Austin Crites, un giovane di 33 anni, ha contestato il candidato alla Casa Bianca mostrando un cartello. "Tentativo di assassinio", ha ritwittato Donald Junior. Ma i servizi segreti: "Non è stata trovata nessuna arma"
Allarme per Donald Trump a pochi giorni delle elezioni Usa. Durante il comizio del candidato repubblicano alla Casa Bianca a Reno, in Nevada, qualcuno tra la folla ha gridato “gun” (pistola). Un uomo di fronte al palco, che teneva in mano un cartello con su scritto “repubblicani contro Trump”, è stato subito circondato da un gruppo di persone che hanno formato un cerchio intorno a lui. Immediatamente gli uomini dei servizi segreti sono intervenuti e hanno arrestato l’uomo, poi identificato come Austin Crites, un giovane di 33 anni. Trump è stato portato via per sicurezza, mentre parte del pubblico è scappata nella direzione opposta al palco.
Su Twitter, Donald Trump junior ha subito ritwittato sul suo account alcuni messaggi in cui si parla di “tentativo di assassinio“. Ma i servizi segreti, in una nota diffusa poco dopo, hanno detto che “in seguito a un controllo sull’uomo e nell’area circostante non è stata trovata alcuna arma”.
Parlando ai giornalisti, Crites, ancora incredulo, ha spiegato: ”Quando ho tirato fuori la scritta la gente intorno a me cercava di afferrarla con relativi fischi ed è tutto quello che ci si aspetterebbe in una situazione come questa”, non immaginando che la contestazione nei suoi confronti potesse avere questi risvolti. Fonti della sicurezza, interpellate dalla Abc, hanno giustificato il loro intervento a causa del “panico” che si era diffuso fra la gente quando qualcuno ha urlato la parola “pistola”. Questo ha spinto gli agenti, alcuni in tenuta antisommossa, a intervenire per riportare la calma. Il comizio è ripreso dopo una decina di minuti, con Trump che salendo sul palco ha voluto sottolineare che: “Nessuno ha detto che per noi sarebbe stato facile, ma non ci fermeranno”.