Propongono di cambiare 47 articoli della Legge fondamentale dello Stato, scritta da Silone, Calamandrei, Di Vittorio, Moro e Terracini e poi inciampano su un emendamento. In tutta onestà la vicenda dei “50 milioni della discordia”, che avrebbero potuto e dovuto – a buona ragione – sostenere la sanità tarantina, la sintetizzo così. Lascia l’amaro in bocca la decisione di non prendere in considerazione l’emendamento, che avrebbe inserito quelle risorse in finanziaria.
Le reazioni sono state durissime. Il governatore Emiliano ha esortato la Puglia a mobilitarsi. Chi non sia del posto non può immaginare quanto quei soldi occorressero per affrontare, almeno in parte, le criticità del capoluogo ionico. Emiliano ha dichiarato: “Da anni al città subisce un inquinamento di Stato che ha spaventosamente aumentato ogni sorta di malattia. Occorre curare i malati e disinnescare la fonte d’inquinamento. Due cose che passano entrambe, purtroppo, da decisioni del Governo centrale e non dell’autogoverno dei pugliesi”.
Il sottosegretario della Presidenza Del Consiglio dei ministri replica che “è squallido strumentalizzare la salute dei cittadini, in specie quella dei bambini per coprire la più totale inadeguatezza del servizio sanitario pugliese” e rimanda ai soldi promessi, alle prossime riunioni, etc. Va rilevato, tuttavia, che dall’inizio della campagna referendaria i livelli di strumentalizzazione sono stati oggetto di pesanti e disgustose polemiche. Dunque, sorprende (o forse no) che proprio nel momento in cui la politica pugliese rivendica delle somme urgentemente necessarie, le si risponda con un giudizio così tranchant sulla sanità pugliese.
Era, invece, un banco di prova per valutare il livello di attenzione verso la situazione tarantina. Per chi non lo sapesse, l’associazione Peacelink ricorda che “a Taranto vi è un +54% di bambini malati di cancro rispetto alla media regionale”.
A Taranto, infatti, sempre secondo l’associazione Peacelink, mancano i servizi necessari, vi è un drammatico gap di posti letto rispetto al resto della regione e gli epidemiologi prevedono un picco di tumori persino superiore per gli anni avvenire. “L’emendamento bocciato aveva lo scopo di riequilibrare l’offerta di servizi ospedalieri. Era in fondo un semplice atto di giustizia verso un territorio così martoriato”. Poca cosa, s’intenda, non certo la salvezza di un territorio che da anni subisce la copiosa decretazione “Salva-Ilva” prodotta anche dal medesimo Governo che non ha autorizzato l’emendamento conteso.
Pare che il Senato possa rimediare, finché ce l’abbiamo. Sarebbe un gesto di attenzione, come quello per i tornei di golf che, nella stessa Legge di Stabilità si aggiudicano 97 milioni, secondo quanto riportato dai media.