I due erano stati rapiti il 19 settembre scorso tra le 7 e le 8 del mattino a Ghat: hanno riferito di stare bene e di non aver subito violenze. “Oggi è una giornata bella, non vedo l’ora di abbracciarlo", ha detto la mamma di Cacace
Danilo Calonego e Bruno Cacace, i due tecnici italiani rapiti in Libia, sono stati liberati. La notizia, riportata da alcuni media libici, è stata confermata dalla Farnesina. Liberato anche Frank Boccia, italo-canadese rapito insieme ai due il 19 settembre scorso tra le 7 e le 8 del mattino a Ghat nel sud della Libia al confine con l’Algeria. Calonego e Cacace hanno fatto rientro in Italia la notte tra il 4 e il 5 novembre con un volo dedicato e saranno ascoltati in mattinata: racconteranno alla procura di Roma le ore del rapimento e della prigionia. I due hanno riferito di stare bene e di non aver subito violenze.
Secondo una fonte di sicurezza libica di alto livello i due tecnici sarebbero stati liberati attraverso un’operazione di intelligence portata in atto dal Consiglio Presidenziale. Il capo del consiglio comunale della città di Ghat ha detto che “gli occidentali liberati sono in buona salute”. Danilo Calonego, 66enne della provincia di Belluno e Bruno Cacace, 56enne residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), lavorano come ingegneri per la società italiana Con.i.cos. (Costruzioni internazionali contratti) di Mondovì, attiva dal 1977 con lavori importanti nel settore edile in Italia e all’estero.
“Abbiamo vissuto con apprensione, insieme ai familiari, i giorni del sequestro, non sapevamo nulla, c’era silenzio. Ora questa notizia ci rallegra. La città si sveglia felice perché tutto si è risolto per il meglio”: queste le parole del sindaco di Borgo San Dalmuzzo (Cuneo), Gian Paolo Beretta che commenta con AdnKronos la liberazione del suo concittadino Bruno Cacace. “Ho passato dei giorni infernali, ma ora è tutto passato”. E’ felice la mamma di Bruno Cacace, Maria Margherita Forneris. Intorno a lei, a villa Primula in Borgo San Dalmazzo, si è stretta tutta la famiglia: “Oggi è una giornata bella, non vedo l’ora di abbracciarlo perché quando tornava dalla Libia, abitava con me – ha detto – Ho avuto tanti momenti di sconforto, ma la comunità di Borgo ci è stata vicino. Faremo una festa di famiglia e una festa di ringraziamento“. Da Roma Cacace ha chiamato le figlie che abitano in Francia.
E anche la sorella di Danilo Calonego, Daniela, ha espresso felicità per la notizia appresa dalla Farnesina: “Finalmente è un buon giorno. So che mio fratello è libero. Non l’ho ancora sentito. Aspettiamo tutti il suo ritorno. Sono contenta, veramente contenta. È da quel 19 settembre che non avevamo più notizie di Danilo. Non so quando tornerà a casa ma l’aspettiamo”.