“Io condivido questo grido forte: ‘Oh, gli investimenti si fanno nella direzione giusta!'”. Lo ha detto all’Ansa don Luigi Ciotti, in merito alle critiche che il premier Matteo Renzi ha rivolto a Bruxelles, rea di finanziare “i Paesi europei che non accettano non soltanto un accordo che loro hanno firmato, ma” che “con i nostri soldi alzano i muri”.
“Non è con i muri e con quegli investimenti che noi risolviamo i problemi” dell’Europa, ha spiegato il fondatore di Libera, a margine del convegno ‘Educare alla legalità’, organizzato ad Aosta. “Io credo che questi respingimenti, che queste semplificazioni che non affrontano il problema nella sua complessità” non tengano conto della “nostra storia, delle nostre radici”, che sono radici “di rispetto, di attenzione, di accoglienza, di riconoscimento delle persone”. Quindi, ha ribadito Don Ciotti, “condivido perfettamente” questa presa di posizione.
“Basta pensare – ha spiegato Don Ciotti – che il diametro della Terra è di 13 mila chilometri, e già in realtà oggi abbiamo 14 mila chilometri di muri e di fili spinati. Che poi a Bratislava è stato finanziato, in Europa, un muro”. Per questo “aveva ragione il Papa che quando ha ricevuto il premio Carlo Magno ha detto con grande forza ‘Ma dove vai Europa?’: non calpestiamo e non perdiamo le nostre radici cercando di affrontare in modo globale il problema dell’immigrazione, ad esempio. Allora dove sono le Nazioni unite, dov’è un’Europa capace di trovare questa dimensione, questa forza?”, ha aggiunto il fondatore di Libera.