“Referendum? Le mie reti non sono schierate per il Sì, qualche manager Mediaset ritiene che sia buona cosa tenere buoni rapporti con chi sia al governo“. Così Silvio Berlusconi a Dimartedì (La7) risponde al conduttore Giovanni Floris, che gli chiede conto dell’ambiguità delle sue aziende sul referendum costituzionale. E aggiunge: “Qualcuno dice che Berlusconi ha scoperto il conflitto di interessi”. “Il conflitto di interessi è il contrario di quanto comunemente si pensa” – replica il Cavaliere – “per chi fa politica le sue aziende e i suoi interessi sono passati ai raggi X e, se qualcosa non va, tutto viene fuori”. Berlusconi poi si concede vari siparietti scherzosi: dai complimenti a Maurizio Crozza a battute alle signore presenti tra il pubblico in studio. Poi si esprime su Renzi: “All’inizio mi è stato simpatico, poi mi ha molto deluso. Ma come affabulatore e intrattenitore è davvero il più bravo. Lo inventerei a entrare in Mediaset come annunciatore per la sua annuncite, gli viene bene. Se lascia la politica, può venire a Cologno Monzese che la porta è aperta. Se mi metto davanti alla televisione lo vedo sempre, è dappertutto”. E motiva il suo No al referendum: “Se vincesse il Sì, Renzi sarebbe il padrone dell’Italia e degli italiani. Mi dispiace ma non ci sto”. Riguardo a eventuali suoi eredi nel centrodestra, Berlusconi precisa: “Non c’è ancora. Ma gli eredi sbucano fuori improvvisamente. Del resto, Renzi è sbucato fuori da sotto un cavolo. Nessuno sapeva neppure che esistesse“