CRONACA ORA PER ORA - Comizi e tv, a caccia dei voti "liberi". Renzi: "Il voto non è su di me, non fatevi fregare". Salvini: "All’estero voti inventati o comprati". D’Alema: "1,6 milioni di preferenze? Sarebbe un imbroglio". I giornali stranieri si dividono. Il Times: "Gli italiani diffidano dei piani del leader Pd". Il Financial Times: "Il premier deve rimanere". Il Nyt: "Pericolo populismo"
Matteo Renzi ci crede. Per tutta l’ultima giornata di campagna, fino alle ultime ore prima del silenzio elettorale, ripete: “Il risultato è sul filo, ce la giochiamo, dobbiamo prenderci gli indecisi”. A Torino Beppe Grillo ha concluso l’ultimo comizio dei Cinquestelle: “Il fallimento è poesia. Non avrò grandi scompensi lunedì, in caso di sconfitta, perché anche se perdiamo sarà una perdita straordinaria, che ci darà ancora più forza. Cosa farò? Andrò su Marte e farò anche lì il Movimento 5 Stelle…”. I leader dei partiti hanno concluso la loro campagna elettorale distribuiti dal Nord al Sud, spalmati su tutte le tv e tutte le radio, a tutte le ore. E poi i social che si riempiono esclusivamente di materiali di propaganda per il Sì e per il No. E’ caccia agli indecisi: il Sì per recuperare, il No per mantenere quello che gli ultimi sondaggi – dieci giorni fa – hanno misurato come un vantaggio.
Renzi ha concluso a Firenze, in piazza della Signoria, dove ha più volte reso omaggio alla storia della città: la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, i Medici, Lorenzo il Magnifico che diceva – sottolinea – “voi direte, noi faremo”. Il segretario del Pd, per il suo intervento conclusivo, ha più volte marcato la differenza tra chi dice No, attacca e insulta gli avversari (“Siete qui perché credete nella politica e no nell’antipolitica”) e i sostenitori del Sì che invece hanno la possibilità di cambiare il futuro. Più volte galvanizza i suoi: “Siamo a un passo”. “Se andiamo porta a porta – dice facendo una pausa e modulando la voce – secondo me si vince”. Ammette di essere stanco, ma gasato. E che la rimonta è possibile. Nel pomeriggio il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, come noto molto vicino al capo del governo, aveva spiegato: “Qualora dovesse vincere il no credo che Renzi andrà da Mattarella a dare la propria disponibilità”. Le strade, insomma, sono segnate.
“Sia un paese spaccato sia che si vinca sia che si perda” dice Beppe Grillo da Torino, in piazza San Carlo. “Quando ho sentito due costituzionalisti di 70 anni,
Chiusura milanese di campagna referendaria davanti all’ospedale dei bambini, per Matteo Salvini, che ha
Ma a sollevare la questione dei voti all’estero è anche Massimo D’Alema: “Alcuni giornali, anche forse per fare una campagna terroristica, che è orchestrata, parlano di un milione e 600 mila voti. Non credo che sia un dato realistico. Il massimo della partecipazione è stato di un milione e duecentomila quando dovevano eleggere i loro rappresentanti. Difficile che votino un milione e 600 mila elettori. Se fosse vero, sarebbe la prova provata che c’è dietro un imbroglio, ma non lo credo realistico”. “Parliamo di cose concrete, siamo seri. Le polemiche stanno a zero: i cittadini votano, siamo in democrazia” ha replicato Renzi.
CRONACA ORA PER ORA
22.15 – Renzi: “Se facciamo porta a porta, secondo me si vince”
“Con i No l’Italia non va da nessuna parte, con i sì entra nel futuro. Per me c’è la maggioranza silenziosa che ha voglia di esser presa per mano ed essere portata a dire sì. Se facciamo porta a porta secondo me si vince. Siamo capaci di tutto, persino di una straordinaria rimonta che nessuno poteva immaginare”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo in piazza della Signoria a Firenze per la manifestazione di chiusura per il Sì al referendum.
22.11 – Renzi: “Vorrei che i miei figli fossero orgogliosi della classe politica”
“Vorrei che i miei figli potessero essere orgogliosi di una classe politica di destra e di sinistra, che non si offende a vicenda. Questo è il sì alla dignità delle istituzioni e restituire credibilità ai politici”. Così Matteo Renzi al comizio conclusivo in piazza Signoria. “In piazza – aveva detto poco prima – ci sono i miei figli Francesco, Emanuele ed Ester e la mamma Agnese. Volevo ringraziarli per la pazienza che hanno avuto e che spero continueranno ad avere”.
22.05 – Renzi: “Amici, siamo ad un passo”
“Ci sono tante persone che hanno dubbi e preoccupazioni e sono in cerca di capire, sono tantissimi gli indecisi; dobbiamo cercarli uno per uno, è su queste 48 ore che si gioca tutto”. Lo dice alla folla di piazza Signoria il premier Matteo Renzi. “Amici siamo ad un passo”. “Ci sono tanti che se avessero avuto una poltrona dal mio governo oggi sarebbero in piazza con noi”. Poco prima aveva invitato a “lasciare che altri portino lontano da qui il loro rancore”.
22.04 – Renzi: “Qui con me tanti ministri, siamo una squadra”
“Ci soni tanti ministri dietro al palco, anche quelli in pole position per la mia successione. Ora facciamo X Factor qui, sul palco. Ma noi non siamo come quelli di prima che si facevano la guerra, siamo una squadra”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo in piazza della Signoria a Firenze.
21.59 – Renzi: “Estero? Ridicoli: non è il voto dei brogli, è il voto degli italiani”
“Sono ridicoli ad instillare dubbi e problemi che non esistono. Questo non è il voto dei brogli è il voto degli italiani”. Così Matteo Renzi in Piazza Signoria, riferendosi ai sostenitori del no, nel corso del comizio conclusivo in piazza Signoria a Firenze..
21.51 – Renzi: “Siete qui perché non credete nell’antipolitica”
“Siete qui perché credete nella politica e no nell’antipolitica”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi alla folla riunita in piazza della Signoria per la chiusura della campagna referendaria. “Siete qui oggi in piazza – ha aggiunto – perché pensate che l’Italia non è soltanto il passato ma dobbiamo dare alle nuove generazioni la speranza che le cose possono cambiare”.
