Bruxelles sceglie ancora una volta la strada della diplomazia e, a 20 giorni dal referendum costituzionale, regala altro tempo a Roma. Mercoledì la Commissione, nella sua opinione sulla legge di Bilancio di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan, ha infatti messo nero su bianco che la manovra è a “rischio di inadempienza con i requisiti per il 2017 previsti dal patto di stabilità” e “potrebbe risultare in una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine“. Infatti il disavanzo strutturale è in aumento (1,6% nel 2016, 2,2% nel 2017) anziché diminuire come promesso la scorsa primavera per ottenere il via libera alla precedente legge di Stabilità. Identico ammonimento è stato indirizzato a Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia. La deviazione dell’Italia vale lo 0,3% del pil, cioè circa 5 miliardi. Tuttavia l’esecutivo Ue ha annunciato che “presenterà le sue conclusioni delle revisioni approfondite nell’ambito dei suoi Country Report annuali nella prima parte del 2017”. A valle, dunque, della consultazione cruciale per il premier, che intanto continua a fare la voce grossa contro le istituzioni comunitarie per recuperare consensi. Ma da Bruxelles è arrivato anche un altro assist: la raccomandazione a tutti i Paesi dell’Eurozona di adottare da ora in poi una “politica espansiva” per stimolare la crescita. Basta austerity, insomma.
Nessuna censura ufficiale sull’ammontare delle spese per sisma e migranti – L’Italia e Cipro hanno “differenziali più ampi” sul deficit del previsto rispetto ad altri Paesi, ha spiegato il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis in conferenza stampa, ma “per l’Italia ci sono i costi associati al terremoto“, con i suoi effetti “molto seri e drammatici” e quelli della “gestione dell’immigrazione” e “prenderemo questo in considerazione”. Nessuna censura ufficiale, dunque, sulle “spese eccezionali” rivendicate dall’Italia, nonostante il presidente della Commissione Jean Claude Juncker le abbia giudicate eccessive rispetto ai costi effettivamente sostenuti. Anzi, la Commissione è “pronta a considerare una deviazione ulteriore nel 2017” mentre “per gli anni successivi solo variazioni incrementali nell’impiego di risorse allocate saranno considerate idonee per ulteriori deviazioni temporanee” e “la valutazione della Commissione richiederà alle autorità italiane i dati ex-ante ed ex-post”.
“Uniamo credibilità e intelligenza per resistere alle tentazioni populiste” – Sulla stessa linea il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, che ha spiegato: “Per l’Italia il gap è più ampio” rispetto agli impegni richiesti ma “una parte significativa della deviazione” di bilancio “è associata ai costi del sisma e alla gestione dei flussi migratori” e “ne terremo conto”. “Restiamo in un margine di credibilità e di intelligenza“, ha chiosato poi, sottolineando che “sposare le due penso sia utile” in questo momento per “resistere alle tentazioni populiste” che emergono dai due lati dell’Atlantico. La vittoria di Trump negli Usa e i consensi raccolti dai movimenti populisti in molti Paesi europei consigliano insomma di non mettere in ulteriore difficoltà il governo italiano. Che comunque è “invitato” a “prendere le necessarie misure all’interno del processo della legge di Bilancio per assicurarsi che il bilancio 2017 rispetti il Patto di stabilità e crescita”, considerato anche che “senza la concessione della flessibilità dello 0,75% del pil grazie alla clausola delle riforme strutturali e degli investimenti, la Commissione indicherebbe un rischio di deviazione significativa al percorso di aggiustamento verso gli obiettivi di bilancio di medio termine già nel 2016″.
Per quanto riguarda invece il debito, che continua a salire in rapporto al pil, “per il Belgio e l’Italia, che sono attualmente nel braccio preventivo del patto, la Commissione tornerà a breve con un rapporto sul rispetto della regola del debito“.
