Si era addormentato e al risveglio ha accusato un malore. Così è morto il rapper dopo la festa di venerdì 11 novembre alla Balduina. Gli investigatori stanno cercando i due spacciatori che, secondo le testimonianze dei ragazzi presenti alla festa, ha venduto loro la droga
Prima la festa, poi il risveglio e il malore improvviso davanti agli occhi degli amici. Si continua a indagare sulla morte di Vittorio Andrei, in arte ‘Cranio Randagio‘, il giovane rapper ex concorrente di X-Factor trovato senza vita sabato 12 novembre mattina in un appartamento a Roma, in zona Balduina. I racconti dei ragazzi presenti nell’appartamento stanno permettendo a polizia e procura di ricostruire i dettagli della vicenda. “Si è svegliato e, poco dopo, si è accasciato davanti ai nostri occhi”, hanno raccontato alcuni amici agli investigatori. All’arrivo dei soccorsi in casa c’erano tre ragazzi tra cui due fratelli, figli del proprietario della casa dove era stata organizzata la festa. “Abbiamo soccorso Vittorio, ma ci è morto fra le braccia“, hanno detto i tre ventenni. La madre del cantante, Carlotta Mattiello, aveva invece lamentato il ritardo nella chiamata dei soccorsi: “Forse mio figlio poteva essere salvato, qualcuno avrebbe dovuto dire qualcosa, avvertirmi subito”.
“Eravamo una decina” ha raccontato qualcuno dei ragazzi, come riporta l’Ansa. Hanno ammesso il consumo di droghe e ora si cerca chi potrebbe avergliele vendute: due spacciatori, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori. Il primo potrebbe aver fornito a Vittorio le metanfetamine, che a sentire alcuni amici il cantante assumeva. Poi un altro uomo, quello che avrebbe venduto ai ragazzi la marijuana. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti, con l’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato. Gli agenti stanno identificando tutti coloro che nelle ore precedenti sono stati in quell’appartamento. I telefonini dei giovani sono stati sequestrati, come anche quello di Cranio Randagio. Lo stesso provvedimento potrebbe essere adottato nei confronti di altri sette-otto giovani che devono essere ancora ascoltati, come riporta il Corriere della Sera.
Erano le 14 circa quando Vittorio si è alzato, per poi sentirsi male. Per capire quali siano le reali causa della morte è stata effettuata l’autopsia, condotta dal professor Antonio Oliva, medico legale del Policlinico Gemelli di Roma. Per i risultati degli esami tossicologici però bisognerà attendere almeno due settimane. Secondo quanto riportato da Il Messaggero il rapper non soffriva di cuore e quindi non può essere stata una patologia a stroncarlo.