Dalle vetture d'epoca Rolls-Royce e Lamborghini, fino alle Mercedes più prestazionali. Passando per l'industria nazionale, con le Cadillac (di cui una mezza italiana) e le Chevrolet. Lusso e velocità sono la Stella Polare del nuovo numero un americano, ma c'è anche una Tesla a emissioni zero
Passi che per esigenze di campagna elettorale il mezzo di trasporto principale negli ultimi tempi stato il suo jet personale, un Boeing 757 da cento milioni di dollari. Ma poteva un riccone gaudente come il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America non amare le auto? Domanda retorica, visto che nel suo garage pare ci siano oltre un centinaio di vetture, tra cui diverse chicche (una Tesla Roadster elettrica, ad esempio) e pezzi d’epoca che farebbero invidia a un collezionista.
Certo, ultimamente anche lui si è dovuto “piegare” a mezzi molto in voga tra i politici e gli uomini d’affari della Grande Mela come le Chevrolet Suburban e Cadillac Escalade, sport utility dalle dimensioni imponenti come da tradizione yankee. Ma il cuore del nuovo inquilino della Casa Bianca batte decisamente altrove. Impossibile citarle tutte, ma da quelle più rappresentative che abbiamo scelto si potrebbe dire che è equamente diviso tra Europa e America, con una predilezione per il lusso (ma guarda un pò), la velocità e l’old style.
Come altro definire, infatti, una perla come la Rolls Royce Silver Cloud del 1956? Pare che quando l’acquistò avesse accumulato solo la metà dell’immenso patrimonio che gli viene accreditato (4,5 miliardi di dollari in totale), e infatti ci prese gusto visto che si rivolse al marchio inglese controllato dalla Bmw anche in seguito, per una più moderna Phantom: prezzo base, a suo tempo, di mezzo milione di dollari. Che lievitò assai, in virtù delle infinite personalizzazioni pretese dal tycoon.
A vederla così, c’è da vincere facile. In realtà, nella scuderia presidenziale c’è anche roba che non ti aspetti. Come ad esempio la vetusta Cadillac Allantè, roadster di lusso risalente a fine anni ’80 che tra l’altro vanta una carrozzeria italiana, prodotta negli stabilimenti Pininfarina di Grugliasco. O anche, ma qui siamo già sul più noto, una Lamborghini Diablo VT del 1997 da oltre 320 chilometri orari, rigorosamente customizzata anche lei. Magari non come la Aventador di un suo fan sfegatato, che con la tecnica del wrapping ne ha “ornato” il cofano e la carrozzeria con foto e slogan dello stesso neo-presidente…
Che Donald Trump, nondimeno, sia sempre stato assai affascinato dalla velocità è fuori di dubbio. Non si spiega altrimenti la scelta di un gioiello da pista, non certo facile da domare, come la Mercedes SLR McLaren: un “mostro” da 617 cavalli che il roscio miliardario si regalò nel 2005. Trump l’ha amata a tal punto da concederle di essere parcheggiata proprio di fronte al suo quartier generale, ovvero la Trump Tower di New York, in bella vista.
E, infine, il mai celato orgoglio per l’industria nazionale e le sue muscle car in particolare, come la Camaro Indianapolis del 2011. La Chevrolet, per motivi promozionali (era diventato famoso grazie alla serie tv The Apprentice), pare gliene avesse offerta una da guidare alla centesima edizione della Indianapolis 500. Ma alla fine non se ne fece nulla per mai spiegati “motivi di opportunità”.
Comunque sia, adesso non avrà certo tempo e modo di guidare. Le sue bellezze rimarranno chiuse in garage, e dovrà abituarsi ad altro. Nella fattispecie alla Limousine blindata presidenziale, detta “The Beast” per tutto il suo corredo di dispositivi di sicurezza e corazzature varie. Un nomignolo che certo non dispiacerà al presidente Trump.