I due avevano un accordo verbale da mesi. Il sindaco si giustifica dicendo di dover indire un bando pubblico. La replica del cantante nella ricostruzione del Corriere della Sera: "Che gara devi fare? Con chi? Mediaset ce l'abbiamo solo noi. Palermo sarebbe stata il capodanno italiano". E pensa già ad una festa fra i terremotati
Leoluca Orlando dice no al Capodanno con Gigi D’Alessio a Palermo. Il classico concerto in piazza dell’ultimo dell’anno sembrava cosa fatta: il sindaco e il cantante ne discutevano da mesi. Cifre e accordi decisi verbalmente oppure via messaggio, ma mai trasferiti nero su bianco. Adesso è saltato tutto e Orlando parla di un equivoco: “Quando Gigi diede la disponibilità, ne fui felice. Ma doveva essere chiaro che non si può prescindere da un bando pubblico. Qualcuno pensa davvero che io possa fare un contratto senza bando?” Stizzita la replica di D’Alessio: “Che gara devi fare? Con chi? Mediaset ce l’abbiamo solo noi. Palermo sarebbe stata il capodanno italiano”.
Le incomprensioni che hanno portato ad annullare la kermesse da 1 milione di euro, con le telecamere di Mediaset pronte a trasmettere l’evento in diretta tv, partono da lontano. I primi contatti tra il cantante napoletano e il sindaco di Palermo risalgono a 6 mesi fa. “Nei primi messaggi in primavera lui era felicissimo – racconta D’Alessio al Corriere della Sera riferendosi ad Orlando – lo ha ridetto ad agosto, durante un mio concerto”. Poi, secondo la versione di Gigi, un altro messaggio: “Guarda che dai tuoi uffici non ho saputo più nulla“. E la risposta del sindaco: “Pensavo fosse già tutto a posto”. Evidentemente non tutto era davvero a posto, perché serviva appunto un bando pubblico. E ora il primo cittadino cerca la via della riappacificazione: “Carissimo Gigi, Sono rammaricato… – scrive in un messaggio – Spero di avere la possibilità di incontrarti per spiegarti complicazioni e vincoli di chi come ha ruoli istituzionali e opera in terreni minati“. Ma il cantante sta già pensando ad un capodanno alternativo, magari fra i terremotati.