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Sanità negata, non solo a Reggio Calabria

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Scrissi tempo fa di come la sanità locale calabra stesse facendo passi “politici” per essere assegnata a strutture private a scapito dell’assistenza pubblica pura. A Reggio Calabria all’Ospedale Morelli, ad esempio, la reumatologia è stata molto limitata, senza assegnazione di posti letto, così i cittadini sono obbligati a spostarsi alla casa di cura privata Madonna dello Scoglio di Cotronei che consta, senza avere bacino d’utenza proprio adeguato, di 40 posti letti.

Come è possibile che nessun politico possa rendersi conto di questa manovra lenta ma inesorabile di spostamento della sanità dal pubblico al privato in Calabria come in Lombardia? Come è possibile che nessun politico si renda conto che senza controlli seri sui pazienti e non sulle cartelle cliniche, come grido a gran voce dal 2003, questo spostamento può essere molto pericoloso per la salute dei cittadini che potrà incappare nei bilanci obbligatoriamente attivi di società sanitarie?

Reinvestiamo negli ospedali pubblici controllando il lavoro dei medici e delle strutture sanitarie private per avere bene comune. I grosso gruppi di potere investono in sanità perché si guadagna molto, non permettiamo che guadagnino oltre a scapito dei cittadini. Ricollochiamo posti letti immediatamente all’ospedale di Reggio Calabria e nel contempo controlliamo tutti le unità operative pubbliche e private del Bel Paese in modo che siano efficaci ed efficientiPer il bene del cittadino.

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IL DISOBBEDIENTE

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