Seconda parte dello scontro tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e l’europarlamentare del Pd, Simona Bonafè, durante Otto e Mezzo (vedi anche la prima parte). L’esponente dem lancia la sua accusa: “Io ne ho sentite tantissime di bufale, come quella secondo cui questa riforma sobilla la dittatura“. “Anche quando ascolti te stessa, allora, senti delle bufale”, replica Scanzi. Bonafè cita la Francia e la Germania, Scanzi ribatte che il sistema tedesco è completamente diverso e scherza sul lapsus della esponente Pd, che dice “riforma elettorale” invece di “riforma costituzionale”. La polemica si accende quando Bonafè afferma che la nuova riforma dà più potere alle proposte di iniziative popolare. Scanzi spiega che non è così e sciorina tutti gli aspetti della riforma “scritta da Calderoli, Boschi e Verdini” che danno più potere, invece, al governo. E sull’Italicum rincara: “Lo ritenevate inamovibile fino a due giorni fa e ora no, perché avete visto che col ballottaggio vince il M5S“
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