Dopo mesi di colloqui, ad ottobre le autorità di Pechino hanno cominciato a stringere la maglia di internet, oscurando ogni risultato che ironizza sul leader
È ufficiale: stretta online in Cina per bloccare tutte le ricerche che deridono Kim Jong-un. Non darà più risultati la ricerca del nomignolo “Kim Fatty the Third” o in cinese “Jin San Pang” – “Kim III il cicciottello” -, con cui gli internauti cinesi si riferiscono ironicamente al leader nord coreano su Wibo (il Twitter Locale) o sul motore di ricerca Baidu.
La svolta, secondo la ricostruzione del quotidiano sudcoreano Herald Business, sarebbe maturata in un incontro di alcuni mesi fa tra funzionari della Corea del Nord e di Pechino, mentre il bando sarebbe diventato operativo da ottobre. Ma già da agosto, Pechino ha cominciato a varare la stretta online, al punto che alcune foto di manifestazioni di protesta in Cina contro il Nord e postate sui microblogging sono state eliminate.
Ma in rete circolano ancora i titoli apparsi sull’Apple Daily, testata di Hong Kong, in cui si ricorda che la “Corea del Nord chiede al popolo cinese di rivolgersi con rispetto a Kim Jong-un, non chiamandolo con altri nomi o ‘Kim Fatty the Third!”, nomignolo attualmente oscurato dalle ricerche online.
Kim, rappresentante della terza generazione al potere della famiglia che controlla il Paese da circa 70 anni, è diventato il bersaglio dei netizen cinesi, a partire dai più giovani, dall’apparizione alla cerimonia funebre del padre Kim Jong-il, morto a dicembre 2011, secondo il China Digital Times. I test missilistici e nucleari fatti nel tempo da Pyongyang hanno ulteriormente accelerato il trend, dando sfogo alla frustrazione per l’imprevedibilità del vicino alleato.