Nelle foto scattate da Pete Souza otto anni di mandato del presidente della social media era
Martedì 20 gennaio 2009: Barack Obama si insediava alla Casa Bianca. Venerdì 20 gennaio 2017: il vincitore delle elezioni sarà nominato ufficialmente nuovo presidente degli Stati Uniti. Una staffetta che, almeno a livello di immagine, si preannuncia ‘in perdita’. Tra le tante eredità che il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti lascerà al suo successore c’è anche una considerevole “quota social“. Donald Trump o Hillary Clinton avranno infatti a disposizione gli account creati durante i due mandati del presidente.
Una mole notevole di fan e follower: Obama è stato il “presidente della social media era”. Capace di parlare a tutti, Barack, perfino ai millennials: i filtri di Snapchat usati con ironia, l’account personale su Twitter, le dirette Facebook, Instagram. “Ha fatto innamorare l’America, e forse il mondo intero, con i suoi discorsi, il suo sorriso, l’amore per la sua famiglia, l’empatia con le persone”, scrive il Telegraph a proposito del ‘capolavoro di comunicazione’ messo in atto a livello mediatico dal presidente e dal suo staff.
E i momenti social “regalati” a stampa e spettatori dal presidente uscente sono stati tanti, difficile perfino ricordarli tutti: dall’esibirsi insieme a Mick Jagger e BB King alla Casa Bianca, alla prima esperienza con Michelle sulla “kiss cam” durante una partita di basketball, all’incontro con “l’adorabile” principino George in accappatoio, “all’Obama out” che è ormai scolpito nell’immaginario di tutti. Un presidente così social che sarebbe stato difficile pensarne uno migliore perfino in una serie televisiva targata Netflix.
Un presidente che, a livello di immagine mediatica, tanto deve anche a Pete Souza, fotografo ufficiale della Casa Bianca. L’account Instragram di Souza è un album impareggiabile di momenti che raccontano quello che Barack è riuscito a essere in questi otto anni (complice un grande staff), a livello di immagine. D’altronde, la sua elezione “non sarebbe stata possibile senza Internet perché è stato il web a fornire la capillarità necessaria. YouTube da solo ha giocato un enorme ruolo. Piace dire che Kennedy fu eletto grazie alla televisione. Se è così, allora Obama è stato eletto grazie a Youtube”.