Trash-Chic

San Carlo, la Boschi alla prima dell’Otello inciampa e sbaglia abito. Al suo fianco De Luca e De Magistris

C’è una Prima che conta più di una Prima Scaligera. Dal parterre meno urlato, meno sciurame infiocchettato, insomma più da intelletto/chic. Certo la presenza della ministra più mediatica del nostro establishment politico, la Boschi, ha un po’ scombussolato i ritmi e gli animi. Alla prima dell’Otello, attesissima per l’ insolita regia di un cineasta israeliano Amos Gitai con scene e costumi firmati da due Premi Oscar, Dante Ferretti e Gabriella Pescucci, Maria Elena è arrivata in ritardo. Siccome rischiava una pummarola in faccia da un gruppo anti-Sì, l’hanno fatta passare dalla porta laterale che unisce il circolo Unione con il teatro. Inciampa il tacco a spillo nello strascico del vestito. Al “Come è bella! si alternava il coro “Come è vestita male”. Anzi, secondo noi, malissimo ( ma chi la consiglia). La schiena scoperta alle prime teatrali è un tabù. Più adatta a un beach party a Ibiza che al palco reale seduta fra De Luca e De Magistris. La fantasia indefinita sembrava uscita dagli schizzi di chi ha messo mano alla Riforma, cioè Lei. La scollatura, poi, esagerata, era un invito ai suoi vicini di palco a sbirciarci dentro. In confronto la sobria eleganza di Bianca Jagger, prima moglie della rock star Mike, cappottino bianco di pelo ecologico su abito lungo, era intonata al sublime Otello rossiniano in chiave “contemporanea” legata al dramma dell’immigrazione e del razzismo. Dunque una Prima, cara ministra, che potrebbe anche avere il sapore di un’Ultima. Se vince il sì, un consiglio: al posto del portaborse si prenda una stylist. In questo momento poi sono tutte disoccupate.

Si cambia scena: Marilyn Monroe, colpevole o innocente? Sono gli incontri con la Storia, ideati da Elisa Greco, docente ed esperta di comunicazione.
La formula è semplice: convoca avvocati e giudici togati, preferibilmente quelli famosetti e dai casi difficili, li fa salire su un palcoscenico e loro recitano se stessi. A difendere Marylin, interpretato da Nancy dell’Olio, una bomba di sensualità, ci ha pensato la matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace. Il pubblico ministero era Annamaria Fiorillo. E si è prestato al gioco con ironia anche Oscar Magi, presidente di Sezione del Tribunale di Milano. La sentenza? “La gente ha l’abitudine di guardarmi come se fossi uno specchio invece di una persona. Essi non mi vedono, vedono i propri pensieri indecenti, poi si mascherano di candore per chiamare me un’indecente”. In questo caso, oltre che assolverla, dovremmo anche chiederle scusa”.

Una su un milione ce la fa. Dalla celebrazione di Marylin alla bellezza a chili di Isa Stoppi, la prima top model italiana degli anni ’60, anzi la madre di tutte le top. E gli ospiti convocati da Laura Morino, anche lei modella al top negli anni ’80, sono stati omaggiati con 7 chili e mezzo di librone, chicchissimo, cover nera che fa risaltare quel viso incastonato dentro un turbante. Per fare un bilancio di vita: “I miei debiti li ho pagati. Senza nessuno sconto”, chiosa. Quali debiti avrà avuto da pagare la donna più bella del mondo con due laghi azzurri al posto degli occhi”, come disse il numero uno dei fotografi di moda Richard Avedon quando la vide per la prima volta a New York avvolta in una pelliccia di lince bianca. Intanto Isa, anticonformista e ribelle nel dna, cede all’amore, sposa l’industriale milanese Pippo Giuliani, due figli, ma si non si concede al coté bourgeois. ( non si lascia soffocare)

Il fotografo/pigmalione Gian Paolo Barbieri parlando di Isa cita addiritura Baudelaire: “La bellezza é una promessa di felicità. Isa è e sarà sempre grande. E la moda che è diventata piccola, piccola”.

Twitter@januariapiromal