Fiamme nella notte al fara Nume, dove in mattinata era prevista "Mafia, comprenderla per combatterla", destinata ai liceali del litorale romano. L'edificio nella zona considerata roccaforte del clan Spada. Fava: "Istituzioni siano a fianco degli studenti"
Stamattina gli studenti del litorale romano avrebbero dovuto assistere a un evento su antimafia e legalità, ma hanno trovato il teatro bruciato. Succede a Ostia, dove ieri sera un incendio che secondo le prime informazioni appare doloso – ma sono in corso accertamenti – ha danneggiato il teatro Fara Nume, che stamattina avrebbe dovuto ospitare una lezione collettiva sulla legalità: “Mafia, comprenderla per combatterla”. Tra gli organizzatori dell’evento Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio della Regione Lazio sulla legalità, che ha assicurato che l’evento si terrà lo stesso.
Quando nel magazzino si sono sviluppate le fiamme, i cittadini hanno immediatamente dato l’allarme e sono intervenuti i pompieri. Consistenti comunque i danni alla struttura. L’edificio si trova in una zona che è stata individuata, dalla recenti indagini, come una roccaforte del clan degli Spada. Sulla vicenda indagano i Carabinieri.
“Quando si incendiano i teatri in cui gli studenti si danno appuntamento per discutere di mafia, vuol dire che la mafia c’è ma è debole, timorosa delle parole dei giovani, affannata a rivendicare il controllo sul territorio”, è il commento di Claudio Fava, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia. “A Ostia la mafia esiste – aggiunge Fava – ma può essere sconfitta: a patto che alle parole di questi studenti si affianchi l’azione determinata di tutte istituzioni. A cominciare dal comune di Roma”.
“Un chiaro atto intimidatorio che cerca di spaventare chi fa della legalità un valore da difendere sempre, specialmente in un territorio che ha vissuto da decenni le ingerenze mafiose nel proprio tessuto sociale”, denuncia in un comunicato la Rete studenti del Lazio. “Chiediamo il massimo impegno delle istituzioni per ripristinare le condizioni positive necessarie per continuare a lavorare”.