Il governatore della Campania all'attacco dei 5 Stelle in un incontro in una scuola di Scampia. Strali anche contro Virginia Raggi, Beppe Grillo e la stampa. Sul referendum: "Vi invito gratis, senza fritture, a votare Sì"
“Luigino Di Maio ha avviato una campagna contro il calamaro fritto”. Vincenzo De Luca non risparmia gli attacchi nel suo discorso all’incontro ‘Costruiamo un futuro’, organizzato nella scuola Galileo Ferraris a Scampia, quartiere di Napoli. Il governatore della Campania si rivolge prima di tutto al vicepresidente della Camera dei deputati: “Faceva il buttafuori allo stadio di Napoli e fu cacciato perché portava ‘seccia’ (sfortuna), poi il web master ma non è in grado di leggere le mail, è un analfabeta digitale”. Le sue pesanti ironie si estendono anche ad altri esponenti del Movimento 5 Stelle, dal sindaco di Roma Virginia Raggi a Beppe Grillo.
De Luca se la prende soprattutto con Luigi Di Maio: “A 29 anni si candida a presidente del consiglio, lui che fino a poco fa prendeva la paghetta dal padre e a Pomigliano d’Arco ha preso 50 voti. Ma chi lo doveva votare?” “Ha messo in atto una campagna contro il calamaro fritto – aggiunge – mi rivolgo ai cittadini che hanno votato i 5 stelle. Loro dicono tutto e il contrario di tutto”. Il governatore campano attacca anche il sindaco Raggi, che secondo lui fa governare Roma “agli uomini di Gianni Alemanno e all’estrema destra”. Infine un commento anche su Beppe Grillo, che definisce “il mio mito”. “Mi piace quando fa il comico – aggiunge De Luca – ma non deve esagerare. Se ti presenti come monaco francescano, ma poi vengo a sapere che sei miliardario e fai ferie sulla Costa Smeralda e in Africa con la panza al sole, mi arrabbio”.
Nel corso del suo incontro nella scuola di Scampia, De Luca parla anche del referendum. Anche in questo caso le accuse sono soprattutto per i pentastellati, che “dicono una grande palla. Non c’è un’altra proposta, se il 4 dicembre i cittadini votano ‘no’ per altri 50 anni non si cambia più niente”. Per il governatore la battaglia sul referendum “si è incarognita. Chi Renzi ce l’ha sullo stomaco voti contro alle politiche, ma ora il premier non c’entra niente”. Secondo De Luca, la Campania deve “togliersi il cappello di fronte al governo Renzi: ci ha dato 500 milioni per le ecoballe, fondi per Bagnoli e i siti archeologici. Può anche starvi antipatico, ma mai nessun governo si è interessato così tanto alle sorti della nostra regione”. “Vi invito gratis, senza fritture, a votare Sì – continua – Ma se vi regalo un oggetto di artigianato rosso (un cornetto portafortuna) viene compreso nel voto di scambio?”. Una battuta che rimanda alle accuse di clientelismo mosse dopo la pubblicazione dell’audio integrale di un suo discorso di fronte a 300 amministratori locali.
Il presidente della Regione attacca anche la stampa: “Due giornali in particolare, su 100 foto ne pubblicano 99 in cui sono una sorta di animale con le zanne lucide pronte per mordere. Sono dei miserabili”. “Al mio addetto stampa – conclude – ho detto di mandare dieci foto di me anche in veste sportiva. Mi comporto da cristiano normale, anzi da discepolo di Papa Francesco“.