Nei giorni scorsi la ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha detto che con l’attuazione del fascicolo sanitario elettronico i cittadini potranno risparmiare molto in termini di tempo ed economici.
Dimentica la ministra di come sia stato difficile il “parto” della tessera sanitaria regionale con spese, e non risparmio, enormi (solo in Regione Lombardia si parla di 1,5 miliardi di euro) che dovrà essere collegata al fascicolo sanitario elettronico. Dimentica la signora ministro delle difficoltà di collegamento della tessera sanitaria regionale fra studi medici, strutture sanitarie e farmacie senza considerare l’impossibilità di utilizzo a distanza dalla residenza.
Dimentica la ministra Lorenzin quanto avrebbe veramente potuto risparmiare con Avastin-Lucentis, soldi veri, non presunti. Almeno due miliardi di euro in cinque anni. Ma non risponde né a me né alle interrogazioni parlamentari della senatrice Michela Montevecchi. Ma mentre dimentica nel contempo nomina, da politica di lungo corso.
Così scopro che ha nominato nei giorni scorsi Giancarlo Ruscitti nella commissione, organizzazioni utili ai politici ma dispendiose per i cittadini, che dovrà giudicare i futuri responsabili delle aziende sanitarie locali. Anche qui dimentica la signora Lorenzin che Giancarlo Ruscitti è abilmente passato dal Veneto, come esponente di spicco della Giunta Galan dove è stato coinvolto nell’inchiesta sulla costruzione dell’Ospedale di Padova (poi assolto in primo grado), alla Lombardia dove ha ricoperto l’incarico di Amministratore Delegato della Fondazione Opera San Camillo, portando i camilliani alla svendita di importanti strutture come la San Pio X al gruppo Rocca, per approdare in Puglia come esponente della giunta Emiliano. Un abile passaggio da destra a sinistra non dimenticando il centro lasciando strie indelebili.
Sicuramente un medico con un curriculum ideale per selezionare nuovi curriculum che ha una mano a sinistra nella giunta pugliese, ancor più ora che ha una nomina del governo Renzi, con saldi appoggi del mondo cattolico che ha enormemente deluso. Se qualcuno volesse chiedere ai camilliani, con i quali collaboro da 35 anni, cosa pensano della collaborazione con Ruscitti basta chiedere al consiglio di amministrazione in carica.
Emiliano e la Lorenzin sicuramente lo avranno fatto e in sessantamilioni di italiani non hanno saputo (o forse voluto?) trovare di meglio. Anche per questo #iovotono.