21.49 – Renzi: “I tg si colleghino con il Cnel domenica”
La sera del referendum, “invece di fare i collegamenti dalle sedi dei partiti, fossi nei direttori dei Tg farei un collegamento con la sede del Cnel, dove saranno lì a stappare le bottiglie di spumante sperando che sia il no a vincere”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel comizio a piazza della Signoria a Firenze.
21.47 – Renzi: “Siamo a un passo, possiamo rimontare”
Il premier Matteo Renzi è arrivato in piazza della Signoria. “Siamo a un passo”, dice alla folla. “Questa rimonta spettacolare possiamo portarla a casa”.
21.47 – Renzi: “Stiamo dando il potere agli italiani di scrivere il futuro”
“Nel giro di quattro anni una nuova generazione, senza chiedere il permesso, ha detto ‘ora tocca a noì: in quattro anni è cambiato tutto. Quello che sembrava lontanissimo ma obbligatorio, la riforma della Costituzione, è diventata una possibilità”. Così Matteo Renzi in piazza Signoria a Firenze nel comizio conclusivo per la campagna referendaria. “Noi – ha detto – stiamo dando il potere agli italiani, la possibilità di scrivere una pagina di futuro: altro che restringimento degli spazi di democrazia…” .
21.46 – Renzi: “Diciamo Sì, ma abbassiamo i toni”
“In questa piazza prima di dire sì al futuro vorrei che risuonasse forte il messaggio che vogliamo bene a tutti e l’invito ad abbassare i toni”. Così Matteo Renzi in piazza Signoria a Firenze. Ragazzi abbassiamo i toni, prendiamola con un sorriso”, ha poi aggiunto. La campagna elettorale “è stata sì con alcuni insulti, ma qui non vedo serial killer o pericolose scrofe ferite…”.
21.45 – Renzi: “Stanco, ma gasato. Possiamo portarla a casa la rimonta”
“Sono un po’ stanchino ma sono gasatissimo dall’idea che questa rimonta bestiale possiamo portarla a casa. Siamo a casa”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo in piazza della Signoria a Firenze per la manifestazione di chiusura per il Sì al referendum.
21.39 – Renzi arrivato in piazza della Signoria a Firenze
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato in piazza della Signoria a Firenze per il comizio conclusivo della campagna referendaria.
21.25 – Boschi e Giannini in piazza della Signoria per ultimo comizio di Renzi
Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è arrivata in piazza Signoria, accompagnata dal sindaco di Firenze Dario Nardella, in attesa dell’intervento conclusivo della campagna elettorale del premier Matteo Renzi. Poco prima era arrivata in piazza anche il ministro Stefania Giannini. E’ presente anche la moglie del presidente del Consiglio, Agnese Landini.
21.12 – Renzi: “Se vince il No tutte chiacchiere: 950 parlamentari e fermi 20 anni”
“Questo è il bivio: se vince il Sì i parlamentari si riducono, c’è solo una Camera che dà la fiducia, non c’è più il Cnel, non c’è la discussione sociologica sul passato. Se vince il No tutte chiacchiere, continuiamo con 950 parlamentari strapagati e si riparte da zero e si sta fermi venti anni”. Lo dice premier Matteo Renzi al confronto tra Sì e No del Tg1.
20.54 – Renzi: “Dal giorno dopo riprendiamo il cammino insieme”
“Un referendum non fa male. La democrazia non fa mai male. Dal giorno dopo riprenderemo il cammino tutti insieme”. Lo dice il premier Matteo Renzi nel corso di un confronto su Rai 1.
20.51 – Renzi: “Cosa cambia? Che le poltrone di queste senatrici non ci saranno più”
“Sapete cosa cambia se vince il sì? Che le poltrone di queste due senatrici non ci saranno più, che il parlamento sarà più semplice”. Lo dice il premier Matteo Renzi, nel corso di un confronto su Rai 1. Renzi fa riferimento alle senatrici presenti in studio Anna Maria Bernini (Fi) e Loredana De Petris (Sinistra italiana).
20.42 – Giunta Maroni: “Scritta No su Pirellone non autorizzata”
La presidenza della Regione Lombardia prende le distanze dalla scritta No apparsa questa sera su una delle facciate del Pirellone. A quanto si è appreso da fonti qualificate, si tratta di una “iniziativa estemporanea, che non è stata autorizzata né promossa presidenza” della Giunta Maroni. Per questo è stata avviata una “verifica per capire come sia accaduto”.
20.38 – Grillo: “Ho già comprato una cassa di Maalox”
“Per lunedì ho già comprato una cassa di Maalox, ma se perdiamo la colpa non sarà di nessuno. Magari cambieremo qualcosa nella comunicazione, non lo so, ma non darò assolutamente la colpa a qualcuno”. Lo ha detto Beppe Grillo dal palco di piazza San Carlo, nel centro di Torino, ultima tappa del Tour per il No al referendum del Movimento 5 Stelle.
20.35 – Grillo: “Ci stiamo giocando un pezzo di libertà”
“Lasciatemi votare, anche nel caso voglia un dittatore, ma lasciatemi votare. Ci stiamo giocando un pezzo di libertà”. Così Beppe Grillo dal palco di piazza San Carlo, nel centro di Torino, ultima tappa del Tour per il No al referendum del Movimento 5 Stelle.(ANSA).
20.31 – Casaleggio: “Da lunedì programma di governo”
“Questa domenica ce la ricorderemo per tanti anni se passa il Sì, perché non riusciremo più a votare il nostro Senato e il dna del M5S è quello della partecipazione. In ogni caso la prossima settimana inizieremo a parlare del nostro programma di governo a partire dal tema dell’energia, perché è necessario avere una rappresentata votata dai cittadini, che possano scegliere il programma”. Così Davide Casaleggio dal palco di piazza San Carlo, nel centro di Torino, ultima tappa del Tour per il No al referendum del Movimento 5 Stelle.