La Commissione: “Ora servono politiche fiscali espansive” – Al tempo stesso del resto la Commissione imbocca la svolta anti austerity tanto auspicata dall’Italia quanto osteggiata dalla Germania: per la prima volta infatti raccomanda una politica espansiva per l’insieme dell’Eurozona, fissando per il 2017 un obiettivo di espansione fiscale fino allo 0,5% del pil dell’area della moneta unica. La squadra di Juncker, nel documento intitolato Towards a positive fiscal stance for the euro area, indica tre modalità che “devono” essere seguite dagli Stati membri, divisi in altrettante fasce: quelli che “sopravanzano i loro obiettivi di bilancio” quindi dovranno usare il surplus “a sostegno della domanda interna e per investimenti anche transfrontalieri nell’ambito Efsi”, il Fondo europeo per gli investimenti strategici creato nell’ambito del piano Juncker. “La ripresa non sta ancora accelerando e c’è ancora una significativa capacità di lavoro e capitale inutilizzata”, si legge nella comunicazione della Commissione. Di qui la necessità di una “espansione fiscale”, cioè meno tasse o più spesa pubblica. La portata ottimale è quantificata nello 0,5% del pil dell’Eurozona perché un allentamento maggiore potrebbe “surriscaldare” le economie di alcuni stati membri e confliggere con l’obiettivo di preservare la stabilità dei bilanci pubblici.
Germania sotto osservazione per il “grandissimo e crescente” surplus esterno – Il risultato della nuova impostazione è che anche Berlino, insieme a Roma e ad altre 11 capitali, sarà monitorata per squilibri eccessivi dalla Commissione europea che presenterà ad inizio 2017 le conclusioni del suo ‘rapporto approfondito‘. Per la Germania la Commissione europea “trova utile, anche tenendo in conto l’identificazione di uno squilibrio a marzo scorso, esaminare ulteriormente la persistenza di squilibri o la loro liquidazione”, si legge nel rapporto del meccanismo di allerta (Amr) 2017 che segnala “questioni relative al grandissimo e crescente surplus esterno e sulla forte dipendenza dalla domanda esterna, che mostrano rischi per la crescita e sottolineano la necessità di continuare il ribilanciamento verso fonti domestiche”. A dire il vero anche l’anno scorso la Germania era stata inserita tra i Paesi sotto controllo per il suo surplus, ma alla fine dell’analisi il suo squilibrio non era stato considerato ‘eccessivo’, a differenza di quello italiano per cui il monitoraggio era proseguito.
Ma per l’Italia “perdite nell’export, competitività in stallo e sistema bancario vulnerabile” – Ovviamente sullo sfondo restano molti dubbi sulle prospettive dell’economia italiana. Nella pagina sulla Penisola del Rapporto della Commissione si legge infatti che “le perdite nell’export restano sostanziali” e “la performance esterna e la competitività dei costi soffrono a causa di una ridotta crescita della competitività del lavoro, nonostante una contenuta crescita dei salari ed il deprezzamento del tasso effettivo di cambio“. E “la debole ripresa economica, la bassa inflazione e la politica di bilancio espansiva ritardano la riduzione dell’altissimo debito pubblico e dei rischi ad esso collegati”. Per quanto riguarda il sistema bancario, “la bassa redditività e l’alto stock di crediti deteriorati lo rendono sempre più vulnerabile e ostacolano la capacità delle banche di sostenere l’economia”. In particolare “la cattiva allocazione di capitale associata all’alto stock di sofferenze contribuiscono alla bassa crescita della produttività” ed “i bassi volumi di credito sono associati al ridotto livello degli investimenti“.
