La sezione di Montebelluna ha deciso di non rinnovare l'iscrizione della senatrice dem all'associazione. "La riforma ha il pieno avvallo dei partigiani di oggi e di ieri", dice lei, che spiega di essere stata accolta, invece, in un'altra sezione. Ma il presidente Anpi di Treviso dice: "Non esiste"
Laura Puppato vota sì al referendum? Niente rinnovo della tessera Anpi, da sempre contraria alla riforma voluta dal governo Renzi. “Una cosa incomprensibile e inaudita”, ha detto la senatrice, che si è vista negare l’iscrizione dalla sezione di Montebelluna (Treviso), decisa – dice lei alla Dire – da chi ha perso “il senso della misura, la logica dei principi fondanti della Costituzione. Qui – ha aggiunto – qualcuno è uscito fuori dal seminato e non sono io”. E anche alcuni esponenti renziani si schierano con lei e bollano la decisione dell’Anpi a una “follia stalinista”.
Lo scrive su Twitter il senatore dem Stefano Esposito: “Ho sempre evitato qualunque commento sul no Anpi a referendum costituzionale ma espellere Laura Puppato perché vota sì è follia stalinista”, e gli fa eco il collega Andrea Marcucci. “Una decisione stalinista, anche in questo caso spero che Anpi nazionale intervenga. La mia solidarietà a Laura Puppato #anpi #bastaunSi”. Quello con la Puppato è l’ennesimo scontro tra Pd e Anpi che arriva all’indomani dagli attacchi della deputata dem Alessia Morani, indignata dalla compresenza sulla stessa piazza di Forza Nuova e dei partigiani. Che, per ovvi motivi, erano però separati da agenti in borghese.
Ma la senatrice dem difende il suo diritto al rinnovo della tessera e giudica “queste posizioni” dell’Anpi “a dir poco molto discutibili. Io sono iscritta da molti anni all’Associazione che ha raccolto lo spirito dei partigiani, che fino a prova contraria hanno liberato il paese dal fascismo, e siccome questa riforma la sottoscrivo, ed anzi ho contribuito a redigerla, ne sono pure orgogliosa. Nessuno finora, e tanto meno il presidente Smuraglia, è riuscito a dimostrarmi che non andiamo a rafforzare i principi democratici su cui si fonda la Costituzione, grazie a una revisione dell’architettura istituzionale del paese”. Poi sottolinea che la riforma “ha il pieno avvallo dei partigiani di oggi e di ieri. E in ogni caso se espellono me, dovranno espellere più di metà dell’Anpi, come il presidente Anpi di Conegliano che ha preso posizione per il sì e che mi ha appena scritto”.
Della richiesta a Conegliano non c’è traccia, però, su La Provincia di Treviso, che ricostruisce la vicenda sentendo anche il presidente dell’Anpi di Treviso, Umberto Lorenzoni. Puppato, in seguito all’iscrizione rigettata dalla sezione di Montebelluna, racconta di essersi rivolta “a Crespano del Grappa, dove il responsabile, Lorenzo Capovilla mi ha accolta a braccia aperte ringraziandomi”. Un via libera respinto in toto da Lorenzoni: “Cosa? Non esiste – dice al quotidiano veneto -. Appena mi arriverà sotto gli occhi la richiesta della Puppato la straccerò. E le ridarò i soldi dell’iscrizione“. E prosegue: “Un conto è avere idee personali sul referendum, ci mancherebbe; un altro è essere un nostro associato e, soprattutto essendo un politico noto, fare comizi a favore della modifica della Costituzione, che noi, invece, difendiamo coi denti”.