“La Leopolda? Un’accolita di rancorosi, per citare Capossela, che se la cantava e se la suonava, con un venditore di Folletto abbastanza difettati che arringava la folla”. E’ il caustico commento del giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, ospite de La Gabbia Open (La7). Scanzi analizza la trasformazione subita negli anni dalla convention renziana: “C’è stata una prima fase, per certi versi condivisibile, in cui ci si opponeva alla politica precostituita. Dell’ultima Leopolda mi ricordo solo una battutaccia su Travaglio e un intervento di Costantino Della Gherardesca, che non è esattamente Heidegger. Mi ha anche colpito il livello intellettuale dei presenti, da Fabrizio Rondolino ad Andrea Romano. Peccato che non ci fosse Jimmy Il Fenomeno”. La firma del Fatto si sofferma anche sul contestato tweet pubblicato dal giornalista dell’Unità dopo la vittoria di Trump alle elezioni Usa (“Il suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale”): “Ci vogliamo troppo male se stiamo qui a discutere su una frase di Rondolino. E’ certamente più grave che le stesse cose siano state dette anche da Napolitano. Rondolino è uno che sta dalla mattina alla sera su twitter, tempo fa invocò anche i manganelli per i professori che manifestavano. Lui svolge un ruolo fondamentale: distruggere quel che resta dell’Unità. E in questo è bravissimo”.