Una vita tra i coralli. Se la vita di Alessandra Giannascoli fosse un romanzo, questo sarebbe senza dubbio il titolo. Nata a Pescara 33 anni fa, fin da piccola coltiva la passione per il mondo sottomarino. Una passione che l’ha portata a Cairns, sulla costa nord-orientale dell’Australia, dove ha realizzato il suo sogno. Tutto è iniziato da piccola. “Mio padre adorava la subacquea e mi portava spesso con lui – racconta -, e un giorno gli chiesi: ‘Cosa devo studiare per poter stare vicino ai coralli?’, lui rispose: ‘Biologia marina’. E così è stato”.
Ma Alessandra non conserva un buon ricordo dell’esperienza all’università di Ancona: “È un posto piccolo, dove entri da anonimo e resti anonimo”. Poca meritocrazia e poca possibilità di fare carriera: “Durante gli studi non pensavo di andarmene dall’Italia, ma dopo la laurea alcune esperienze negative mi hanno spinto ad allontanarmi”, spiega. In quegli anni Alessandra fa un tirocinio in un dipartimento dell’università, ma quando esce il bando per il concorso capisce subito che per lei non ci sono speranze. “Mi hanno sconsigliato di partecipare, dicendomi che il concorso era stato indetto apposta per far entrare un’altra persona”, ricorda.
“Durante gli studi non pensavo di andarmene dall’Italia, ma dopo la laurea alcune esperienze negative mi hanno spinto ad allontanarmi”
Anche i due tentativi di entrare nella Marina Militare non vanno in porto. “Risultavo sempre idonea, ma alla fine non rientravo mai in graduatoria”, ricorda. Arrivata a quel punto, non c’erano più motivi per restare: “Ho fatto le valigie e sono partita per l’Australia – racconta -, dove ho partecipato alla selezione per un master di ricerca alla James Cook University, a cui hanno accesso ogni anno soltanto 12 studenti internazionali”. Finalmente le cose cominciano a prendere la piega giusta: “Dopo aver superato la prova scritta e orale mi hanno presa – spiega -, e confesso che durante il colloquio, per la prima volta in tutta la mia carriera accademica, mi sono sentita apprezzata per le mie conoscenze”. I primi tempi sono stati piuttosto faticosi, ma Alessandra si è rimboccata le maniche: “Conoscevo molto poco l’inglese, così mi sono dovuta dare da fare – ricorda -, anche perché l’università mi aveva concesso solo otto mesi per conseguire lo Ielts (test per la certificazione della lingua inglese, ndr)”.
Da quel giorno sono passati sei anni. “Lavoro in un parco marino e oltre a occuparmi della ricerca e della mappatura costante dei coralli, seguo le persone che vengono a visitare l’isola”, spiega. Nessun rimpianto per aver lasciato l’Italia? “Assolutamente no – sottolinea –, qui ho uno stipendio che mi permette di condurre una vita agiata e non mi manca nulla per essere felice, mentre i miei ex colleghi dell’università che sono rimasti in Italia hanno messo la laurea nel cassetto”.
“Qui posso essere felice. I miei ex colleghi dell’università che sono rimasti in Italia hanno messo la laurea nel cassetto”
L’Australia, poi, offre tutte le possibilità per vivere bene: “È una nazione pacifica, qui non esistono traffico e stress, e se vuoi comprare casa il mutuo te lo concedono in 24 ore”. Non trova giusto che sia dovuta andare dall’altra parte del mondo per trovare il lavoro ideale ma, allo stesso tempo, “rimanere più vicina a casa non è stato possibile”. E oggi, dice, “anche se mi offrissero lo stesso lavoro in Italia, non potrei mai aspirare alla stessa qualità di vita”. Perché “tutte le cose buone della mia vita sono arrivate da quando sono qui in Australia – conclude -, ma gran parte del merito lo devo alla mia passione”.