Il possibile conflitto di interessi tra il nuovo ruolo e i suoi affari? "La legge è dalla mia parte", ha detto il neopresidente al quotidiano che considera tra i suoi nemici giurati. Poi il dietrofront sul surriscaldamento globale: in passato aveva detto era stato inventato dalla Cina. Ora ammette la "correlazione" con l'attività umana e si dice pronto ad affrontare "senza pregiudizi" l'accordo di Parigi
Aspira a essere artefice della pace grazie al genero, dice di condannare e disapprovare i nazisti che lo salutano come se fosse il Führer d’America, nega il conflitto di interessi, sostiene di non voler più processare Hillary Clinton, fa intuire di voler aprire agli accordi sul clima di Parigi. Il presidente eletto Donald Trump si presenta così ai giornalisti del New York Times, il giornale che considera tra i propri nemici giurati. Un incontro che era stato precedentemente annullato perché il tycoon aveva nuovamente attaccato il quotidiano definendolo “scorretto“.
“Mi piacerebbe essere colui che realizza la pace con gli israeliani e i palestinesi”
Sul Medio Oriente, il presidente Usa sembra avere ha le idee chiare. In Siria “dobbiamo mettere fine alla follia che è in corso” e sostiene che sulla guerra in corso nel paese arabo ha “un punto di vista diverso da chiunque altro”. Ma più di tutto sembra che al magnate che ha conquistato la Casa Bianca interessi passare alla storia come colui che “realizza la pace tra israeliani e palestinesi”. E sembra aver scelto anche la persona giusta: Jared Kushner, ebreo ortodosso marito della figlia Ivanka e figura chiave della sua vittoriosa campagna presidenziale. Per Trump il genero “potrebbe aiutare” per favorire il processo di pace nell’area.
The highlights from Donald Trump’s meeting with The New York Times https://t.co/yHNfQt7pD1 pic.twitter.com/7svXk9VcB6
— The New York Times (@nytimes) 22 novembre 2016
“Il conflitto di interessi? La legge è completamente dalla mia parte”
Ma il presidente eletto conta moltissimo anche sulla figlia Ivanka, che in assenza della first Lady (che ha deciso di rimanere a New York) ha già partecipato a incontri ufficiali con tre uomini d’affari indiani e poi a quello con il primo ministro giapponese Shinzo Abe. Alle domande circa i potenziali conflitti di interessi risponde con una scrollata di spalle affermando che per il presidente degli Stati Uniti il tema del “conflitto di interessi non sussiste” e che la legge “è totalmente” dalla sua parte. Il riferimento, osservano i commentatori, è corretto in quanto si riferisce al fatto che le leggi sull’etica non si applicano al presidente. Il tycoon è sembrato suggerire che “in teoria” potrebbe continuare a guidare il suo business dallo studio Ovale, sulla base del fatto che “non c’è stato mai un caso simile” e non c’è quindi un precedente cui fare riferimento. Aggiunge però di essere intenzionato a “fare qualcosa a riguardo” e che mentre potrebbe comunque continuare a firmare assegni per le sue società, sta passando le responsabilità dai suoi figli. Quanto alla possibilità di vendere le sue aziende, il presidente è stato netto: “È una cosa molto difficile da fare, perché si tratta di immobili“.
“Heil Trump”. Donald Trump prende le distanze da movimenti nazisti
Al termine del colloquio Trump prende le distanze dai movimenti di estrema destra che lo sostengono. In particolare, rispondendo a una domanda sulla riunione del weekend a Washington nella quale alcuni suoi simpatizzanti di idee naziste hanno inneggiato al grido di “Heil Trump“, il presidente eletto degli Stati Uniti ha detto di “sconfessarli” e “condannarli”. Trump ha quindi negato che la sua campagna elettorale abbia fomentato il cosiddetto movimento ‘Alt-right‘, sostenendo di non voler affatto “incoraggiare un simile gruppo”, piuttosto “guardarci dentro e scoprire il perché”. E, in merito alle polemiche intorno al suo controverso stratega della campagna elettorale, Steve Bannon, considerato razzista è stato chiaro: “Se pensassi fosse un razzista o estremista di destra o tutte quelle cose, quei termini che possiamo usare, ebbene non avrei nemmeno pensato di prenderlo” a bordo. In conclusione alla lunga intervista, ha confermato che sta considerando “seriamente” la nomina dell’ex generale James Mattis a segretario della difesa.
“Non voglio far del male ai Clinton. Non lo voglio davvero” – C’è spazio anche per l’ex avversaria Hillary Clinton: “Ne ha passate tante – ha detto dell’ex Segretario di Stato – e ha sofferto molto in modi diversi”. E riaprire le inchieste come promesso in campagna elettorale “non è qualcosa che mi preoccupa particolarmente”. Sempre parlando con i cronisti, ha raccontato del clima disteso tra lui e Barack Obama. “È stato un ottimo incontro. Non l’avevo mai incontrato, mi è piaciuto davvero molto”. Aggiungendo che, dopo l’incontro, l’ormai ex presidente degli Usa “mi ha detto cose molto gradevoli e io ho detto cose molto gradevoli a lui”. Obama “vuole fare assolutamente la cosa giusta per il Paese riguardo alla transizione”.
Gli accordi di Parigi? “Li affronterò senza pregiudizi”
“Penso che i cambiamenti climatici siano legati in qualche modo all’attività degli uomini, c’è una correlazione. Bisogna vedere quanto questo costerà alle nostre imprese”, ha detto ancora Trump, che ha spiegato di voler affrontare la questione dell’accordo di Parigi “senza pregiudizi” nel momento in cui dovrà decidere se ritirare o meno la partecipazione degli Stati Uniti. Una posizione decisamente più ‘morbida’ rispetto a quella assunta nel corso della campagna elettorale che prevedeva l’addio degli Usa senza se e senza ma all’intesa raggiunta in seno alle Nazioni Unite. E anche rispetto alle dichiarazioni fatte in passato, dove su Twitter aveva scritto che il surriscaldamento globale era stato creato dalla Cina per favorirla economicamente.
The concept of global warming was created by and for the Chinese in order to make U.S. manufacturing non-competitive.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 6, 2012