Tornano le esecuzioni nello stato americano a distanza da un anno dall'abrograzione. "Non mi scoraggio" ha commentato il senatore Chamber, promotore del movimento per l'abolizione della pena capitale
Reintrodotta la pena di morte torna in Nebraska, dove il boia non colpisce dal 1997. Gli elettori dello stato americano, che ha dato 5 voti al neoeletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno votato a favore del ripristino della pena capitale nello stato centrale, respingendo la decisione dello scorso anno di sospenderla. Di tutt’altra natura è il risultato del referendum in California, dove è passato il Sì al referendum per l’uso della marijuana a scopo ricreativo.
Così, salgono a 31 gli stati federali che applicano la sentenza capitale e scendono a 19 quelli che non la eseguono. “Finalmente avremo giustizia” commenta soddisfatta il risultato in Nebraska Vivian Tuttle, intervistata dall’Omaha World Herald, madre di Evonne: trentaduenne uccisa e il cui assassino è in carcere nel braccio della morte. Mentre il senatore Ernie Chambers, uno dei promotori della moratoria per la cancellazione della pena di morte nello stato, dichiara al giornale dell’Omaha di non essere scoraggiato. “È da troppo tempo che porto avanti questa battaglia per essere sorpreso da quello che è accaduto questa notte” ha detto Chambers.
Nel maggio 2015, dopo una dura e lunga contesa, l’Assemblea legislativa del Nebraska con tre voti, com’è tradizione dello Stato del Midwest, aveva dato il via libera alla cancellazione della pena di morte dal proprio sistema giudiziario. Il verdetto era arrivato dopo una dura e aspra battaglia tra i favorevoli all’abolizione e il governatore repubblicano Pete Ricketts, convinto sostenitore della pena capitale. Il risultato delle urne era stato giudicato straordinario perché lo Stato federale è famoso per avere un elettorato profondamente conservatore. “Oggi facciamo qualcosa che trascende questo Stato e questa legislatura, oggi facciamo qualcosa che ha a che fare con la dignità dell’essere umano” commentò il senatore Chambers.