20.16 – Grillo: “Forti anche se perdiamo”
“Il fallimento è poesia. Non avrò grandi scompensi lunedì, in caso di sconfitta, perché anche se perdiamo sarà una perdita straordinaria, che ci darà ancora più forza. Cosa farò? Andrò su Marte e farò anche lì il Movimento 5 Stelle…”. Così il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dal palco di piazza San Carlo, nel centro di Torino, tappa finale del Tour per il No al referendum. “Se perdiamo il referendum sarà lo stesso una perdita magnifica, perché perdiamo contro il mondo. Abbiamo tutti contro”. Grillo ha iniziato il suo intervento ricordando Dario Fo e Gianroberto Casaleggio. “Erano due pilastri e ci mancano, mancano anche a me perché mi davano sicurezza”.
20.01 – No composto con luci accese sulla facciata del Pirellone
Una scritta ‘Nò, composta con le luci accese delle finestre sulla facciata principale del Pirellone, il grattacielo sede del Consiglio regionale della Lombardia, è comparsa in serata. Alcuni scatti stanno girando fra consiglieri e funzionari regionali. Non è chiaro chi sia stato l’autore, ma il ‘Nò gigante è comparso nelle ultime ore di campagna referendaria, prima del silenzio pre-voto.
20.01 – D’Alema: “Se le cifre sono vere, sarebbe un imbroglio”
“Alcuni giornali, anche forse per fare una campagna terroristica, che è orchestrata, parlano di un milione e 600 mila voti. Non credo che sia un dato realistico. Il massimo della partecipazione è stato di un milione e duecentomila quando dovevano eleggere i loro rappresentanti. Difficile che votino un milione e 600 mila elettori. Se fosse vero, sarebbe la prova provata che c’è dietro un imbroglio, ma non lo credo realistico”. Lo ha detto a Lecce Massimo D’Alema, intervenendo ad una manifestazione dei comitati referendari per il No.
19.42 – Berlusconi: “Vince il No e facciamo un tavolo con i giovani del M5s”
“Anche Grillo rappresenta una parte importante di italiani animati da forte dissenso verso la politica e i politici che non sono dignitosi”. Se vincesse il No al referendum, “dovremmo sederci con tutti. E non sarà Grillo al tavolo, ma ha dei giovani che si stanno comportando bene e sarei molto fiducioso che siano loro a sedersi al tavolo per il Movimento 5 Stelle”. Lo dice il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a Sì o No, su La7, facendo riferimento a Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista.
19.40 – Appendino: “Mi rifiuto di fare la senatrice”
Se al referendum di domenica dovesse vincere il Sì, la sindaca di Torino Chiara Appendino si rifiuterà di fare il senatore. Lo ha detto la prima cittadina dal palco di piazza San Carlo, a Torino, ultima tappa del Tour per il No al referendum del Movimento 5 Stelle. “I sindaci devono stare in mezzo alla gente, a parlare con le persone per capire e risolvere i loro problemi – aggiunge -. Il Senato tratterà argomenti importanti e bisogna dedicare loro il giusto tempo e allora il No è la vera rivoluzione”.
19.36 – Raggi: “Difendiamo il diritto di voto”
“Possiamo andare a testa alta tra la gente perché difendiamo la nostra costituzione e il diritto di voto”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi, a Torino per l’ultima tappa del Tour per il No al referendum del Movimento 5 Stelle. “Con la legge Delrio ci hanno tolto la possibilità di votare per le province – aggiunge -. Avevano detto che le abolivano, non è vero: esistono solo che nessuno di noi può votare i suoi rappresentanti e noi siamo lì da nominati. Ce l’hanno già tolto il diritto di voto e vogliono continuare a farlo”.
19.34 – Chiti a Fornaro: “Chi vota No inventa polveroni su Italicum”
“Da parte di quanti si oppongono alla riforma costituzionale è sempre più evidente che non si vuole stare al merito della legge ma inventare fantasiosi polveroni”. Così in una nota il senatore del Pd Vannino Chiti, rispondendo in modo indiretto al senatore della minoranza Federico Fornaro, cofirmatario della proposta di elezione diretta dei senatori.
19.29 – D’Alema: “Renzi? Sono rispettoso di quelli che cadono”
“Spesso quando le persone così arroganti cadono, quelli che gli stanno intorno per servilismo sono i primi che lo azzannano. Invece io sono rispettoso di quelli che cadono”. Lo ha detto Massimo D’Alema a Lecce rispondendo ai giornalisti che, prima di un incontro di chiusura della campagna referendaria dei comitati del No, gli chiedevano spiegazioni sull’essersi detto costretto a difendere Renzi in caso di vittoria del No. D’Alema non ha voluto rispondere a possibili scenari post-referendum. ” Non bisogna fare queste domande, non portano bene” ha replicato.
19.16 – Renzi: “Se vince il No, salto in una fase non chiara”
“Se vince il No non faccio scenari apocalittici o catastrofici, si apre un salto in una fase non chiara anche se chiaramente del tutto rispettabile dal punto di vista costituzionale”. Lo dice il premier Matteo Renzi a Sì o No, su La7. “La vicenda del governo Letta a me ha ferito nel racconto che è stato fatto. Se io avessi pensato ai fatti miei avrei aspettato le elezioni perché avrei avuto un consenso popolare”, aggiunge tra l’altro il premier.
19.04 – Renzi: “Ce la giochiamo sul filo dei voti”
“L’impressione è che la giochiamo sul filo dei voti. Io non conto nulla. Quando nel ’74 si votò per il referendum sul divorzio non si votava ‘Sì’ e ‘Nò a Pannella ma al divorzio”. Lo dice il premier Matteo Renzi allo speciale referendum ‘Sì o ‘Nò condotto da Enrico Mentana su La7.
19.00 – Renzi: “Non fatevi fregare, non è un voto su di me”
Il referendum costituzionale “per me non è né Lascia o raddoppia né Rischiatutto, anche perché a Rischiatutto c’è il signor No. Ora ce la giochiamo sul filo dei voti ma c’è la scheda elettorale e non c’entro niente io”. Lo dice il premier Matteo Renzi a Sì o No, su La7. “Non fatevi fregare, non è un referendum per me o contro di me. Con una matita si può cancellare la Casta”, aggiunge.
18.58 – Delrio: “Se vince il no credo che renzi si dimetterà”
“Se vince il No, credo che Renzi andrà dal Presidente Mattarella a rassegnare le sue dimissioni”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio a Cartabianca su RaiTre.
18.55 – Alfano: “E’ l’unica occasione per cambiare”
“Gli italiani devono votare sì perché questa è l’unica occasione per cambiare”. Lo ha detto Angelino Alfano, ministro dell’Interno, a Napoli per una iniziativa per sostenere le ragioni del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.
