Il giornalista aveva duramente criticato Pier Luigi Bersani, attirandosi le critiche degli utenti del social ntework. Il vignettista ha preso le distanze ed è nato uno scambio di cinguettii non proprio amichevoli tra i due. La diatriba ha messo nero su bianco il dualismo tra giornale di carta e sito (che ha maggiore licenza di attacco) e i malumori che questo sta generando in redazione
Rondolino attacca Bersani su Twitter. Gli utenti del social network protestano. E Staino dà loro ragione. Qual è la notizia? Che il giornalista scrive per l’Unità, giornale di cui è direttore il vignettista (con il deputato Pd Andrea Romano). E la diatriba, successivamente continuata sempre su Twitter, porta alla luce i rapporti per così dire non idilliaci tra la versione cartacea e quella online del quotidiano fondato da Gramsci. I fatti, anzi i cinguettii. “A chi si lamenta delle volgarità di @frondolino: sono d’accordo con voi. Non a caso io dirigo solo l’Unità cartacea e non il sito” ha scritto Sergio Staino per prendere le distanze dai post di Rondolino. La colpa del giornalista? Aver definito Bersani “un uomo squallido, privo di principi, intimamente vigliacco” che “aveva detto di non voler fare campagna per il No e invece la fa”. Una volta lette le parole del suo direttore, Rondolino ha pensato bene di rispondere, sempre su Twitter: “Caro direttore, ti informo che scrivo regolarmente sull’Unità cartacea“. Non si è fatta attendere la controreplica di Staino. “Mi piacerebbe che tu ci scrivessi ancora ma come faccio con quei tweet che fai?”. E Rondolino, ancora: “Caro direttore, farò tesoro della tua amichevole rimostranza e dei rimbrotti di mia moglie”.
Caso chiuso? Macché. Perché il botta e risposta tra i due ha messo nero su bianco il dualismo tra giornale di carta e sito (che ha maggiore licenza di attacco) e i malumori che questo sta generando in redazione. Anche perché – hanno spiegato all’Ansa i cronisti dell’Unità – le cause per gli articoli sul web, che non è registrato come testata ma come blog e non dovrebbe ricadere sotto la responsabilità della direzione, vengono comunque indirizzate ai vertici del quotidiano. Per questo motivo, il comitato di redazione ha dato mandato all’avvocato Bruno Del Vecchio di valutare “l’eventuale illegittimità di alcuni comportamenti assunti dall’azienda” in relazione “alla gestione del sito Unita.tv“, oltre che alla “mancata corresponsione di alcune voci stipendiali”, come l’indennità redazionale.