Crescere figli in modo ecologico non vuol dire tout court no vaccini e no medicine. Ho partorito i miei figli in modo naturale (di cui uno in casa), li ho allattati a lungo, abbiamo usato fasce e pannolini lavabili, prepariamo cibi sani in casa, comperiamo sfuso e senza pesticidi… e abbiamo vaccinato i nostri figli. Non è una contraddizione. Semplicemente non c’entra un bel niente. A differenza di quel che trapela dal post di Elisabetta Ambrosi, io credo che la scelta di vaccinare o non vaccinare non c’entra proprio niente con l’ecologia.

Ogni genitore trova le sue risposte. Io e mio marito ci siamo fidati di medici onesti e competenti. Come cittadini abbiamo capito la responsabilità del singolo per l’immunità di tutti. Altri amici hanno scelto diversamente.

E’ vero: le multinazionali traggono profitto dai vaccini. Può esserci conflitto di interessi, per questo lo Stato deve tutelare la salute pubblica da un eccesso di vaccini, così come da un abuso di medicine. Questo è un punto su cui medici, amministratori e scienziati dovrebbero interrogarsi, per prevenire la sfiducia generalizzata e il panico incontrollato.

Da ecologista credo che l’abuso delle medicine sia da stigmatizzare. Vedo gente che ingurgita tachipirine come fossero noccioline, genitori che dopo aver fatto cedere per sfinimento il pediatra, imbottiscono i figli di antibiotici o cortisone al primo colpo di tosse. Per paura delle “ricadute”, imbacuccano per bene i loro pargoletti (facendoli sudare come fontane) e li scarrozzano in auto anche solo per 200 metri. Abuso di farmaci, cattiva nutrizione, sedentarietà, sono minacce alla salute pubblica.

Le medicine servono, sono una conquista dell’umanità. Ma vanno usate solo nei casi più seri, dove i buoni rimedi naturali e fitoterapici non arrivano. Più ci spariamo nel corpo antibiotici, inutilmente, più danneggiamo noi stessi e tutta la comunità. Lasciamo gli antibiotici a chi ne ha davvero bisogno, lasciamo che facciano il loro effetto: la stessa comunità scientifica fa campagne contro l’abuso di farmaci perché si è resa conto che questo favorisce l’insorgenza di ceppi resistenti.

La comunità scientifica promuove l’allattamento al seno e l’alimentazione sana, sempre più pediatri promuovono l’uso dei pannolini lavabili. Dov’è la presunta contrarietà alla scienza di queste pratiche naturali? Non sono forse gli scienziati a chiederci di diminuire il nostro impatto ambientale e adottare stili di vita sostenibili?

Nessuno vuole colpevolizzare le mamme che non vogliono o possono partorire, allattare, usare i pannolini lavabili, o preparare cibi sani per i figli. Ma non si può negare l’evidenza: i pannolini lavabili sono un enorme beneficio per la comunità e per la salute dei bimbi. I cibi sani prevengono malattie e obesità. Il latte materno non è uguagliabile dai sostituti artificiali. La formula non può dare ai bambini i fattori di crescita, gli enzimi, le cellule immunitarie e gli anticorpi del latte materno.

Ogni giorno 4000 bambini potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere“. Il latte materno è un gratuito, potente vaccino. Non lo dico solo io, sfegatata ecologista, lo dicono l’Oms e l’Unicef: raccomandano che i bambini siano nutriti esclusivamente con il latte materno per i primi 6 mesi dopo la nascita. Al termine di questo periodo i bambini possono continuare a essere allattati al seno (pur essendo introdotti al consumo di alimenti sicuri e adeguati dal punto di vista nutrizionale), fino all’età di 2 anni o anche oltre.

L’uguaglianza tra bambini si costruisce con un mondo più sano e più giusto per tutti: ogni bambino ha diritto a un buon inizio a cibo, acqua e aria pura. In questo l’ecologia è scienza e democrazia.

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