18.46 – Casini: “Sì opportunità che non capiterà più”
“Non perdiamo questa opportunità. Abbiamo realizzato una riforma che nessuno avrebbe potuto pronosticare. Abbiamo fatto sì che i senatori tagliassero i senatori, una cosa che non capiterà mai più in futuro. L’occasione è oggi, non domani”. A dirlo a Palermo è stato Pierferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato, durante un incontro sulle ragioni del Sì al referendum.
18.44 – Fornaro (Pd): “Documento su Italicum lettera morta, utile solo per propaganda”
“E’ andata a finire esattamente come avevamo previsto: al documento approvato dalla Commissione PD sulla legge elettorale non è stato dato alcun seguito. Nel testo dell’intesa, infatti, si diceva che ‘la Commissione sottopone questo documento all’Assemblea nazionale, alla Direzione e ai gruppi parlamentari di Camera e Senato per le relative valutazionì. Era il 5 novembre: in un mese non sono state convocate né l’Assemblea nazionale, né la Direzione, né i gruppi parlamentari”. Lo scrive in una nota il senatore della minoranza PD, Federico Fornaro. “Quel foglio di carta – aggiunge – è stato utile solo per la propaganda. Rimane il dato da noi sempre denunciato: il 4 dicembre l’unica legge vigente per l’elezione della Camera è l’Italicum. Tutto il resto sono parole vuote e prive di efficacia”.
18.41 – Grillo: “Riforma troppo incomprensibile per non reagire”
“Questa riforma che vogliono far passare ha un impianto legislativo che non capisce nessuno. Lo fanno apposta perché la complessità il cervello non la vuole, lo manda in depressione. La gente non capisce e non reagisce più, così loro ti rubano tutto, anche l’acqua pubblica e la scuola pubblica”.
18.34 – Orlando: “Salvini sia più rispettoso degli italiani all’estero”
“La risposta a Salvini verrà dagli italiani all’estero. Se ci sarà una forte affermazione del sì sarà anche la conseguenza del modo in cui sono stati trattati da esponenti politici che hanno partecipato alla formazione delle regole per il loro voto”. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando stasera a Genova. “Dovremmo essere più rispettosi delle persone che hanno contribuito a far crescere altri Paese non dimenticando il nostro – sottolinea Orlando – L’affluenza alta del voto all’estero è una dato positivo perché significa che ci sono tanti italiani nel mondo attenti alle vicende della nostra democrazia, lo leggo come un segnale di affetto comunque votino”.
18.31 – Grillo: “Preoccupa che il falso in tv diventi vero”
“Siamo di fronte a una informazione sballata, in cui il falso diventa vero perché non c’è neppure il contraddittorio. E questo è un tantino preoccupante”. Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, è tornato così sul caso della scheda elettorale per l’elezione del Senato mostrata in televisione dal premier Renzi. “E’ preoccupante”, ribadisce Grillo dal palco di piazza San Carlo, a Torino, ultima tappa del Tour per il No al referendum dei pentastellati.
18.31 – Nel paese di Bersani il sindaco vota Sì
A Bettola, il paese dell’ex premier Pierluigi Bersani, il sindaco Sandro Busca voterà convintamente per il sì. “Come amministrazione – spiega, interpellato da AdnKronos – ci siamo espressi senz’altro per il sì”. A eleggere il primo cittadino, nel 2014, una lista civica “pura”, senza la partecipazione di nessun partito.
18.30 – Grillo: “Paese spaccato in ogni caso”
“Sia un paese spaccato sia che si vinca sia che si perda. Siamo alla stasi mentale, è una situazione da guardare dal punto di vista neurogastrologico”. Così il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dal palco di piazza San Carlo, nel centro di Torino, tappa finale del Tour per il No al referendum. “Devi reagire qui, devi reagire qui”, aggiunge Grillo battendosi il pugno sullo stomaco.
18.27 – Grillo: “Disaccordo tra costituzionalisti, figurati la gente”
“Quando ho sentito due costituzionalisti di 70 anni, uno per il Si e uno per il No, ho capito che eravamo nell’ambito psichiatrico. Chi aveva torto dei due? Non potevano mica aver ragione tutti e due”. Così Beppe Grillo a Torino. “La nostra mente è in stallo – ribadisce Grillo – se nemmeno due costituzionalisti riescono a mettersi d’accordo, figuriamoci la gente normale”.
18.23 – Sms su telefoni della Regione Liguria. Toti: “Intervenga AgCom”
“Siamo in fortissimo recupero. Ce la giochiamo sul filo dei voti. Gli sforzi di queste ore possono essere decisivi. Avanti tutta, basta un sì”. E’ il testo di un sms, firmato “Basta un Sì”, che alcuni dipendenti della Regione Liguria, governata dal consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, si sono visti recapitare nelle ultime ore sul proprio numero di telefonino aziendale. Dopo le lettere inviate dal premier Matteo Renzi, lo sprint finale della campagna elettorale corre anche via cellulare. Impossibile verificare ufficialmente il mittente, senza numero e identificato solo come “Basta un sì”. Toti ha invocato l’intervento di Polizia postale e Garante della Privacy. E’ “grave ed inquietante”.
18.11 – Il Times: “I piani di Renzi? Gli italiani sono giustamente diffidenti”
“Gli italiani sono giustamente diffidenti dei piani di Matteo Renzi di accentrare il potere”. E’ quanto si legge in un editoriale del Times sul referendum costituzionale che si tiene domenica in Italia. “Agli italiani è stato chiesto di votare per una riforma” che agli occhi del giornale di Rupert Murdoch appare “irrilevante o pericolosa”. “E colui che lo chiede sembra aver perso molto del suo iniziale zelo riformatore”, sentenzia l’editorialista. Sempre riferendosi al presidente del Consiglio, il Times accredita l’idea che Renzi voglia “maggiore autorità ma senza precisare come utilizzarla per affrontare le questioni che premono di più agli italiani”. In conclusione, il giornale sottolinea come gli elettori vogliano sì un cambiamento, ma siano “naturalmente sospettosi di qualcuno che vuole più potere di ogni altro leader dai tempi di Benito Mussolini”.
