Arrestare Giovanni Bazoli e sua figlia Francesca. La richiesta di custodia cautelare, che oltre al presidente onorario di Intesa Sanpaolo e la figlia riguardava altre 14 persone, è stata formulata dalla Guardia di Finanza a fine 2015 nell’ambito dell’inchiesta su Ubi Banca. Lo scrive Panorama nel numero in edicola da giovedì 30 novembre aggiungendo che la richiesta è nella conclusione di un’informativa di 181 pagine inoltrata alla Procura di Bergamo e firmata dal generale Giuseppe Bottillo, comandante del Nucleo speciale polizia valutaria, e dal colonnello Gabriele Procucci, responsabile del Terzo gruppo Sezione tutela del risparmio.
La custodia cautelare nei confronti di Bazoli era stata chiesta ai sensi dell’articolo 274 del codice di procedura penale sulla base del pericolo di reiterazione del reato. Le conclusioni con la sollecitazione delle misure cautelari, particolarmente avvertita dagli investigatori, non è stata evidentemente condivisa dai magistrati. Le Fiamme gialle avevano chiesto un analogo provvedimento per tutto il vertice dell’istituto: Victor Massiah, amministratore delegato, e 12 componenti del consiglio di sorveglianza e del consiglio di gestione: Mario Cera, Andrea Moltrasio, Franco Polotti, Armando Santus, Antonella Bardoni, Pierpaolo Camadini, Alberto Folonari, Italo Lucchini, Federico Manzoni, Mario Mazzoleni, Enrico Minelli e Flavio Pizzini. Infine la Finanza chiedeva l’arresto anche di Emilio Zanetti, indicato come “consigliere di sorveglianza “di fatto” del gruppo Ubi”, qualifica attribuita peraltro anche allo stesso Bazoli e alla figlia.
La Procura di Bergamo ha notificato a tutti gli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari il 17 novembre scorso, ma Panorama è venuto a conoscenza di una seconda inchiesta condotta sempre dalla Procura di Bergamo e dalla Guardia di Finanza su presunte violazione delle norme sui conflitti d’interesse. Su questo sarebbero avviate indagini anche da parte della Banca d’Italia e della Banca centrale europea, con ispezioni contabili e amministrative. Intanto a Milano la Procura che indaga su Iw Bank, controllata da Ubi, ha inviato una serie di avvisi di garanzia a consiglieri, ex consiglieri, dirigenti ed ex dirigenti per una serie di ipotesi di reato: associazione a delinquere, riciclaggio, concorso in riciclaggio, autoriciclaggio, concorso in autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta di beni al pagamento delle imposte, violazione degli obblighi di adeguata verifica.