Era il 7 ottobre quando migliaia di fan italiani dei Coldplay tentarono disperatamente di comprare i biglietti per i concerti previsti a San Siro, ma i biglietti sparirono nel giro di pochi minuti. Tra proteste e ironia social venne attivata una istruttoria dell’Antitrust su TicketOne. Qualche giorno fa però era stata l’inchiesta de Le Iene a svelare l’anomalo meccanismo del cosiddetto secondary ticketing innescando l’immediata reazione di Vasco Rossi che fece sapere di aver interrotto ogni rapporto con Live Nation, società organizzatrice di eventi. Questo perché, stando all’inchiesta del programma di Italia1, l’organizzatore vende i biglietti non solo a TicketOne, come da contratto, ma anche, direttamente, alle società di “bagarinaggio” online.
Oggi è arrivata la notizia che gli uomini della Guardia di finanza sono entrati in azione, su ordine del pm di Milano Antonio Scudieri, nelle sedi di due società per acquisire documenti e notificare gli avvisi di garanzia a Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation Italia, Antonella Lodi presidente della stessa società, Corrado Rizzotto ex numero uno di Vivo Concerti e attualmente ad di Indipendente Concert. L’ipotesi è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Questo perché, stando all’ipotesi, i biglietti che i fan non riuscivano ad acquistare sono finiti pochi minuti dopo essere stati messi in vendita online dal rivenditore autorizzato, per poi ricomparire a prezzi maggiorati su altri siti. Per fare un esempio un biglietto per l’anello rosso del concerto della band inglese venduto a 100 circa su uno dei siti di bagarinaggio online si trovava a 1700 euro. Secondo questo meccanismo e nel caso specifico segnalato da Le Iene, la società di secondary ticketing rivende i biglietti al consumatore con un prezzo ricaricato e guadagna una certa cifra. Il 90% della cifra così guadagnata dalla società di “bagarinaggio” a chi va? All’organizzatore di eventi cioè, in questo caso, torna a LiveNation. Ovvero al punto di partenza. L’inchiesta della Procura di Milano è scattata dopo un esposto che riguardava trentamila biglietti del concerto di Bruce Springsteen.
Le Fiamme gialle hanno sequestrato gli originali delle fatture che venivano mostrate nel filmato delle inchieste e tutta la documentazione utile a fini dell’indagini. Che consiste in due filoni di indagine ovvero il secondary ticketing con la vendita su altri siti dei biglietti a prezzi maggiorati, poi c’è l’utilizzo di software in grado di aggirare i limiti di acquisto dei biglietti (quattro a persona) attraverso falsi profili e falsi dati. La società TicketOne è parte lesa, ma allo stato non ha ancora presentato denuncia. E l’inchiesta potrebbe non procedere l’esposto perché il reato è procedibile d’ufficio.