18.07 – Grillo è arrivato alla manifestazione finale del M5s a Torino
Beppe Grillo è arrivato alla manifestazione di piazza San Carlo a Torino per chiudere la campagna elettorale del M5S per il No al referendum. Tra gli interventi previsti quelli di Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista e delle due sindache di Roma e Torino Virginia Raggi e Chiara Appendino.
17.44 – Orfini al Pd: “Insieme ce la faremo”
“In questa campagna elettorale ho scelto di non andare in televisione per girare il più possibile il Paese e incontrare persone. Per parlarci, per discutere. Ne è venuto fuori un viaggio di circa 15 mila chilometri percorsi da Milano a Palermo, da Rimini a Cosenza”. A scriverlo su Facebook è Matteo Orfini, presidente del Pd. Andremo avanti, insieme al nostro popolo, per fare ancora più grande il Pd e per continuare a cambiare il nostro Paese. #BastaunSì: tutti al lavoro in queste ultime ore, ci sono ancora tanti indecisi da convincere. Insieme ce la faremo”, conclude.
17.30 – Berlusconi: “Col fronte del No non facciamo il governo”
“Con il fronte del no non dobbiamo fare il governo ma votare contro un referendum pericoloso. Ricordo che i liberali di Malagodi e i comunisti di Berlinguer votarono per il divorzio”. Lo afferma Silvio Berlusconi a Corriere.it parlando del fronte del no.
17.28 – Guzzetta: “Se il No crede che sia incostituzionale, vada alla Consulta”
“Domenica non votiamo una nuova Costituzione, ma una modifica alla seconda parte: se uno ritiene che essa violi i principi fondamentali stabiliti nella prima parte, può sempre appellarsi alla Corte costituzionale. E questo ritengo che sia una garanzia per tutti”. Lo ha detto il costituzionalista, Giovanni Guzzetta, presidente del Comitato Moderati per il sì, rispondendo alle domande in una diretta su Facebook.
17.24 – Berlusconi: “Renzi lasci se perde, sia coerente”
“Se Renzi non vuole perdere quel minimo di credibilità che ha, dovrebbe non lasciare il governo ma la politica. Anche oggi ha detto di non essere di quelli che resta attaccato alla poltrona. Come si potrebbe pensare che resti al governo? E non lo dico io, è lui che lo ha detto pubblicamente e più volte. Per me la parola è sacra”. Lo dice Silvio Berlusconi al Corriere Live.
16.55 – Dopo Zanardi, Bocelli. Gaffe di attivista M5s
“Bocelli vota sì. Avrà letto la riforma o di Renzi si fida ciecamente?”. Non era bastata la gaffe su Zanardi: il voto al referendum sembra scatenare il cattivo gusto e l’offesa in rete che oggi offre questa nuova prova. L’autore è Andrea Tosatto, candidato con il M5s nel 2013 nella circoscrizione estera per il Senato ed autore di alcuni ‘innì grillini e, tra l’altro, della ‘siglà del Tg a 5 Stelle.
16.37 – Lorenzin: “Se vince il No, prima agitazione poi normalità”
“Se vince il No ci sarà una prima fase di agitazione e poi si tornerà alla normalità, ma si perderebbe una grande occasione per andare avanti”. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, oggi pomeriggio, a margine di un incontro a Pescara. “Ero bambina quando sentivo parlare nelle tribune politiche di cambiamento e tempi certi – ha aggiunto Lorenzin -. La riforma è l’occasione per realizzare tutto questo”.
16.28 – Piazza della Signoria pronta per l’ultima tappa di Renzi
Tutto pronto, in piazza della Signoria a Firenze, per l’ultima tappa, la 51esima, del tour referendario di Matteo Renzi. “Caro italiano ti scrivo” è il titolo scelto per la serata, che si annuncia da tutto esaurito. Sotto al palco, ad ascoltare il premier, ci saranno anche, tra gli altri, i ministri Boschi, Delrio e Franceschini. I circa 160 volontari si preparano ad accogliere circa 6-7 mila persone. Caldarroste, vin brulè e panini cercheranno di riscaldare una serata che si annuncia fredda.
16.21 – Beccalossi (Fdi): “Con il Sì Lombardia terra di moschee”
“Un motivo concreto per votare No? Se vince il Sì, Milano e la Lombardia diventeranno ‘terrà di moschee irregolari e prive di qualsiasi controllo. E a chi si chiedesse cosa c’entri il referendum con le moschee, rispondo che c’entra eccome”. Lo ha dichiarato Viviana Beccalossi, assessore regionale della Lombardia, delegata dal Presidente Maroni a porre in essere ogni tipo di contrasto al radicalismo islamico e dirigente di Fratelli d’Italia,
16.17 – Comitato del No: “Vigileremo su voto estero”
“A Castelnuovo di Porto (dove verranno scrutinati i voti dei residenti all’estero ndr) faremo valere le nostre opinioni”. Lo spiega al telefono Alfiero Grandi, vicepresidente vicario del Comitato per il No, a proposito dei dubbi sollevati sulla regolarità del voto all’estero.
16.16 – De Luca: “Campagna confusa e di aggressione. Ma il Sì serve a modernizzare”
“E’ stata una campagna referendaria non sempre chiara, ricca di polemiche e confusione. E’ anche campagna mediatica di aggressione costruita sul nulla. Chiariamo che non è un voto sul destino del presidente del consiglio, chi vuole votare contro il presidente del consiglio lo faccia alle elezioni politiche liberamente. Oggi dobbiamo decidere se avviare la modernizzazione dell’Italia e la semplificazione del nostro paese”. Lo afferma il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in un videomessaggio a sostegno del Si. “Credo che il Sud abbia un interesse in più a cambiare tutto” conclude De Luca.
16.03 – Di Maio: “Festa a Palazzo Chigi? Quella di Fico era una metafora”
“Dire che festeggeremmo una vittoria del No davanti palazzo Chigi è semplicemente un modo metaforico per esprimere l’euforia di un Movimento che ha salvato la Costituzione della Repubblica da uno stravolgimento che sarebbe devastante”. Lo ha detto il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio che, intervistato da CorriereTv, ha precisato quanto detto dal deputato 5 Stelle Roberto Fico.
