Basterà un click per quantificare gli assegni familiari, spazzando via i lunghi contenziosi tra coniugi. È quello che promette un software ideato dal magistrato Gianfranco D’Aietti, ex presidente del Tribunale di Sondrio e docente di Informatica giuridica all’Università di Pavia e alla Bocconi. Frutto di oltre 7 anni di studio e già testato in 2500 procedimenti di separazione e divorzio, ReMida Famiglia, così si chiama il programma, permette di misurare in termini economici chiari e coerenti il giusto corrispettivo dovuto mensilmente all’ex moglie o all’ex marito. Una novità non da poco, perché capace di abbattere drasticamente i tempi dell’accordo in una fase di alta conflittualità che ingolfa il lavoro dei tribunali. In Italia, secondo l’Istat, nel 2014 ci sono state infatti 89mila separazioni e 52mila divorzi, dati in aumento costante dal 2008.
Dall’esperienza maturata a Sondrio, e rinforzato dalla passione per l’informatica, è partito il lavoro di D’Aietti. “Ho sempre invidiato i medici perché grazie all’elettrocardiogramma in pochi minuti hanno un quadro certo ed elementi obiettivi grazie ai quali procedere all’interpretazione”, spiega il magistrato a ilfattoquotidiano.it. Fattori che mancano durante le cause di separazione e divorzio. “Il mondo del diritto, dove spesso c’è elogio del dubbio, crea con altrettanta frequenza il contenzioso – continua – Il software, invece, fa da filtro in una fase di enorme richiesta di certezze. È, appunto, una sorta di elettrocardiogramma capace di tranquillizzare le parti che in quel momento vivono un’emotività drammatica, motivo di ritorsioni e del tentativo di ottenere più di quanto dovuto”.
Ma come funziona ReMida Famiglia? Il programma prende in considerazione oltre 300 elementi giuridici – come capacità lavorativa, redditi, numero dei figli, tempi di permanenza presso i genitori, anni di matrimonio, proprietà dei coniugi – e li calibra elaborando la giusta quantificazione dell’assegno. “Queste sono tutte variabili che si possono graduare di caso in caso all’interno del software, ma alla base ci sono dei livelli di default – argomenta D’Aietti – che ho tarato attraverso l’esame analitico di migliaia di separazioni consensuali: dati un certo reddito, il valore di una casa, un certo numero di figli, marito e moglie hanno raggiunto un accordo a queste cifre. Da questo solido riferimento scientifico parte ReMida per la sua elaborazione basata su variabili modificabili di volta in volta”.
Quando nel corso dell’udienza presidenziale, D’Aietti ha illustrato le cifre proposte dal software “le coppie sono rimaste come stordite, perché un giudice in maniera chiara e obiettiva proponeva una soluzione, sempre molto equilibrata e intermedia tra le richiesta delle parti, stemperando la tensione”, invece di sintetizzare “in maniera apodittica e spannometrica” quanto prospettato dalle parti. Il vantaggio, oltre a una quantificazione “giusta”, è soprattutto in termini di tempo. “Una separazione dura mediamente un anno e mezzo, più l’eventuale appello”, commenta D’Aietti, “mentre ReMida Famiglia permette di raggiungere un accordo definitivo in circa un mese e mezzo: così grazie a prospetti economici chiari e coerenti abbattiamo l’attesa delle coppie ed evitiamo di ingolfare le aule”. Con un click.