In attesa della prima udienza sulle cause per danni, il Biscione si ritiene "rassicurato" dalla documentazione depositata in cancelleria dal gruppo di Bollorè. Il 21 marzo la prima udienza del procedimento legale contro il gruppo francese, che si è tirato indietro dopo aver preso l'impegno di diventare socio della famiglia Berlusconi e acquisire il 100% della pay tv
Solo giovedì il numero uno di Mediaset Premium aveva accusato Vivendi di essere responsabile della perdita di 100mila abbonati tra agosto e settembre registrata dalla pay tv di Cologno Monzese. Ora però, in attesa della prima udienza al Tribunale di Milano, il Biscione annuncia di aver rinunciato al ricorso d’urgenza, annunciato a ottobre, per il sequestro cautelare del 3,5% delle azioni del gruppo di Bolloré. Questo perché, si legge in una nota, anche se la causa prosegue Mediaset “si ritiene rassicurata” dalla documentazione depositata in cancelleria da Vivendi che si è costituita in giudizio. In quei documenti infatti “viene dimostrata l’ampia capienza delle azioni proprie in portafoglio della società per periodi di tempo compatibili con la durata prevedibile della causa di merito”.
Rimangono in calendario il 21 marzo 2017 le cause per danni intentate da Mediaset e Fininvest dopo che Vivendi si è tirata indietro dagli impegni presi lo scorso 8 aprile, secondo i quali il gruppo sarebbe dovuto diventare socio della famiglia Berlusconi con una quota del 3,5% di Mediaset e acquisire il 100% di Premium dando in cambio il 3,5% delle proprie azioni. Ma viene ritenuto “non più sussistente il pericolo che i propri diritti contrattuali risultino pregiudicati dalla fisiologica durata del giudizio di merito le cui domande restano integralmente confermate”.