Lo ha deciso l'assemblea generale del coordinamento internazionale delle strutture di polizia tenutasi a Bali, in Indonesia. Il direttore dell'Ong per la regione Asia orientale è critico nei confronti della nomina: "Meng Hongwei è una persona che presiede una forza di polizia nota per le violazioni dei diritti umani"
Il nuovo capo dell’Interpol è il vice ministro della Pubblica sicurezza cinese Meng Hongwei. Lo ha deciso l’assemblea generale del coordinamento internazionale delle strutture di polizia che si è tenuta dal 7 al 10 novembre a Bali, in Indonesia. Il successore dell’ex numero uno dell’Interpol, la francese Mireille Ballestrazzi, resta comunque direttore delle forze di polizia marittima di Pechino.
#China‘s Vice Minister for Public Security, Meng Hongwei, elected on Thur as President of Int’l Criminal Police Organization @INTERPOL_HQ pic.twitter.com/VGmP3HpDK2
— People’s Daily,China (@PDChina) 10 novembre 2016
Sull’elezione di Meng è intervenuta Amnesty International. La sua scelta è stata definita “preoccupante” dal direttore dell’Ong per la regione Asia orientale. Meng è “una persona che presiede una forza di polizia cinese nota per le violazioni dei diritti umani ed è uno strumento per l’applicazione di un sistema politico repressivo”, ha detto Nicholas Bequelin. Tra le accuse fatte, anche confessioni forzate e ricorso documentato alla tortura.
Police in China has a dual mandate: law enforcement like any police but also protecting CCP power. Unsurprisingly Meng also has CCP position
— Nicholas Bequelin 林伟 (@bequelin) 10 novembre 2016
Bequelin ha anche sottolineato alcuni episodi precedenti in cui la Cina ha cercato di usare le comunicazioni dell’Interpol “rosse” – cioè quelle considerate più importanti a livello globale – contro i dissidenti politici in patria. Secondo l’articolo 3 della Costituzione dell’Interpol, però, “è severamente vietato per l’organizzazione intraprendere qualsiasi intervento o attività di un politico, militare, religioso o di carattere razziale.”
La nomina di Meng conferma la lunga ascesa cinese nel panorama internazionale e un riconoscimento “istituzionale” della sua potenza. Prima d’ora, mai nessun altro connazionale aveva ricoperto l’incarico di vertice dell’organizzazione. Il numero due della Pubblica sicurezza cinese – scrive l’Ansa – è in linea con le strategie del presidente Xi Jinping sulla cattura ed estradizione in patria di funzionari corrotti scappati all’estero. Alexander Prokopchuk, a capo dell’ufficio russo dell’organizzazione, è stato designato vice presidente, secondo un annuncio dell’Interpool via Twitter.
I lavori dell’assemblea che si è svolta a Bali hanno puntato soprattutto su cooperazione per le contromisure contro il terrorismo e i militanti dello Stato islamico. Fondata nel 1914, l’Interpol è la seconda più grande organizzazione internazionale dopo l’Onu. Il presidente dell’organizzazione dirige il suo comitato esecutivo ed è eletto dall’Assemblea Generale per un periodo di quattro anni. La Repubblica Popolare Cinese è uno stato membro dell’Interpol dal 1984.