Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nuovo commissario alla Sanità e fuori i subcommissari scelti dal ministro Beatrice Lorenzin, etichettati in ogni modo possibile. Il proponimento, fin troppo esplicito, è contenuto nelle parole del senatore Vincenzo D’Anna, pronunciate nel corso di un un servizio andato in onda nella trasmissione “Nemo, nessuno escluso”, giovedì 17 novembre, su Rai2. In un brano non andato in onda, fra l’altro, D’Anna spiega ad altri parlamentari del suo gruppo, Ala: “La conferenza Stato-regioni darà oggi parere favorevole alla fine del commissariamento. Nel senso che il presidente della giunta regionale sarà il commissario del governo”. Così gli attuali subcommissari “se ne andranno tutti e due”. All’incontro, mostra il servizio di “Nemo” realizzato da Nello Trocchia, ci sono Ciro Falanga, anche lui verdiniano, e due ‘lobbisti’, il presidente Schiavone e il presidente Crispino. E cosa si dicono? D’Anna spiega agli interlocutori: “A me Lotti ( sottosegretario alla presidenza del consiglio, ndr) mi mandò un messaggino e mi disse ‘De Luca metterà sul piatto 30 milioni’ e io ho informato anche voi”.
Parole quelle pronunciate dal verdiniano, amico e strenuo difensore di Nicola Cosentino, che tornano di attualità dopo quanto accaduto in questi giorni alla Camera dei Deputati. Il Fatto ha raccontato dell’emendamento presentato dalla deputata Assunta Tartaglione, che è ancora segreteria regionale del Pd in Campania nonostante i disastri delle ultime tornate elettorali, insieme ad altri dieci deputati. L’emendamento prevedeva la cancellazione del divieto per i governatori di fare anche i commissari alla sanità, insomma un via libera all’incoronazione di De Luca. Emendamento in un primo momento accantonato, poi approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. Una modifica che trova il parere contrario di Beatrice Lorenzin, ministra della Salute.
Ma perché questa acrimonia nei confronti dell’attuale commissario e subcommissario e questa fretta alla cancellazione del divieto? Una fretta che D’Anna ha ribadito ieri, 22 novembre, in una nota congiunta insieme al collega Lucio Barani. “Non vediamo dove sia lo scandalo nel ripristinare una norma che, non a caso, è stata parimenti sollecitata da un apposito documento della Conferenza Stato-Regioni affinché l’indirizzo e la responsabilità politica di un settore così delicato vada in capo a coloro che, eletti dal popolo, possano superare, nell’interesse dei cittadini, le pastoie burocratiche e l’immobilismo che spesso si è determinato nelle regioni commissariate”
D’Anna ha due laboratori di analisi, gestiti dalla famiglia, ed è anche presidente di FederLab, l’associazione dei laboratori privati accreditati con il sistema sanitario nazionale. I 30 milioni a cui fanno riferimento sono fondi da reperire nel bilancio regionale per farli destinare ai centri specialistici e laboratori privati accreditati con il Ssn, che per quest’anno hanno esaurito il budget avendo raggiunto il tetto di spesa previsto.
Una proposta che ha trovato la ferma contrarietà degli attuali commissari, in primis di Joseph Polimeni. Nel citato incontro romano D’Anna si lascia andare ad alcuni giudizi non proprio lusinghieri proprio sui commissari: “Uno è nu cazz ncul, quello di Ncd, questo D’Amario (Claudio, ndr) che è un trastullatore e l’altro, Joseph Polimeni, è proprio un coglione”. A opporsi all’emendamento come detto c’è il ministro Lorenzin. Nell’ultima parte della conversazione D’Anna con i suoi ospiti parlano di una nomina e di una persona da sostituire: “La mandiamo via, ci mettiamo un tecnico molto valido. Abbiamo fatto un accordo con Angelucci (re della Sanità laziale, editore di Libero e parlamentare di Forza Italia, ndr) e Verdini, facciamo una riunione privata, se ne va. A dicembre smamma”.
Nei palazzi della politica si fa un gran parlare della prima casella che potrebbe saltare nel governo e dovrebbe essere proprio Beatrice Lorenzin; il riferimento, quindi, potrebbe essere proprio a lei. Per rassicurare tutti, però, D’Anna spiega ai suoi che il suo impegno ha un solo obiettivo: favorire i cittadini. Per il momento l’operazione siluramento dei commissari e incoronazione di De Luca è solo rimandata.
Il senatore D’Anna ha diffuso una replica sulla vicenda: “Fantasiosa e mendace appare la ricostruzione che crea un organico collegamento, ovvero un combinato disposto, tra l’ipotesi di stanziamento di 30 milioni di euro per la sanità in Campania e l’approvazione dell’emendamento che ripristina in capo ai governatori, la responsabilità di sovrintendere al piano di rientro dal debito, così come specificamente richiesto da un documento della Conferenza stato Regione”. Secondo il senatore di Ala, “in Campania, dallo scorso mese di ottobre, i malati cronici (diabetici, dializzati) e quelli gravi (con patologie tumorali, portatori di handicap, ecc.), non possono accedere alle prestazioni sanitarie erogate dalle 1.200 strutture private accreditate con il sistema sanitario regionale”. Tutto questo “in virtù delle regole dettate dalla spending review e dal mancato adempimento, da parte dei commissari governativi, di una corretta programmazione del reale fabbisogno di prestazioni da parte dei pazienti”.
In questo quadro, il senatore conferma che “il governatore De Luca si era reso disponibile a reperire fondi dal bilancio regionale per garantire, alle suindicate tipologie di malati, la possibilità di poter accedere alle prestazioni sanitarie, evitando, tra l’altro, l’onerosa migrazione in altre regioni”. Conclusione: “Dividere le notizie dalle calunnie sarà compito dei miei legali che perseguiranno ogni ulteriore tipo di strumentalizzazione”.