Prima della parte del concitato vis-à-vis tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e l’europarlamentare del Pd, Simona Bonafè, durante Otto e Mezzo (La7). Il casus belli è il referendum, al cui dibattito in studio partecipa anche il direttore dell’Espresso, Tommaso Cerno. Numerosi i botta e risposta che coinvolgono, da un lato, i due giornalisti e l’esponente dem. Si comincia con il j’accuse di Bonafè sui sondaggi del referendum. “Sono totalmente d’accordo con lei, l’ho anche scritto oggi”, osserva Scanzi. “Questa è una notizia“, ribatte l’europarlamentare. “Notizia per cui non farà un figurone davanti a Renzi e a Boschi. Non lo dica a Renzi“, ironizza la firma del Fatto. Bonafè si lamenta che non si entra mai nel merito della riforma. “Basti pensare alle parole della Boschi” – osserva Scanzi – “che ha detto che se vince il SI’, si combatte il terrorismo. Cito la Boschi che ha firmato questa straordinaria riforma con Verdini e Calderoli”. “Grazie a Verdini oggi c’è la legge sulle unioni civili“, ribatte Bonafè. La polemica prosegue intensamente per alcuni minuti, raggiungendo il climax quando l’eurodeputata afferma che si supera il problema del bicameralismo paritario. “Non è vero” – ribatte Scanzi – “lo complica. La vostra tesi è che il cambiamento a prescindere sia meglio dello status quo. Io voterò NO, anche se trovo che alcune parti della riforma siano positive. Ma la vostra chiave di lettura è questa: io ho il pavimento del bagno che è leggermente rotto. Per rifarlo cosa faccio? Lo bombardo col napalm. Anche quello è un cambiamento, ma secondo me è peggiorativo e quindi se vince il SI’, saremo in una situazione peggiore di quella attuale”