Festival di Sanremo 2017

Festival di Sanremo 2017: se i cantanti s’affrettano a dire “io non ci vado”. Un po’ come Dylan. Senza Nobel. E senza essere Dylan

Divertissement di Michele Monina

Farò un gesto solitamente non consentito a chi scrive articoli, parlerò di me. E lo farò proprio in esergo, perché c’è una cosa che mi sta davvero a cuore farvi sapere. Che queste mie parole, quindi, servano per rassicurare voi lettori, ma anche e soprattutto i miei cari, i miei parenti, i miei conoscenti. Tranquilli, non intendo lasciare mia moglie, la madre dei miei quattro figli, per mettermi con Charlize Theron. No, non conosco Charlize, né lei conosce me. Anzi, mentre io so perfettamente chi è Charlize Theron, mi sento di poter dire con assoluta certezza che lei non ha neanche la più vaga idea di chi io sia. Se fosse davvero possibile attuare i famosi sei gradi di separazione per cui chiunque a Hollywood riuscirebbe ad arrivare a Kevin Bacon in sei mosse, beh, nel caso mio e di Charlize si constaterebbe che le sei mosse diventerebbero decine, probabilmente centinaia. Ciò nonostante ci terrei davvero a rassicurarvi sottolineando fermamente che non intendo mettermi con Charlize Theron.

Ora, fosse questo il focus di questo articolo i più tra voi potrebbero, legittimamente, pensare che io sia impazzito. Roba da TSO. Eppure di affermazioni come questa mia se ne sono fatte diverse nei giorni scorsi, tutte passate per “legittime”.  Sapete che mancano ormai pochi giorni a quando Carlo Conti ci farà sapere il nome dei venti Big che concorreranno alla prossima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, terza edizione con la sua firma e con la sua conduzione. Pochi giorni che però, in genere, danno il via alla ridda di voci sui possibili partecipanti, con una sorta di toto-nomi degna di Homeland o di House of Card, con tutta una dietrologia che manco Gore Vidal saprebbe decifrare.

Quest’anno, però, forse perché arrivati alla terza edizione di cartucce da sparare ce ne sono pochine, almeno a livello di rumors, è partita la ridda di voci su chi non parteciperà. Praticamente tutti lì a dire che non si metteranno con Charlize Theron, parafrasando. Ora, superato l’imbarazzo di leggere nomi che, con ogni probabilità, avrebbero assai meno possibilità di partecipare a Sanremo di quelle che avrebbe chi scrive queste parole di mettersi con l’attrice sudafricana il cui culo ha fatto sognare mezzo mondo, resta il paradosso di sapere da tanti il perché e il per come hanno deciso di non partecipare a un evento, senza per questo avere nessuno straccio di certezza che avrebbero partecipato al medesimo evento, anche avessero voluto.

Sappiamo che Alessandra Amoroso non sarà della partita, perché non ha trovato la canzone importante, quella giusta per compiere questo passo.
Sappiamo che Valerio Scanu non parteciperà, perché ha già dato l’anno scorso.
Sappiamo che Annalisa se ne starà a casa, dopo due Festival di fila.
Sappiamo che Elisa non andrà a Sanremo, perché.

Fermi tutti. L’elenco potrebbe essere lungo. Lunghissimo. In pratica tutto il mondo della musica italiana, a eccezione dei venti partecipanti, non andrà al Festival. Tutti con motivazioni più o meno valide. Nella maggior parte dei casi, va detto, la motivazione è una sola, semplicissima: Carlo Conti non li ha presi. Nonostante una certa insistenza nel proporsi, autocandidarsi, infilarsi nel gruppetto di nomi prescelti. Perché togliamo quei nomi che a Sanremo non ci andrebbero neanche morti, togliamo quei nomi che ormai neanche ci pensano più, troppo vecchi o troppo disinteressati a farsi parte di un circo del genere. Roviniamoci, togliamo anche i nomi di quelli che (l’anno scorso in questo si è rasentato il paradosso vero) si ritroveranno a calcare il palco dell’Ariston in veste di Superospiti, anche senza avere a supporto una carriera adeguata. Ecco, togliamo tutti questi nomi, restano fuori dalla rosa dei venti qualche migliaio di nomi. Nomi spesso improponibili e forse proprio per questo del tutto interessati a far sapere il motivo per cui non andranno.

Le spiegazioni, va detto, sono pregevoli, perché invece che spiegarci come miracolosamente sia capitato di vederli in quel contesto in passato, tutti ci tengono a dire come oggi ci sono altri impegni improrogabili, un po’ come Dylan con il Nobel, senza però essere Dylan e soprattutto senza avere un Nobel da snobbare, più o meno legittimamente.

Noemi non andrà perché dubita che la prenderebbero due anni di fila? Sticazzi.
Caccamo non andrà perché per caso gli è capitato di sentire una sua canzone alla radio e si è chiesto: ma questo chi diavolo è? Sticazzi.
Malika non andrà perché deve pensare a Evita (che sta andando malissimo)? Sticazzi.

Costruire notizie sul nulla, questa la nuova tendenza. Dare legittimazione al niente, questa la triste deriva. Io, comunque, a Sanremo ci sarò. Ma tranquilli, non mi potrete paparazzare con la mia nuova fiamma Charlize Theron, almeno non per quest’anno.

Festival di Sanremo 2017: se i cantanti s’affrettano a dire “io non ci vado”. Un po’ come Dylan. Senza Nobel. E senza essere Dylan
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