Dopo Palermo e Bologna, l’ombra della Firmopoli elettorale si allunga anche su Siracusa. E se nei primi due casi ad essere colpiti dalle indagini sono stati esponenti del Movimento 5 Stelle, questa volta l’attenzione si concentra su una lista civica di centrosinistra. La procura di Siracusa, infatti – come ha scritto La Sicilia – ha aperto un’indagine sulle firme depositate per sostenere la lista civica dei renziani alle amministrative del 2013. Il fascicolo d’indagine è al momento a carico d’ignoti, ma i pm ipotizzano i reati di falso materiale e ideologico. L’inchiesta è stata aperta ufficialmente dal procuratore capo aretuseo Francesco Paolo Giordano dopo che gli uomini della polizia giudiziaria hanno sequestrato all’Ufficio elettorale del comune i moduli con le firme per la presentazione della lista Rinnoviamo Siracusa Adesso: in campagna elettorale sosteneva la candidatura di Giancarlo Garozzo, il primo sindaco siciliano della corrente di Matteo Renzi. In un primo momento la lista non aveva superato lo sbarramento per poche preferenze, ma dopo aver ottenuto il riconteggio dei voti ha eletto tre consiglieri comunali, che si sono tutti iscritti al gruppo del Pd.
“Non mi sono mai occupato della presentazione delle liste a mio sostegno e delle relative raccolte di firme: in ogni caso la magistratura, alla luce dell’esposto presentato, farà chiarezza”, aveva detto il primo cittadino tre giorni fa. Il primo impulso alle indagini della procura, infatti, era arrivato dall’esposto presentato da Giuseppe Patti, consigliere nazionale dei Verdi, in passato presidente del Wwf. Nel 2013, dopo essersi candidato alla Camera con Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, Patti aveva lanciato la sua candidatura a sindaco di Siracusa, sostenuto dai partiti a sinistra del Pd. Poi però ad appena dieci giorni dalla presentazione delle liste aveva optato per l’appoggio a Garozzo, ottenendo il posto di capolista con Rinnoviamo Siracusa Adesso!. “A ridosso della chiusura delle liste – ha raccontato Patti a ilfattoquotidiano.it – dall’entourage dem mi fanno una battuta: Peppe, per questo tuo capriccio abbiamo fatto nottata. Onestamente non capii bene a cosa si riferissero in quel momento”. Tre anni dopo, però, quando sui giornali finiscono le notizie su Palermo e Bologna, con i casi delle firme false depositate dal Movimento 5 Stelle, Patti ripensa a quella frase, e chiede di visionare i moduli depositati dalla lista che lo aveva candidato senza però poi eleggerlo in consiglio.
“Io ho raccolto firme decine di volte, per elezioni, referendum, ma questi moduli sono strani”, aveva spiegato l’ambientalista sempre al fatto.it. In che senso strani? “Gli elenchi – diceva Patti – mi sembrano un po’ troppo vergini, troppo poco vissuti. Non c’è una piega, una macchia di caffè, niente assolutamente immacolati. Per questo ho il sospetto che le firme dei sottoscrittori non siano state consegnate in originale”. Niente da dire invece sulla calligrafia delle sottoscrizioni: “Sul punto onestamente non mi esprimo perché non sono un esperto, ma è questo l’obiettivo del mio esposto: sarà la magistratura ad approfondire e a verificare che tutto si sia svolto in modo regolare”. E infatti adesso la procura di Siracusa affiderà i moduli con le firme ad un grafologo, che dovrà stilare una perizia.
Nel frattempo dopo aver ricevuto una segnalazione sulla vicenda, anche il Movimento 5 Stelle siracusano ha chiesto l’accesso agli atti del comune di Siracusa. “Stiamo per chiedere una perizia ad un esperto: su questa storia vogliamo vederci chiaro”, dice il deputato regionale Stefano Zito. L’indagine in ogni caso potrebbe anche allargarsi. L’esposto di Patti, infatti, chiedeva alla procura di “verificare la correttezza degli atti relativi alla presentazione di questa e di tutte le altre liste concorrenti e in particolare di controllare se le firme dei sottoscrittori sono depositate in originale e se corrispondono alla reale volontà dei sottoscrittori”. In via ipotetica, quindi, i controlli potrebbero riguardare tutte le liste che parteciparono alle elezioni del 2013.