Zonaeuro
Legge di Bilancio, Ue: “Rischio che non rispetti patto di stabilità”. Ma regala tempo a Renzi e rinvia il giudizio finale
Il vicepresidente Dombrovskis ha annunciato che sarà preparato un rapporto sul nostro debito. Mentre la deviazione dagli obiettivi di deficit è di 5 miliardi. Intanto però arriva una svolta anti austerity: la squadra di Jean Claude Juncker prescrive una politica economica espansiva e chiede ai Paesi che "sopravanzano i loro obiettivi di bilancio" di usare il surplus "a sostegno della domanda interna e per investimenti". Così anche Berlino finisce tra i sorvegliati speciali
Bruxelles sceglie ancora una volta la strada della diplomazia e, a 20 giorni dal referendum costituzionale, regala altro tempo a Roma. Mercoledì la Commissione, nella sua opinione sulla legge di Bilancio di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan, ha infatti messo nero su bianco che la manovra è a “rischio di inadempienza con i requisiti per il 2017 previsti dal patto di stabilità” e “potrebbe risultare in una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine“. Infatti il disavanzo strutturale è in aumento (1,6% nel 2016, 2,2% nel 2017) anziché diminuire come promesso la scorsa primavera per ottenere il via libera alla precedente legge di Stabilità. Identico ammonimento è stato indirizzato a Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia. La deviazione dell’Italia vale lo 0,3% del pil, cioè circa 5 miliardi. Tuttavia l’esecutivo Ue ha annunciato che “presenterà le sue conclusioni delle revisioni approfondite nell’ambito dei suoi Country Report annuali nella prima parte del 2017”. A valle, dunque, della consultazione cruciale per il premier, che intanto continua a fare la voce grossa contro le istituzioni comunitarie per recuperare consensi. Ma da Bruxelles è arrivato anche un altro assist: la raccomandazione a tutti i Paesi dell’Eurozona di adottare da ora in poi una “politica espansiva” per stimolare la crescita. Basta austerity, insomma.
Nessuna censura ufficiale sull’ammontare delle spese per sisma e migranti – L’Italia e Cipro hanno “differenziali più ampi” sul deficit del previsto rispetto ad altri Paesi, ha spiegato il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis in conferenza stampa, ma “per l’Italia ci sono i costi associati al terremoto“, con i suoi effetti “molto seri e drammatici” e quelli della “gestione dell’immigrazione” e “prenderemo questo in considerazione”. Nessuna censura ufficiale, dunque, sulle “spese eccezionali” rivendicate dall’Italia, nonostante il presidente della Commissione Jean Claude Juncker le abbia giudicate eccessive rispetto ai costi effettivamente sostenuti. Anzi, la Commissione è “pronta a considerare una deviazione ulteriore nel 2017” mentre “per gli anni successivi solo variazioni incrementali nell’impiego di risorse allocate saranno considerate idonee per ulteriori deviazioni temporanee” e “la valutazione della Commissione richiederà alle autorità italiane i dati ex-ante ed ex-post”.
“Uniamo credibilità e intelligenza per resistere alle tentazioni populiste” – Sulla stessa linea il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, che ha spiegato: “Per l’Italia il gap è più ampio” rispetto agli impegni richiesti ma “una parte significativa della deviazione” di bilancio “è associata ai costi del sisma e alla gestione dei flussi migratori” e “ne terremo conto”. “Restiamo in un margine di credibilità e di intelligenza“, ha chiosato poi, sottolineando che “sposare le due penso sia utile” in questo momento per “resistere alle tentazioni populiste” che emergono dai due lati dell’Atlantico. La vittoria di Trump negli Usa e i consensi raccolti dai movimenti populisti in molti Paesi europei consigliano insomma di non mettere in ulteriore difficoltà il governo italiano. Che comunque è “invitato” a “prendere le necessarie misure all’interno del processo della legge di Bilancio per assicurarsi che il bilancio 2017 rispetti il Patto di stabilità e crescita”, considerato anche che “senza la concessione della flessibilità dello 0,75% del pil grazie alla clausola delle riforme strutturali e degli investimenti, la Commissione indicherebbe un rischio di deviazione significativa al percorso di aggiustamento verso gli obiettivi di bilancio di medio termine già nel 2016″.
Per quanto riguarda invece il debito, che continua a salire in rapporto al pil, “per il Belgio e l’Italia, che sono attualmente nel braccio preventivo del patto, la Commissione tornerà a breve con un rapporto sul rispetto della regola del debito“.
