Si è aperto a Bologna il XXI congresso di Magistratura democratica, dedicato al tema delle diseguaglianze e apertamente schierato per il No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Secondo il presidente Carlo De Chiara il mix tra nuova Costituzione e Italicum creerebbe “dei problemi perché il circuito tra la rappresentanza dei cittadini e la politica” verrebbe “fortemente alterato e questo non può non avere incidenza anche sulla qualità della democrazia”. Poi difende la prerogativa dei magistrati di fare politica “nel modo più auspicabile del termine”: “Nel 2006 difendevamo la Costituzione dalla riforma voluta da Berlusconi assieme al centrosinistra. Oggi la difendiamo da una riforma voluta dal Pd, e dalla parte del No ci sono Berlusconi e la Lega. Questa è la dimostrazione che noi non siamo collaterali a nessun partito e che non siamo pro o contro Renzi: questi sono discorsi troppo contingenti rispetto a una Costituzione, che è la legge fondamentale dello Stato e che dovrebbe durare secoli”.