Giudizi opposti sulla "definizione agevolata" delle cartelle prevista dal decreto fiscale. Intanto Equitalia ha reso disponibile il modulo per chiedere di aderire: si può scegliere se versare tutto in un'unica soluzione o in quattro rate. Il dl però è in fase di conversione in Parlamento e sono attese molte modifiche, anche per consentire una maggiore diluizione dei pagamenti
Sul fatto che si configuri o meno come un condono ci sono opinioni opposte. Tanto che perfino la Corte dei Conti e l’Ufficio parlamentare di bilancio sul punto sono in totale disaccordo. Nel frattempo, comunque, la rottamazione delle cartelle di Equitalia prevista dal decreto fiscale è ufficialmente partita: da oggi fino al 23 gennaio 2017 sarà possibile presentare la domanda presso gli sportelli della società in via di abolizione, utilizzando il modulo disponibile sul sito da venerdì scorso, e usufruire dello sconto sulle sanzioni. Non è detto, però, che le condizioni per i contribuenti – a partire dalla possibilità di pagare in un massimo di quattro rate – restino quelle messe nero su bianco nel decreto: anzi, è molto probabile che il dl esca molto cambiato dall’iter parlamentare di conversione. In commissione Bilancio alla Camera sono stati presentati oltre 1000 emendamenti, 600 dei quali sono stati dichiarati ammissibili. E lo stesso governo, tra lunedì sera e martedì, presenterà due pacchetti di modifiche. Dopo le votazioni in commissione, il decreto è atteso in aula giovedì 10 novembre.
“Condono? Espressione impropria”. “No, lo è. Indebolisce senso di obbedienza fiscale” – “Parlare di condono è una espressione impropria perché qui non si condona una parte del dovuto. Qui si parla di interessi mentre il dovuto, da quanto emerge, si dovrà pagare”, ha sostenuto il presidente della Corte dei conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Di parere specularmente contrario Giuseppe Pisauro, presidente dell’Upb, secondo cui la rottamazione “si configura come un condono” e “consentendo ai contribuenti di estinguere il debito di imposta al netto di sanzioni e interessi di mora finisce per premiare i contribuenti meno meritevoli e per questa via può contribuire a indebolire il senso di obbedienza fiscale della platea dei contribuenti”.
C’è il modulo per chiedere la rottamazione. Ma le condizioni potrebbero cambiare – Fino al 23 gennaio 2017 sarà possibile presentare la domanda presso gli sportelli Equitalia e usufruire dello sconto sulle sanzioni. Sul sito internet della società partecipata da Entrate e Inps si può scaricare il modello di domanda di adesione alla rottamazione o definizione agevolata delle cartelle di pagamento, basato sugli attuali contenuti del decreto fiscale. Il modulo DA1 va compilato con i propri dati personali, le informazioni sulle cartelle interessate e la scelta se si vuol procedere al pagamento in un’unica soluzione oppure in quattro rate. Molti emendamenti puntano ad aumentare il numero delle rate, ma per consentire la diluizione su un periodo più lungo il governo dovrebbe trovare coperture alternative rispetto agli introiti stimati da questa operazione (oltre 2 miliardi di euro). La richiesta può essere inoltrata anche tramite Posta elettronica certificata. Nel caso di invio telematico il contribuente dovrà spedire il modulo, insieme alla carta d’identità, a un indirizzo mail (o Pec) diverso a seconda della regione di residenza. La lista si trova sempre sul sito di Equitalia. La società comunicherà al contribuente entro il 24 aprile 2017 (180 giorni dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale) l’ammontare complessivo delle somme dovute e gli invierà i bollettini di pagamento.