La Commissione: “Ora servono politiche fiscali espansive” – Al tempo stesso del resto la Commissione imbocca la svolta anti austerity tanto auspicata dall’Italia quanto osteggiata dalla Germania: per la prima volta infatti raccomanda una politica espansiva per l’insieme dell’Eurozona, fissando per il 2017 un obiettivo di espansione fiscale fino allo 0,5% del pil dell’area della moneta unica. La squadra di Juncker, nel documento intitolato Towards a positive fiscal stance for the euro area, indica tre modalità che “devono” essere seguite dagli Stati membri, divisi in altrettante fasce: quelli che “sopravanzano i loro obiettivi di bilancio” quindi dovranno usare il surplus “a sostegno della domanda interna e per investimenti anche transfrontalieri nell’ambito Efsi”, il Fondo europeo per gli investimenti strategici creato nell’ambito del piano Juncker. “La ripresa non sta ancora accelerando e c’è ancora una significativa capacità di lavoro e capitale inutilizzata”, si legge nella comunicazione della Commissione. Di qui la necessità di una “espansione fiscale”, cioè meno tasse o più spesa pubblica. La portata ottimale è quantificata nello 0,5% del pil dell’Eurozona perché un allentamento maggiore potrebbe “surriscaldare” le economie di alcuni stati membri e confliggere con l’obiettivo di preservare la stabilità dei bilanci pubblici.
Germania sotto osservazione per il “grandissimo e crescente” surplus esterno – Il risultato della nuova impostazione è che anche Berlino, insieme a Roma e ad altre 11 capitali, sarà monitorata per squilibri eccessivi dalla Commissione europea che presenterà ad inizio 2017 le conclusioni del suo ‘rapporto approfondito‘. Per la Germania la Commissione europea “trova utile, anche tenendo in conto l’identificazione di uno squilibrio a marzo scorso, esaminare ulteriormente la persistenza di squilibri o la loro liquidazione”, si legge nel rapporto del meccanismo di allerta (Amr) 2017 che segnala “questioni relative al grandissimo e crescente surplus esterno e sulla forte dipendenza dalla domanda esterna, che mostrano rischi per la crescita e sottolineano la necessità di continuare il ribilanciamento verso fonti domestiche”. A dire il vero anche l’anno scorso la Germania era stata inserita tra i Paesi sotto controllo per il suo surplus, ma alla fine dell’analisi il suo squilibrio non era stato considerato ‘eccessivo’, a differenza di quello italiano per cui il monitoraggio era proseguito.
Ma per l’Italia “perdite nell’export, competitività in stallo e sistema bancario vulnerabile” – Ovviamente sullo sfondo restano molti dubbi sulle prospettive dell’economia italiana. Nella pagina sulla Penisola del Rapporto della Commissione si legge infatti che “le perdite nell’export restano sostanziali” e “la performance esterna e la competitività dei costi soffrono a causa di una ridotta crescita della competitività del lavoro, nonostante una contenuta crescita dei salari ed il deprezzamento del tasso effettivo di cambio“. E “la debole ripresa economica, la bassa inflazione e la politica di bilancio espansiva ritardano la riduzione dell’altissimo debito pubblico e dei rischi ad esso collegati”. Per quanto riguarda il sistema bancario, “la bassa redditività e l’alto stock di crediti deteriorati lo rendono sempre più vulnerabile e ostacolano la capacità delle banche di sostenere l’economia”. In particolare “la cattiva allocazione di capitale associata all’alto stock di sofferenze contribuiscono alla bassa crescita della produttività” ed “i bassi volumi di credito sono associati al ridotto livello degli investimenti“.
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Intercettazioni, bocciati gli emendamenti per “salvare” i reati da codice rosso. Orrico (M5s): “Sono stata vittima. Così donne senza tutela”
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Procederemo a tutelare la reputazione e l’onorabilità dello studio legale Giarda nelle opportune sedi competenti, come, del resto, già avvenuto in passato nei confronti dello stesso avvocato Massimo Lovati, confidando che questa vicenda possa finalmente trovare la giusta definizione, da tempo auspicata anche dal fondatore dello studio". Gli avvocati Fabio ed Enrico Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, replicano così alle affermazioni del difensore di Andrea Sempio, nuovamente indagato per il delitto di Garlasco, che ha sostenuto che "l'indagine del 2017 è stata frutto di una macchinazione".
