La “Capitanata” – area pugliese che va da San Severo e Cerignola passando per Foggia – si è trasformata in un vero Far west tra rapimenti lampo, assalti alla diligenza e rapine a mano armata. L’ultimo episodio avvenuto lo scorso 7 novembre, è la punta dell’iceberg di un fenomeno che dall’inizio dell’anno ad oggi ha già fatto oltre 150 vittime. Solo 60 sono state rapinate con un’operazione fuori dal solito modus operandi adottato dai malavitosi appartenenti alla criminalità organizzata locale. L’episodio, avvenuto alla periferia di Cerignola, ha coinvolto i passeggeri di un pullman delle autolinee ‘Marozzi’ diretto da Ginosa a Roma. L’autobus è stato costretto a fermarsi da un commando, su due auto, composto da quattro banditi con i volti coperti e armati, che hanno rapinato quattro dei circa 60 passeggeri a bordo. I malviventi hanno portato via denaro e cellulari. A disturbare il lavoro dei rapinatori è stato un camionista, che ha lampeggiato a distanza dopo aver notato l’autobus fermo, mettendo in fuga i malintenzionati. Nella stessa notte, sempre a Cerignola, un altro commando rapiva un noto ristoratore per alcune ore. Un sequestro lampo organizzato per ottenere un riscatto garantito dallo stesso incasso del ristorante.
“Stiamo contrastando il fenomeno con l’attività di indagine fissa sulle rapine – spiega Antonio Giusto, capo di gabinetto della Questura di Foggia a ilfattoquotidiano.it – a questo si aggiungono i servizi sul territorio che vengono incrementati con le pattuglie del reparto prevenzione crimine, che vengono messe a disposizione dal Ministero degli Interni e dall’omologo reparto dei carabinieri. Ci sarà una riunione tecnica proprio per comprendere a pieno il fenomeno e incrementare con reparti esterni il servizio di contrasto. Ad onor del vero sul fenomeno delle rapine ai camionisti c’è stato un decremento, ma non si era mai arrivati a dover far fronte ad un assalto ai danni di un autobus di linea”.
Preoccupato il Vescovo di Cerignola, Luigi Renna che all’indomani degli episodi ha tuonato con parole forti. “Non posso non esprimere viva preoccupazione per quanto accaduto nel nostro territorio di Cerignola – afferma monsignor Renna – due uomini morti dopo un inseguimento dei Carabinieri, al cui “alt!” non si erano fermati; il furto e il sequestro per poche ore di un ristoratore; l’assalto ad un autobus della linea Marozzi. Penso all’uomo derubato e sequestrato dopo una giornata di onesto lavoro. Penso anche al terrore di chi viaggiava ieri notte, con il suo carico di pensieri e di preoccupazioni, e che ormai porta impressa nel cuore la paura legata al nome della nostra Città. Cari cittadini di Cerignola, cari amministratori e care forze dell’ordine, non possiamo più tacere”. Renna fa appello alle coscienze proprio perché negli ultimi mesi gli episodi sono diventati sempre più efferati come ci raccontano alcune vittime. “Sono una delle tante vittime di questi balordi – ci spiega Pasquale. Dopo quell’evento ho acquistato una semplice utilitaria per paura di rivivere quell’incubo. L’episodio è avvenuto lo scorso inverno. Mi trovavo a bordo della mia BMW Z3, all’altezza del casello autostradale di Candela, quando un’auto che sopraggiungeva da dietro mi tamponò volontariamente. Arrestai la marcia e scesi per constatare il danno ma invece di trovare un automobilista con libretto alla mano, fui sorpreso nel vedermi un ragazzo con volto celato da una maschera di carnevale che impugnava una pistola e che in dialetto mi chiedeva il cellulare, portafoglio e chiavi dell’auto, il tutto in meno di un minuto. Ovviamente non esitai a fare quello che mi era stato chiesto e subito dopo vidi andar via il rapinatore a bordo della mia macchina in direzione Cerignola. Rimasi circa un ora a vagare di notte per strada. Ovviamente nessuno si fermava per darmi un aiuto. Dopo circa un chilometro raggiunsi il casello autostradale e chiesi aiuto al personale. Vivo quell’incubo ogni giorno ed evito ormai da mesi di guidare da solo di notte, sopratutto in questo territorio”. Ancor peggio quello che subiscono i camionisti. Un fenomeno ormai quotidiano che sta obbligando molti corrieri nazionali a vietare ai propri dipendenti lo scarico notturno in zona Foggia. “I camion si fermano a Termoli, e aspettiamo spesso lì la notte perché abbiamo paura di essere sequestrati e rapinati – ci spiega una delle vittime, rapinato già ben due volte. Su Foggia si viaggia solo di giorno – aggiunge il camionista – perché chi ha vissuto quello che ho vissuto io è difficile che riesca a dimenticare. Mi trovavo nella zona industriale di Cerignola a bordo del mio tir, quando fui affiancato da un Audi A3 scura. Frenai di colpo per non travolgere l’auto e mentre stavo ancora arrestando la marcia, scesero dall’auto tre malviventi che mi trascinarono in malo modo nell’auto dopo avermi brutalmente picchiato. Un altro rapinatore si mise a bordo del mio camion e lo portò via. Dopo circa un ora nelle mani dei rapinatori vidi tornare il tir, ovviamente svuotato. Rubarono tutto il carico, poi distrussero il mio telefonino, forse perché non di ultima generazione e mi lasciarono andare dopo avermi minacciato e picchiato più volte tanto da farmi incrinare alcune costole. Tanta violenza per niente, anche perché il carico trasportato valeva poche migliaia di euro. Orami non rubano più i camion, ma solo il carico, perché hanno compreso quanto sia pericoloso tenere in mano il corpo del reato. Purtroppo tutto questo non succede solo di notte, alcuni miei colleghi sono stati rapinati e sequestrati in pieno giorno, con la stessa efferatezza e dinamica. L’ultimo caso che conosco bene è avvenuto a luglio sulla provinciale 77 all’altezza del bivio della Lupara sempre a Cerignola, dove un collega è stato rapinato mentre trasportava frutta e verdura. È stato sequestrato per circa due ore come me”.