15.40 – Fratoianni (Sinistra Italiana): “No è difendere la Costituzione”
“Bisogna votare No, contro la paura innanzitutto, paura che vorrebbero mettere addosso agli italiani chi parla di salto nel buio. Non è vero: il no significa difendere la Costituzione, la democrazia, la possibilità di scegliere e di dire la propria sulle grandi questioni che hanno a che fare con la vita dei cittadini”. Lo dice il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
15.38 – Striscione di Casapound per il No sulla Torre degli Asinelli
“Vota No come Casapound”: questo il testo dello striscione che in mattinata i militanti del movimento di Gianluca Iannone hanno srotolato dalla Torre degli Asinelli, uno dei simboli di Bologna. “Siamo qui a ribadire – dice il movimento in una nota – la nostra posizione su questo referendum: voteremo No soprattutto perché l’Italia non diventi, per legge, schiava dell’Ue; perché il Cnel è un organo necessario per la legislazione su lavoro ed economia e, anziché eliminarlo, bisognerebbe farlo funzionare; perché non vogliamo senatori sindaci o sindaci senatori eletti secondo convenienza”.
15.30 – Anonymous per il No: “Riforma accentra il potere”
“Il 4 dicembre gli italiani tutti sono chiamati a pronunciarsi su una questione: governo Italiano rappresentativo, espressione magari anche maldestra della volontà popolare o Italia semplicemente ‘governabilè ovvero a discapito del volere dei cittadini, accentrando ancor più il potere nelle mani di una oligarchia bancaria e industriale che ormai da decenni sta portando questo paese alla miseria! Crediamo fermamente che questa volta, gli italiani non possano e non vogliano accettare questa ulteriore menzogna e che faranno sentire con forza il loro dissenso, il loro no! Caro governo Renzi, questa volta l’Italia tutta dice no!”. Lo scrive Anonymous Italia, nel blog ufficiale del collettivo di hacker.
15.22 – Violante: “Chi vota Sì vuole un Paese più moderno”
“Chi vota Sì vuole un Paese più rapido, moderno ed efficiente”. Così l’ex presidente della Camera, Luciano Violante su Skytg24 parlando del referendum costituzionale.
15.16 – Salvini: “Il mio No diverso da Anpi, M5s o Berlusconi”
“Il mio no è diverso da Anpi, dalla Cgil, da M5s o da Berlusconi. Non è che facciamo un’alleanza con tutto il fronte del no. Io farò un’alleanza con chi mi dà un mandato per ridiscutere i trattati europei e controllare i confini nazionali”. Lo afferma Matteo Salvini, leader della Lega Nord a Corriere.it.
14.53 – Respinti i ricorsi in appello di Onida e pool legali
Il collegio della prima sezione civile di Milano, presieduto da Paola Gandolfi, ha respinto i reclami presentati da Valerio Onida e da un pool di avvocati contro la decisione del giudice civile Loretta Dorigo che, il 10 novembre, aveva deciso di non inviare gli atti alla Consulta sul quesito referendario. Secondo il collegio presieduto da Paola Gandolfi, i ricorrenti hanno sbagliato a scegliere la “forma processuale” del ricorso d’urgenza, perché avrebbero potuto optare per il cosiddetto “procedimento sommario di cognizione” che avrebbe potuto portare, anche in tempi rapidi, ad una decisione nel merito.
14.44 – Di Battista: “Berlusconi in confronto a Renzi un pivello”
“Da domani riposo. Torno a casa con la coscienza pulita: abbiamo sfidato l’incredibile macchina mediatica di Renzi, al cui confronto Berlusconi era un pivello, ed abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Speriamo che basti”. Così Alessandro Di Battista ha concluso il suo comizio a Savona, durante la penultima tappa del “#iodicono treno tour” del M5S, che si concluderà oggi alle 17 a Torino.
14.19 – Il Nyt: “Pericolo di un’ondata populista”
“L’ondata populista minaccia di schiacciare il governo Renzi e di far sprofondare l’Italia in una crisi politica in un’Europa che già vacilla”. Lo afferma il New York Times, che parla in prima pagina del referendum costituzionale. “Il prossimo tassello del domino a cadere sotto la rabbia del populismo potrebbe essere l’Italia”, si legge. Anche il Wall Street Journal sottolinea come “dall’esito del referendum dipenderà il destino di Matteo Renzi e la sopravvivenza del suo governo”.
L’Italia è un paese creativo come pochi, ma bloccato #Sì. #referendum #ioVotoSi #bastaunsi https://t.co/lWsQQOp3am pic.twitter.com/hlFtLGsvJx
— stefania pezzopane (@stefaniapezzopa) 2 dicembre 2016
Le Ragioni del #NO di Marco Doria al prossimo #referendumcostituzionale del #4dicembre https://t.co/fb6NWjM0v6 #IoVotoNO #stavoltaNO pic.twitter.com/ZEND0FfX2k
— Marco Doria (@DoriaMarco) 1 dicembre 2016
14.11 – Le Monde, due pagine sul referendum. “Renzi lascia o raddoppia”
“Matteo Renzi: lascia o raddoppia”: questo il titolo del quotidiano Le Monde che oggi dedica due pagine al referendum del 4 dicembre. Tra l’altro, per il quotidiano francese, la dichiarazione di Romano Prodi a favore del ‘sì “non poteva arrivare in un momento migliore”. Ora i sostenitori della riforma hanno “una ragione di più di sperare di invertire la situazione”, mentre i sondaggi annunciano tutti una vittoria del No. Nell’ampio servizio, Le Monde include un approfondimento sull’impatto economico del risultato. “Un’economia fragile sospesa all’esito” del voto, titola il giornale, secondo cui “lo scrutinio rischia di spezzare la fiducia delle aziende e delle famiglie in un momento in cui la situazione migliorava”. E “le banche della penisola sono inquiete”.
14.06 – Finocchiaro: “Sì per un nuovo slancio al Paese”
“Questa riforma affronta tre questioni che tutte le forze politiche, proponendo soluzioni diverse tra loro, hanno voluto affrontare: l’instabilità dei governi, il procedimento legislativo troppo lungo e incerto e il conflitto continuo tra Stato e Regioni. Affrontare questa riforma significa dare nuova forza e potenza al Paese, alla sua affidabilità e alla sua capacità di sviluppo. Sarebbe un peccato perdere questa occasione”. Lo ha detto la presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro, a Cagliari per chiudere la campagna in favore del Sì.