Dichiarazioni ritenute dai fratelli Giarda "del tutto gratuite e gravemente lesive. L'avvocato Lovati evidentemente dimentica che la denuncia a suo tempo presentata nel 2017 da Andrea Sempio nei confronti dello studio legale Giarda e degli investigatori incaricati è stata archiviata nel 2020 dal gip di Milano, che nella sua ordinanza ha certificato l’assoluta correttezza dell’attività di raccolta e successiva estrazione dai reperti".
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Quella di oggi, per il governatore Francesco Rocca, è “una bella giornata, che ci ricorda da un lato quanto è bello vivere e rappresentare questa regione, ma soprattutto l’importanza di essere accompagnati in questo viaggio e in questo anno particolare, che è un’occasione che non possiamo perdere, fra Giubileo e l’Expo di Osaka. Sono grato al Niaf per la capacità di custodire l’elemento valoriale con la necessità di andare oltre ai confini. Questa è la conseguenza naturale di valori che non si è mai persa: la comunità italoamericana non deve perdere le sue radici, la consapevolezza, e l’orgoglio di essere italiani”.
“I 20 milioni di italoamericani sono i migliori ambasciatori dell’Italia nel mondo - afferma il presidente Niaf Robert Allegrini - e nel nostro 50mo anniversario non potevamo che scegliere il Lazio: abbiamo voluto condividere l’occasione con la regione che ospita la capitale d’Italia, non potevamo fare altrimenti, per dimostrare che il Lazio non è solo il Colosseo e la Fontana di Trevi ma che è una Regione che guarda al futuro”. Un legame quello con il Lazio che si fa anche con il cibo ma non solo. Un piatto su tutti: le Fettuccine alla Alfredo: “Poter portare a Washington Mario Mozzetti del ristorante Alfredo alla Scrofa, uno dei più grandi ambasciatori del Lazio negli Stati Uniti e di avere l'opportunità qua a Roma di andare al ristorante dove è nato questo piatto iconico per me è un motivo di grande soddisfazione”. Per Mario Mozzetti, “è un vero sogno andare alla convention Niaf di Washington e portare le fettuccine alla Alfredo. Portare questo piatto è un orgoglio anche a livello storico: portare Alfredo alla Scrofa negli Stati Uniti significa raccontare la storia che collega idealmente, ma non solo, l’Italia e gli Stati Uniti”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Lazio è “Regione d’Onore Niaf 2025”. Un evento che ricade nel 50mo anniversario della National Italian American foundation, la più grande associazione di italoamericani. Lo slogan è chiaro: “All you need is Lazio”, fra sapori autentici, la storia incisa nella pietra, meraviglie naturali, benessere e relax, arte e artigianato, la magia del cinema, innovazione e aerospazio, eccellenza accademica e un patrimonio culturale unico. “È un grande riconoscimento - afferma Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio - in cui saremo protagonisti a 360 gradi. Saranno coinvolte 20 startup e pmi innovative oltre a 18 grandi imprese che saranno attori protagonisti. Non è solo un grande evento ma è una vera missione di sistema. Ma non ci saranno solo le imprese: saranno coinvolte anche università e centri di ricerca. Startup. Gli obiettivi, netti e chiari - prosegue Angelilli - sono un piano di networking per una forte connessione con le imprese. L’altra sfida è l’ attrazione degli investimenti”. Per Amedeo Teti, capo Dipartimento per il Mercato del Mimit, “la Regione Lazio merita questa posizione di Regione d’onore. Il Lazio è da sempre attrattore di grandi investimenti. Secondo il Financial Times poi solo nel 2024 l’Italia ha attratto 35,5 miliardi di investimenti e ha creato 36mila posti di lavoro”.
Roma, 13 mar. (Labitalia) - "La vostra fiera pone la sostenibilità al centro del confronto tra tutti voi e tra tutti noi e non potrebbe essere altrimenti". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un videomessaggio in occasione di LetExpo 2025, la fiera di riferimento per i trasporti, la logistica, i servizi alle imprese e la sostenibilità, promossa da Alis in collaborazione con Veronafiere (11-14 marzo).
