Era nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele. A rendere nota la notizia del decesso è la polizia. "A questo punto delle indagini non è emerso un collegamento certo con le pandillas (gang di latinos). Ciò non significa che non possa emergere in un'altra fase", ha detto il capo della Squadra mobile milanese, Lorenzo Bucossi
Questo pomeriggio è morto nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele Antonio Rafael Ramirez, il dominicano di 37 anni che sabato sera è stato accoltellato e ferito a colpi di pistola in piazzale Loreto, a Milano. Lo rende noto la polizia.
L’uomo, riferisce l’Ansa, era senza precedenti, irregolare e si pensa fosse arrivato in Italia da poco, fatto che rende più difficile capire che giro frequentava e il motivo della lite con i suoi due aggressori. I due sarebbero entrati in un negozio di un parrucchiere all’inizio di via Padova, in un quartiere di periferia di Milano, dove si trovava Ramirez. Sono usciti con lui, hanno discusso anche fuori e poi lui è scappato mentre lo rincorrevano. La corsa è finita in piazzale Loreto dove è stato picchiato e accoltellato e dove sarebbero stati sparati almeno due colpi di pistola. Alla vittima i chirurghi del San Raffaele hanno asportato un rene e parte del colon. Si tratta di conseguenze delle diverse coltellate all’inguine e al fianco, ricevute oltre ad almeno uno sparo alle gambe. La squadra mobile sta indagando.
“A questo punto delle indagini non è emerso un collegamento certo con le pandillas. Ciò non significa che non possa emergere in un’altra fase”. Il capo della Squadra mobile di Milano, Lorenzo Bucossi, fa il punto sull’episodio avvenuto il 12 novembre sera, quando due persone hanno sparato e accoltellato il domenicano. Secondo quanto raccolto finora dagli investigatori non ci sarebbero dubbi sull’origine sudamericana degli aggressori, da confermare però la loro appartenenza a una gang e, soprattutto, il collegamento tra Ramirez e un gruppo di latinos.