14.06 – Zaia: “Il Sì è un voto al centralismo”
“Io penso che i cittadini che amano il Veneto, il federalismo e l’autonomia voteranno No perché il Sì è un voto al centralismo. Non è uno slogan, è che questa modifica alla Costituzione prevede lo svuotamento delle competenze delle Regioni”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia sul referendum per la riforma costituzionale, a margine di un incontro a Padova.
Il senato non elettivo, ma anche elettivo. #IoVotoNO #PerMeèNO #sportelloindecisi #referendumcostituzionale pic.twitter.com/nP6QXYVBxD
— Possibile (@PossibileIt) 2 dicembre 2016
14.02 – Renzi interrotto, spiega elezione senatori
Il premier Matteo Renzi è stato interrotto da una signora, nel corso della manifestazione a Reggio Calabria per il sì al referendum che ha contestato la mancata partecipazione popolare per l’elezione dei senatori. Il premier l’ha ascoltata e poi ha risposto: “L’art. 57 prescrive che il Consiglio regionale, in conformità con l’indicazione dei cittadini, esprime il senatore. Questo meccanismo ha altri paragoni nel mondo? In Francia il senato dei consiglieri territoriali è eletto con elezioni di secondo livello tra tutti gli eletti non tra i cittadini. In Germania, i rappresentanti delle regioni siedono nell’equivalente del Senato. In Italia un cittadino vota con una scheda e poi consiglieri ratificano la scelta”. Renzi ha poi invitato la platea a fare un applauso alla signora, Alessia, perché – ha spiegato – è importante il confronto.
14.01 – Romani (Fi): “Se gli elettori di Fi vanno a votare vince il No”
“Se gli elettori di Forza Italia vanno a votare vinciamo il referendum”. Lo ha spiegato il capogruppo al Senato di Forza Italia Paolo Romani all’appello al voto per il No al referendum organizzato dal partito a Milano.
13.50 – De Magistris: “Renzi? Barzellette finali”
“Il presidente del Consiglio, se all’alba del 5 dicembre dovesse vincere il Sì, metterà in campo un miracolo politico per cui gli infelici saranno felici, gli ammalati guariranno, i poveri diventeranno ricchi. Ormai siamo alle barzellette finali”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a meno di 48 ore dal voto sulla riforma costituzionale di domenica 4 dicembre.
13.28 – Renzi: “Gli altri sono i politici del condizionale”
“Gli altri sono i politici del condizionale. Il fatto è che loro da trent’anni i problemi dell’Italia non li hanno mai affrontati. Noi crediamo invece alla ripartenza del Paese. L’Italia due anni fa era bloccata, oggi qualcosa si muove e la riforma può accelerare la crescita e superare l’immobilismo degli ultimi trent’anni”. A dirlo il premier Matteo Renzi a Reggio Calabria.
Questa riforma è un passo avanti. La scelta è tra farlo adesso o non farlo mai. #iovotosi… https://t.co/tm8pYckgOH pic.twitter.com/mlNmUnnpGD
— Anna Ascani (@AnnaAscani) 2 dicembre 2016
13.21 – Boccia: “Riforma imperfetta, ma serve”
“È una riforma imperfetta come succede spesso alle riforme quando vengono concepite, poi se entrano in vigore le giudica la storia, viceversa le giudicano prima gli italiani esprimendo l’eventuale contrarietà”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, a Omnibus su La7. “La prima parte della Costituzione, i principi e i valori che ci uniscono, non cambiano. Ma l’organizzazione dello Stato non può più essere quella di 70 anni fa, va resa adeguata ai tempi che viviamo. “Indipendentemente dal risultato, non dovrà essere utilizzata la Costituzione vecchia o nuova, se sostituita o bocciata, come scalpo, sarebbe l’ultima sconfitta della politica. Voto Sì per lealtà al mio partito”.
13.20 – Di Maio: “Renzi sceglie con chi confrontarsi”
“Mi hanno detto che Matteo Renzi non si vuole incontrare con me, dice che vuole confrontarsi con chi conta: sono balle, è da tempo che gli stiamo chiedendo un confronto. Così come si vuole scegliere i senatori senza farli votare, si vuol scegliere le persone con cui confrontarsi. Ce lo dica se è disponibile, ha ancora qualche ora di campagna elettorale per confrontarsi”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che a Imola ha incontrato gli imprenditori di Confcooperative-Assimprese.
13.18 – Boschi: “Da quelli del No 30 anni senza riforme”
Le persone che invitano a votare No al referendum di domenica “sono le stesse persone che da trent’anni non fanno le riforme, che non si sono mai trovati d’accordo su niente e ora ci dicono che in sei mesi saranno capaci di farlo”. Lo ha ribadito la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, in un incontro a Torino con il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino per sostenere le ragioni del Sì al referendum di domenica. “Non so se sono più preoccupata dal fatto che non trovino l’accordo – aggiunge – o che lo trovino”.
13.08 – Boschi: “La partita vera in queste ore”
“Abbiamo bisogno in queste ore di un impegno ancora più forte e intenso, non possiamo mollare proprio in queste ultime ore”. È l’appello del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, a Torino per sostenere le ragioni del Sì al referendum con il presidente della Regione Sergio Chiamparino. “Fin qui è come se avessimo fatto uno straordinario allenamento la partita vera si gioca in queste ore”, dice la Boschi, che punta a convincere il 20% di indecisi che “il 4 dicembre ci giochiamo un pezzetto del nostro futuro”
12.28 – Di Maio: “Renzi ha paura di un faccia a faccia”
“#RenziHaPaura di un faccia a faccia. Si sceglie le persone con cui confrontarsi, come si vuole nominare i senatori. Se cambia idea, lo aspetto”. Lo scrive Luigi Di Maio (M5S) su Twitter. egr
12.07 – Voto estero: 210 aerei e 195 corrieri diplomatici per trasportare le schede a Roma
Lo prevede la macchina organizzativa che sta portando in Italia, percorrendo 549.552 chilometri terrestri e facendo 816 ore di volo. Tra oggi e domani i plichi arriveranno a Roma. I dati ufficiali sull’affluenza – precisa la Farnesina – saranno resi noti, come nelle precedenti consultazioni, contemporaneamente a quelli sull’affluenza in Italia, il 4 dicembre.
