Torna in Usa l’incubo del lupo solitario, dopo che un giovane uomo, identificato come un somalo di 18 anni, ha ferito una decina di persone con la sua auto e con un coltello nel campus dell’università statale dell’Ohio, a Columbus. Secondo le autorità l’assalitore si chiamava Abdul Artan ed era uno studente della stessa università. Lasciato il suo Paese con la famiglia nel 2007 come rifugiato, avrebbe vissuto in Pakistan prima di sbarcare negli Usa nel 2014 come residente permanente.
Per ora non sono emersi collegamenti con gruppi estremisti ma gli inquirenti non escludono l’ipotesi di un atto di terrorismo. “Penso che dovremo studiare questa possibilità”, ha spiegato il capo della polizia locale, ricordando che quest’anno un uomo aveva già messo in atto un attacco col coltello nella stessa città. C’è poi un altro precedente recente, quello di Dahir Adan, 22 anni, un americano di origine somala radicalizzatosi che lo scorso 18 settembre ha accoltellato nove persone in un centro commerciale di St. Cloud, Minnesota, invocando Allah e chiedendo ad almeno una delle sue vittime se era musulmano, prima di essere ucciso da un agente fuori servizio. L’attacco era stato poi rivendicato dall’Isis. Per questo ora indaga anche l’Fbi.
Tutto è cominciato verso le 10 locali, quando un uomo ha investito alcuni passanti e, dopo essere sceso dall’auto, ha cominciato a colpirne altri con un coltello da macellaio. In tutto una decina di persone, tutte ricoverate, di cui una grave. La sua azione è durata pochissimo, un minuto, il tempo che un agente intervenuto tempestivamente lo neutralizzasse con la sua pistola. Ma l’allarme è durato più di qualche ora, dopo che l’università – che ha 60 mila iscritti – aveva diffuso via twitter un allarme per una ‘sparatore attivò dentro il campus, invitando i presenti a fuggire, nascondersi o, come ultima spiaggia, a lottare. Sono seguite scene di panico, con gli studenti che correvano e urlavano. Ingente lo schieramento di polizia, ambulanze e vigili del fuoco, con le forze speciali in azione per setacciare tutti gli edifici nel timore di un complice nascosto. Ma dopo il controllo di un garage-parcheggio, l’allarme è stato revocato e tutti gli studenti, con i loro famigliari e amici, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Il governatore dell’Ohio, John Kasic, ha elogiato l’operato delle forze dell’ordine, che a suo avviso hanno evitato un bilancio peggiore. Anche la Casa Bianca è stata subito informata dell’attacco ma il suo portavoce, Josh Earnest, è stato prudente: “ci sono ancora molte informazioni da studiare e da raccogliere. Si tratta di una situazione difficile”. Dietro la prudenza si intravede però il timore dell’ennesimo lupo solitario.
In un primo momento sembrava che fosse in azione anche un secondo attentatore, ma la polizia ha smentito la notizia. Smentita la notizia di una sparatoria. “Il presidente degli stati Uniti Barack Obama – riferisce il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest – è stato informato degli sviluppi sull’attacco all’Università in Ohio dalla sua consigliera per la Sicurezza Interna Lisa Monaco”.
Al momento per gli inquirenti è prematuro parlare di collegamenti con lo Stato islamico, ma un video di propaganda dell’Isis, pubblicato due giorni fa, oltre ai soliti appelli-proclama ai lupi solitari per attacchi in Usa, Francia o Russia, conteneva espliciti richiami all’uso di armi facili per compiere attentati. Tra queste soprattutto il coltello – con anche una lezione su “come sgozzare un miscredente” – auto contro la folla ed esplosivi fai da te, realizzati con ingredienti di facile reperibilità. Modalità che hanno caratterizzato l’attacco di oggi al campus in Ohio. Nel video compaiono poi gli ultimi due numeri di Rumiyah (Roma, ndr) il nuovo magazine dell’Isis con due pagine di istruzioni su attacchi con armi bianche e con automobili. Da un anno a questa parte non c’è solo l’Isis a lanciare l’appello perché i lupi solitari compiano attacchi: minacce agli Usa sono arrivate anche da al Qaida e dagli affiliati Shabaab somali.