"La logistica è il sistema circolatorio delle nostre società. Attraverso la via della distribuzione riceviamo e inviamo ciò che consumiamo e ciò che produciamo. Quello che compriamo viene spesso da molto lontano e le nostre aziende esportano in ogni continente - continua - Se tutto questo ha creato ricchezza e opportunità ha anche creato pesanti effetti sull'ambiente. Per questo è molto importante che puntiate alla sostenibilità ambientale, naturalmente conciliata con la sostenibilità economica e sociale perché con l'ambientalismo dogmatico non si fa un favore né alla natura né alle persone. Anzi, se non consideriamo il tema socio-economico, le politiche ambientali saranno automaticamente respinte. Su questo tema non abbiamo mai fatto un passo indietro".
"La voce più chiara e determinata è stata quella dell'Italia a ogni tavolo negoziale europeo. Non mettiamo in discussione gli obiettivi finali, gli obiettivi climatici, ma chiediamo misure adatte al nostro Paese - spiega - Se il risultato delle politiche ambientali è la desertificazione industriale, perdiamo tutti. Con la neutralità tecnologica ognuno sceglie la propria strada verso una meta che resta comunque la meta che dobbiamo raggiungere".
"La vostra iniziativa punta ad accrescere la consapevolezza ecologica del settore dei trasporti, lo fa mettendo a confronto istituzioni, imprese, con il mondo della ricerca e delle professioni. Non si ragiona per compartimenti stagni. E' in questo modo che si passa dall'ideologia alla concretezza, alla realtà, dal dogma alla soluzione della questione. Insieme sapremo fare squadra", conclude.
Washington, 13 mar. (Adnkronos) - Christopher Lockyear, segretario generale di Medici Senza Frontiere (Msf), è intervenuto oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla catastrofica crisi umanitaria causata dalla guerra in Sudan, chiedendo la fine delle violenze contro i civili e un rinnovato impegno per fornire aiuti salvavita. La guerra in Sudan è soprattutto “una guerra contro le persone" ha dichiarato.
Le Forze Armate Sudanesi (Saf) - ricorda Msf - hanno bombardato ripetutamente e indiscriminatamente aree densamente popolate. Le Forze di Supporto Rapido (Rsf) e le milizie alleate hanno portato avanti una campagna di violenze, fatta di stupri sistematici, rapimenti, uccisioni di massa, saccheggi di aiuti umanitari e occupazione di strutture mediche. Entrambe le parti hanno assediato città, distrutto infrastrutture civili essenziali e bloccato gli aiuti umanitari. Msf fornisce assistenza medica in 11 dei 18 stati del Sudan, operando su entrambi i fronti del conflitto, secondo i principi umanitari che la contraddistinguono. I team di Msf nel paese hanno segnalato molte volte i livelli preoccupanti di malnutrizione in diverse zone, mentre malattie infettive prevenibili con i vaccini sono in aumento. L'imminente stagione delle piogge acuisce l’urgenza di assicurare alle persone nelle aree devastate dalla guerra forniture alimentari e mediche.
Il messaggio di Msf al Consiglio di Sicurezza è: la guerra in Sudan non può continuare a essere combattuta con un simile disprezzo per le vite dei civili. Dopo quasi 2 anni di combattimenti, la risposta internazionale è stata fin troppo limitata, ostacolata dalle parti in conflitto e aggravata dalla mancanza di responsabilità, risorse e leadership. “Mentre in questa sede si fanno dichiarazioni, i civili rimangono invisibili, senza protezione, bombardati, assediati, stuprati, sfollati, privati di cibo, cure mediche e dignità” ha dichiarato Lockyear. “La risposta umanitaria vacilla, paralizzata dalla burocrazia, dall’insicurezza, dall’esitazione e da quello che rischia di diventare il più grande disinvestimento negli aiuti umanitari della storia”. Lockyear ha fatto appello a un rinnovato impegno nella protezione dei civili e far fronte alle necessità umanitarie. “La crisi in Sudan impone un cambiamento radicale, abbandonando gli approcci fallimentari del passato. La vita di milioni dipende da questo”, ha concluso.