Milano, 1 apr. (Adnkronos Salute) - "Anche se molto resta ancora da fare a Milano in tema di opportunità abitativa, soprattutto per i giovani, posso dire che negli ultimi anni come università Statale abbiamo notevolmente accresciuto le disponibilità di posti letto per i nostri studenti. Negli ultimi anni siamo passati da 764 posti letto nel 2018 a 1.286 nell'anno accademico 2022/2023 e arriveremo a quasi 1.700 con i nuovi 400 posti di Mind". E' uno dei dati che la rettrice dell'università degli Studi di Milano, Marina Brambilla, ha voluto mettere in evidenza oggi in occasione posa della prima pietra del primo studentato al Mind, il Milano Innovation District, l'area in cui sorgerà il nuovo campus scientifico della Statale.
"Il cantiere che si avvia oggi è quello della prima delle 2 residenze che sorgeranno nell'area, una a pochissima distanza dal nostro campus. E' stato fondamentale per noi poter opzionare, all'interno di queste 2 residenze, 400 posti per riservarli agli studenti che rientrano nella normativa per il diritto allo studio, naturalmente alle stesse condizioni economiche che garantiamo ai nostri studenti Dsu in qualunque residenza", ha spiegato la rettrice.
"Quello abitativo - ha sottolineato Brambilla - è un tema di rilevanza prima di tutto sociale naturalmente, che impatta sul diritto di accesso all'istruzione superiore di moltissimi giovani, ma che ha anche un risvolto sensibile nella possibilità di continuare a garantire a Milano la sua grande e meritata attrattività di metropoli internazionale, aperta al mondo, capitale del lavoro, ma anche della cultura e della scienza". Quella di oggi è "una tappa molto significativa di questa nostra incredibile avventura che è la realizzazione del nuovo campus dell'Università Statale in Mind. Parlo a nome della comunità della Statale, ma non solo. Non siamo infatti soli in questa operazione, che sin dai suoi inizi ha richiamato l'interesse e il supporto delle istituzioni, locali e nazionali, che sono sempre state al nostro fianco e che continueranno a esserlo in un progetto che è anche per Milano e per il Paese e che è strettamente collegato alla rigenerazione di un'altra zona di Milano, in cui la Statale e la Milano scientifica ha le sue radici, il quartiere di Città Studi".
"E non siamo soli - ha continuato la rettrice della Statale - anche perché questo progetto non avrebbe visto la luce senza i nostri partner privati e senza i nostri compagni di viaggio in Mind, con i quali abbiamo già avviato molto lavoro insieme su tutte le declinazioni e gli ambiti dell'innovazione. Ogni volta che visito questo luogo non posso non provare un'emozione profonda per la trasformazione davvero storica che questa realizzazione comporterà per la nostra università, ma anche per l'imponenza di questo progetto che credo rappresenti ad oggi la più grande operazione di project financing pubblico-privato in atto in Italia a livello universitario. Nessun ateneo ha un'operazione di questo livello al momento e questo vale anche a livello europeo: la Statale è l'unica università italiana ammessa alla Leru", la lega delle Research University europee, e all'interno di questa realtà "tutte ci invidiano la possibilità di avere un nuovo campus scientifico all'avanguardia dove riunire la ricerca delle scienze della vita, cosa che nemmeno i grandi atenei di questa alleanza possono fare".
Oggi dunque l'avvio dei lavori del primo studentato di Mind. E poi la visita "al cantiere della nostra nuova sede che ci porta non solo simbolicamente nel cuore del progetto e del suo significato: un campus universitario a misura di studente - è la visione prospettata da Brambilla - progettato secondo i più elevati standard internazionali, con spazi per la ricerca e la didattica competitivi, in un ecosistema", quello che si sta componendo nell'area che ha ospitato l'Expo 2015, "aperto all'innovazione e alla dimensione internazionale, un luogo ricco di stimoli, dove vivere un'esperienza formativa e di socialità autenticamente gratificante. Sono infatti convinta che la stessa riflessione sul diritto allo studio debba ampliarsi a una dimensione anche qualitativa del percorso dei nostri studenti in Università, che assicuri loro un'esperienza di vita proficua, determinante per il loro futuro".
Spazi, servizi e funzioni "dovranno quindi saper rispondere alle necessità della popolazione universitaria che popolerà il distretto, con particolare attenzione per gli studenti fuorisede che sceglieranno Mind. Il nuovo campus - ha concluso la rettrice - sarà un luogo per imparare, esprimersi e conoscersi all'interno di una community coesa e partecipata ma costantemente aperta all'esterno".