FAI BEI SOGNI di Marco Bellocchio. Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Guido Caprino Durata: 134’ (Italia/Francia 2016) Voto 3/5 (DT)
La bellissima mamma lo ama, il mostro Belfagor lo protegge. Di questo vive il piccolo Massimo, figliolo di un benestante ingegnere nella Torino operosa degli anni Sessanta. Una notte avviene la tragedia, a lui celata fino all’età adulta con tutti i traumi che ne conseguono. Autobiografia romanzata in best seller di Massimo Gramellini, Fai bei sogni poteva diventare un’opera “bellocchiana” a tutto tondo per temi, ossessioni e atmosfere. L’adozione “emozionale” da parte del grande regista era – non casualmente – conditio sine qua non rispetto alla scelta stessa di siglare la regia del progetto, e tuttavia il vincolo al testo all’origine sembra pesare eccessivamente nell’economia narrativa e drammaturgica dell’adattamento cinematografico. Ciò contribuisce ad appesantire il film, specie in alcuni territori di aderenza biografico-realistica spesso eccessivamente dilungati a svantaggio dei magnifici momenti onirici, chiara “materia” in cui Marco Bellocchio da sempre eccelle. Se qualche perplessità giace anche nella scelta del pur bravo Valerio Mastandrea quale incarnazione del tormentato protagonista, tale perplessità diventa vera e propria titubanza nell’adozione della francese Bejo per il ruolo della dottoressa (troppo) pronta a lenire le ferite del dolente Massimo (Gramellini).