Hillary Clinton risale nei sondaggi. A meno di 24 ore dall’apertura delle urne negli Usa la media delle rilevazioni conferma il rimbalzo della candidata democratica che – secondo il sito specializzato RealClearPolitics – è ora avanti di 2,5 punti: 46,8% contro il 44,3% di Donald Trump. L’ex first lady però non ha ancora raggiunto il ‘magic number’ dei 270 grandi elettori necessari per la Casa Bianca. Anzi, quelli sicuri scendono a 203. Salgono a 171 infatti quelli ancora in gioco, aggiungendosi agli stati in bilico anche il New Mexico con la sua dote di 5 grandi elettori. Il candidato repubblicano resta fermo a quota 164.
L’ex segretario di Stato deve quindi conquistare 67 grandi elettori per raggiungere la soglia dei 270 necessari: vincendo Florida e Pennsylvania, dove è in leggero vantaggio, sarebbe fatta. Mentre per Trump l’impresa è molto più difficile, dovrebbe vincere molti più stati in bilico: secondo alcune fonti, tutti gli swing States più uno storicamente democratico.
Tutto dipenderà appunto da come andranno le cose nei 15 Stati in cui l’esito del voto è ancora incerto, quelli in cui la differenza tra i due candidati nella media dei sondaggi è inferiore al 5%.
Assegnando gli Stati in bilico a chi – Stato per Stato – è attualmente in vantaggio, la Clinton avrebbe vinto: l’ex segretario di Stato arriverebbe a 301 grandi elettori, contro i 237 di Trump.
Per Fox News Hillary mantiene 4 punti di vantaggio: 48% delle preferenze dei probabili votanti, mentre il repubblicano il 44%. Sono tre, invece, le lunghezze di vantaggio secondo un sondaggio condotto da Bloomberg fra venerdì e domenica, e che quindi non tiene conto dell’effetto della decisione dell’Fbi di chiudere l’indagine sulle email: l’ex first lady avrebbe il 44% delle preferenze e Trump il 41%. Il sondaggio mostra come i democratici sarebbero avanti soprattutto fra le donne e gli ispanici.
Secondo il rilevamento settimanale finale di NBC News/SurveyMonkey, la candidata democratica è al 47% con il repubblicano al 41%. Cbs News dà a Clinton un vantaggio del 4%, (45% contro il 41%) sia nel duello diretto con Trump che nello scontro a quattro, con gli indipendenti Gary Johnson e Jill Stein.
Buone notizie per i democratici arrivano dal New Hampshire, lo stato dove nei giorni scorsi, mentre imperversavano le polemiche per la riapertura dell’inchiesta sul cosiddetto Emailgate, sembrava che Clinton avesse perso il solido vantaggio tenuto per mesi. Tanto che lo stato era passato nel gruppo degli swing States che potranno essere decisiva. Ora una nuo9va rilevazione pubblicata dal Survey Center dell’University of New Hampshire torna a descrivere una situazione di netto vantaggio per la democratica, con il 49% a Clinton e il 45% a Trump.