L’esercito iracheno annuncia di aver riconquistato Nimrud, storica città assira devastata dai jihadisti. Sotto il controllo dell’Isis il patrimonio archeologico era stato distrutto con i bulldozer perché considerato un’eredità pagana. Ora le forze di Baghdad sono riuscite a prendere il controllo del centro cittadino, che si trova a un chilometro di distanza dalle rovine risalenti a 3mila anni fa. L’operazione, come riferisce la Bbc, fa parte dell’offensiva ancora in corso per strappare Mosul all’Isis. “Le forze della nona divisione hanno liberato completamente la città di Nimrud e innalzato la bandiera dell’Iraq sugli edifici pubblici dopo aver inflitto pesanti perdite in vite umane ed equipaggiamento allo Stato Islamico”, si legge in una nota dell’esercito. I soldati hanno anche ripreso il villaggio di Numaniya, alla periferia della città.
Nimrud, distante circa 30 chilometri da Mosul, era in mano all’Isis da circa due anni e nel marzo 2015 studiosi iracheni avevano denunciato la distruzione del celebre sito archeologico assiro locale, risalente al XIII secolo avanti Cristo. Erano state diffuse immagini di statue e templi presi di mira dai jihadisti perché considerati ‘falsi idoli’. E l’Unesco aveva condannato l’accaduto come un crimine di guerra contro un tesoro storico-culturale considerato patrimonio dell’umanità.
Intanto nella zona di Mosul continua il conflitto per il controllo della città. Una serie di autobombe piazzate dall’Isis sta rallentando l’avanzata dell’esercito iracheno. “Ogni auto civile potrebbe essere una bomba”, spiega il capo delle forze speciali, il generale Sami al-Aridi. Dopo aver riconquistato i distretti di Qadisiya e Zahra, l’esercito iracheno sta cercando di avanzare a Mosul costruendo barriere lungo la strada, proprio per proteggersi dalle autobombe con cui i jihadisti cercano di difendersi.
Una battaglia che continua a mietere vittime tra i civili. Oltre alle brutalità dell’Isis, con cadaveri appesi ai lampioni della città, e le denunce di Amnesty International, che ha accusato l’esercito iracheno di omicidi e torture a sangue freddo, arriva anche l’ultimo rapporto di Human Rights Watch. Le forze curde sono accusate di aver distrutto le case di arabi e persino alcuni villaggi nelle zone dell’Iraq strappate allo Stato Islamico, lasciando invece intatte quelle dei curdi. Secondo l’organizzazione per la difesa dei diritti umani, gli abusi compiuti tra il 2014 e il 2016 dai peshmerga nelle province di Kirkuk e Ninive non avevano nessuna giustificazione militare. Il personale dell’Hrw ha intervistato più di 120 testimoni e funzionari locali, oltre ad analizzare le immagini satellitari. Le forze curde, insieme a quelle irachene e con il supporto della coalizione guidata dagli Stati Uniti, stanno contribuendo alla liberazione dei territori controllati dall’Isis, come la città di Mosul.