noi. Un luogo, questo di Radiofreccia, dove si tornerà a respirare la stessa atmosfera di quando le radio erano appunto qualcosa di nuovo, di non controllato, di anarchicamente vivo. Curioso, ma quando si ha una bella notizia insinuare i dubbi è sempre di cattivo gusto, che a rivendicare la necessità di una radio libera sia proprio Lorenzo Suraci, uno che tra radio, televisione e discografia ha il piedino dentro quasi tutto quello che è mainstream. Come è curioso che tra i primi nomi finiti a animare il palinsesto radiofonico, nato in rete e presto attivo anche in FM (trovare le bande per un semi monopolista come Lorenzo Suraci non deve essere poi così difficile) siano stati alcuni giornalisti di noti quotidiani sempre in prima fila quando c’è da fare domande comode a determinati cantanti.

Sul perché Luciano Ligabue abbia ceduto il nome Radiofreccia a Suraci, invece, non c’è molto da interrogarsi, basta dare un’occhiata a chi è stato radio partner dei concerti di Monza del Liga per avere la risposta. Insomma, niente insinuazioni, oggi, solo festeggiamenti. Viva Radiofreccia e la prima radio libera come loro, per fortuna oggi la rete offre la possibilità di scegliere tra tante altre web radio libere davvero, che abbondare è meglio che deficere, lo dicevano anche i latini.

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