Confronto pepato a Dimartedì (La7) tra il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e il giornalista dell’Unità, Mario Lavia, sul referendum costituzionale e in particolare sul nuovo Senato. Travaglio osserva: “In questa riforma c’è scritto testualmente che i senatori sono eletti dai Consigli Regionali. Non c’è scritto nient’altro. La legge che sta spacciando Renzi non è mai stata approvata, ma è stata presentata dai suoi oppositori 2 anni fa ed è stata ignorata, tanto che il proponente di quella legge, Federico Fornaro, è schierato con il NO. Sono venditori di tappeti questi qua. E lo stesso vale per l’Italicum. Ma come si fa a fidarsi di gente così?”. Lavia ribatte: “Non sono i passanti che mandano queste persone al Senato, ma gli elettori. Il popolo non è solo quella cosa che scrivi nei tuoi articoli per farti bello col pubblico, il popolo è una cosa seria. E deciderà chi va al Senato”. “No” – replica Travaglio- “decideranno i Consigli Regionali. C’è un limite anche alle patacche. Il nuovo Senato, secondo questa riforma, è formato da 100 persone, 5 le nomina il capo dello Stato, 21 i Consigli Regionali tra i sindaci, 74 i Consigli Regionali tra i consiglieri. Circa i 21 sindaci, come fa il popolo a decidere quali andranno al Senato con l’immunità e quali non ci andranno ? E come fanno i cittadini a decidere sui 5 senatori nominati dal capo dello Stato? Questi fanno una riforma che dice che i senatori li eleggono i consigli regionali e poi vogliono fare una legge ordinaria che dice il contrario”