11.55 – Bueno (Misto): “In Brasile affluenza al 30%”
“In Brasile la previsione dei votanti si attesta intorno al 30%, un’affluenza in crescita il rispetto alla consultazione referendaria sulle trivelle dello scorso aprile”, dice la deputata italo-brasiliana Renata Bueno (Misto), al termine del voto di ieri all’estero. “Gli elettori all’estero hanno già votato e tutti i plichi elettorali sono stati depositati presso gli uffici consolari. Nelle prossime ore questi plichi verranno spediti in Italia per essere scrutinati insieme ai voti degli italiani subito dopo la chiusura dei seggi di domenica 4 dicembre”.
11.51 – Blog Grillo: “Renzi è una continuità del governo Monti”
“Quello di Renzi è un non governo di politici che continua il lavoro iniziato dai tecnici”. Lo sostiene il M5s in un posto sul blog di Beppe Grillo per il quale “politici e tecnici sono pappa e ciccia” mentre “i cittadini devono riprendersi il potere. È arrivato il momento di dire No”. Per il 5 Stelle la continuità fra Monti e Renzi è dimostrata dal fatto che “la maggioranza che ha sostenuto il governo Monti è la stampella di tecnocrati che oggi tiene in piedi Renzi. Il nucleo è il Pd alleato a meteore della politica raggruppate da Angelino Alfano. Entrambi i governi sono stati nominati senza essere stati eletti dai cittadini”.
10.58 – Financial Times: “Renzi dovrebbe rimanere, a prescindere dal risultato del voto”
Occhi ancora puntati sull’Italia, a due giorni dal referendum, da parte del Financial Times. In un commento non firmato, che quindi esprime la posizione complessiva del quotidiano, titolato “L’Italia ha bisogno di riforme ma la priorità è la stabilità”. L’editoriale sostiene che Renzi “dovrebbe rimanere, a prescindere dal risultato del voto” di domenica. L’articolo non risparmia critiche al premier, soprattutto per il “calcolo sbagliato” di far sì che il voto diventasse un test sulla sua persona, ma elenca quelli che secondo il Ft sarebbero i rischi del no e di sue eventuali conseguenti dimissioni. “Renzi è stato un riformatore imperfetto, ma ha cercato di imprimere un nuovo corso”, argomenta il giornale. In caso di un suo addio, “nella migliore delle ipotesi l’Italia sarà lasciata con governi tecnici e senza ambizione. Gli investimenti diminuiranno e continuerà il lento declino”. Un no al referendum potrebbe anche mettere a rischio il risanamento del Monte dei Paschi, si legge ancora, e “rafforzerebbe i partiti populisti e anti-euro dei 5 stelle e della Lega Nord”. Per tutti questi motivi, secondo il quotidiano, se “i suoi calcoli politici sbagliati dovessero risultare un pasticcio, Renzi dovrebbe rimanere e sistemare la situazione al meglio che può”. Inoltre, aggiunge il quotidiano, “il referendum italiano potrebbe non solo determinare il destino politico di Renzi, ma è osservato fa vicino per il suo impatto sui mercati finanziari”. Nel caso si andasse verso la formazione di un nuovo governo e il presidente Sergio Mattarella non consegnasse il mandato a Renzi, segnala ancora il Financial Times, “tra i nomi menzionati più di frequente ci sono quelli di Pier Carlo Padoan, ministro delle Finanza, Dario Franceschini, ministro della Cultura, Graziano Delrio, ministro dei trasporti, e Pietro Grasso, presidente del Senato – tutti provenienti dal Pd.
10.24 – Renzi: “La circolazione di link falsi sorprende i giornali esteri”
“Questo è un atteggiamento che sta sorprendendo i siti stranieri, questo strano giro di link, di link falsi, di bufale…”. E’ l’allusione che Matteo Renzi fa nella diretta social da Palazzo Chigi ad una domanda sui video per il No di M5S.
10.18 – Renzi: “Se fossi grillino o leghista voterei la riforma”
“Fossi un grillino la riforma la voterei, perché ci sono tutte le proposte del ‘Vaffa day’; fossi della Lega la voterei, perché ci sono i costi standard e le proposte contro la Roma ladrona, fossi di Forza Italia… Bé, Fi all’inizio l’ha votata questa riforma”. Così Matteo Renzi, nel consueto appuntamento online del #MatteoRisponde. “Non votate no perché ‘mi sta antipatico Renzì, perdete un treno che non torna più. Entrate in cabina elettorale e pensate ai vostri figli” esorta il presidente del Consiglio.
9.22 – Berlusconi: “Non ci sarà nessun patto del Nazareno 2.0. Dopo il referendum”
Dopo il referendum” se vincerà il ‘no’ “ci siederemo al tavolo con tutte le forze politiche per scrivere la legge elettorale e la nuova riforma della Costituzione”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ad Agorà su Rai3. A quel tavolo, ha aggiunto, “si siederanno tutte le persone responsabili che tengono al loro Paese”.
8.46 – Gentiloni alla Cnn: “Vittoria del No? Non sarebbe una catastrofe”
Nell’ultimo giorno di campagna referendaria, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni si dice “personalmente ottimista che vincerà il sì”, ma in ogni caso, ha affermato in un’intervista a Christiane Amanpour della Cnn, “se il no dovesse vincere, non credo dovremmo aspettarci una catastrofe per l’Europa o per l’Italia”. “Il governo non è in gioco e credo che vinceremo, ma in caso non vincessimo, non c’è un nuovo governo italiano in arrivo il 5 dicembre. E allora il messaggio, se perdiamo, non è allacciate le cinture di sicurezza, ma è che stabilità e riforme verranno interrotte”, ha affermato
8.20 – Renzi: “Brogli? Un film che si ripropone”
“Mi spiace molto, è un film che ogni volta si ripropone, il voto all’estero è stato proposto dall’allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco perché dire che lì si fanno i brogli, perché alimentare tensioni e polemiche? Ieri Salvini era in giro per l’Italia ad alimentare polemiche e in Ue si discuteva sul terremoto in Italia. Se fosse stato all’estero avrebbe onorato meglio il suo lauto stipendio e ruolo”. Così Matteo Renzi a Rtl sulle accuse di brogli all’estero.