Sfuma il sogno per l'ex presidente di battere Hollande alle prossime presidenziali. Oltre il44% dei voti al suo ex ministro, 62 anni, che andrà al secondo turno con Juppé. Il vincitore sfiderà Marine Le Pen nella corsa all'Eliseo. I media parlano di "mobilitazione record", con un'affluenza tra i 3,9 e i 4,3 milioni di votanti
“Non sono riuscito a convincere una maggioranza di elettori. Rispetto questa scelta. Fillon (nella foto a destra) è colui che ha capito meglio di tutti le sfide che si presentano alla Francia. Voterò per lui al secondo turno. E’ tempo per me di cominciare una vita con più passioni private e meno passioni pubbliche”. L’ex presidente Nicolas Sarkozy annuncia così il suo addio alla politica, dopo la sconfitta alle primarie del centrodestra, che hanno visto il trionfo a sorpresa di Francois Fillon, 62 anni. L’ex ministro ha staccato di oltre dieci punti il secondo classificato, l’ormai ex campione dei sondaggi Alain Juppé e doppiato Sarkozy, di cui per cinque anni fu il fedele primo ministro.
Per Fillon, il più liberale dei Républicains, è stata una rimonta spettacolare. Almeno fino a due settimane fa nessuno – tra media, sondaggisti e commentatori – l’aveva visto arrivare. Quando mancava ormai un soffio alla fine dello scrutinio degli oltre 10mila seggi, guidava il voto con il 44,1% delle preferenze. Al ballottaggio di domenica prossima se la vedrà con Juppé, lontano dietro al 28,4%. Negli abissi Sarkozy con appena il 20,7% dei consensi. Secondo esperti e commentatori l’investitura di Fillon è ormai praticamente scontata ed è probabile che sarà lui a sfidare Marine Le Pen nel ballottaggio dell’Eliseo. Anche se Juppé non si da per vinto: “Ho deciso di continuare la lotta”, ha detto nella notte. L’altra sorpresa delle primarie è stata l’affluenza. La pioggia del novembre transalpino non ha fermato la fiumana di elettori che si è recata negli oltre 10mila seggi distribuiti ai quattro angoli della République.
Secondo una stima Elabe per BFM-TV hanno partecipato tra i 3,9 e i 4,3 milioni di votanti. Su radio, tv e quotidiani on-line si parla di “mobilitazione record”. Nel 2011 le primarie della sinistra richiamarono 2,8 milioni di elettori. “Siamo sommersi”, esultano gli organizzatori della destra. Inizialmente il voto era previsto dalle 8 alle 19 ma alcuni seggi, come quello del sedicesimo arrondissement di Parigi, sono rimasti aperti anche oltre per consentire a tutti di esprimere la loro preferenze. In alcuni casi sono addirittura andate esaurite le schede elettorali.
“La speranza si è espressa con forza ovunque in Francia“, ha commentato Fillon. E se per lui si avvicina sempre più la possibilità della corsa all’Eliseo, per Sarkozy, che sognava di prendersi la rivincita su Francois Hollande dopo la sconfitta nelle presidenziali del 2012 sembra davvero finita. Anche i suoi più acerrimi nemici hanno riconosciuto l’eleganza e il tatto della sua uscita di scena. Il leone ferito dei neogollisti ha poi ringraziato i militanti, poi la moglie Carla Bruni e i figli. “Mi congratulo con Fillon e Juppé che sono qualificati per il secondo turno, due personalità di grande spessore che fanno onore alla Francia. Francese sono e francese resto, tutto quello che riguarda la Francia mi toccherà sempre nel profondo del cuore. Nessuna amarezza, nessuna tristezza”.