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Riccardo Bossi condannato a 10 mesi: non pagò conto dal gioielliere

Dovrà versare un risarcimento di 10mila euro al gioielliere che lo aveva denunciato. Il figlio del fondatore della Lega è accusato di truffa aggravata per non aver saldato un debito di circa 20mila euro, nonostante i continui solleciti e le promesse di pagamento. Nella scorsa udienza il pm aveva chiesto la condanna a un anno e due mesi
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Lo scorso 14 marzo era stato condannato a un anno e 8 mesi nell’ambito del processo per i fondi della Lega. Oggi per Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, è arrivato un altro verdetto perché è stato condannato dal Tribunale di Busto Arsizio (Varese) a dieci mesi di reclusione (pena sospesa) e a una multa di 100 euro per aver acquistato dei gioielli e un orologio Rolex in un negozio di Busto Arsizio senza pagare il conto. Dovrà versare un risarcimento di 10mila euro, inoltre, al gioielliere che lo aveva denunciato, Bruno Ceccuzzi. Bossi è accusato di truffa aggravata per non aver saldato un debito di circa 20mila euro, nonostante i continui solleciti e le promesse di pagamento. Nella scorsa udienza il pm aveva chiesto la condanna a un anno e due mesi di reclusione.

È trascorso del tempo e i soldi non sono arrivati – aveva raccontato il gioielliere lo scorso febbraio – lo abbiamo contattato diverse volte e lui ci ha detto che sarebbe arrivato un bonifico dalla banca e anche che avrebbe restituito l’orologio. Nonostante le promesse, non abbiamo ottenuto risultati”. Ceccuzzi, quindi, aveva deciso di sporgere denuncia alla polizia di Varese, consegnando anche i filmati delle telecamere installate all’interno del negozio, che avrebbero ripreso l’acquisto dei preziosi. “Non avrei immaginato che sarebbe finita così adesso spero che qualcuno intervenga a paghi il debito”. Invece è arrivata la sentenza di condanna.

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