Le società di telecomunicazione Vodafone Italia e H3G (conosciuta con il marchio 3) dovranno adottare entro 30 giorni delle misure tecniche per impedire che i loro utenti possano connettersi involontariamente alla segreteria telefonica e dovranno rimborsare tutti gli utenti che hanno pagato il servizio senza volerlo. È la decisione presa dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), che ha ordinato “la cessazione di condotte lesive dei diritti degli utenti con riferimento all’addebito per connessioni involontarie al servizio di segreteria telefonica”.
Gli utenti che consultavano involontariamente il servizio di segreteria telefonica pagavano 20 centesimi per ogni contatto, nel caso di Tre, e 1,50 euro al giorno per Vodafone. Come spiega il relatore dell’Agcom Francesco Posterno, gli addebiti erano causati semplicemente dall’aver sfiorato per errore il simbolo della segreteria sul proprio smartphone. Ricevute alcune segnalazioni, l’Autorità ha avviato due procedimenti, nel corso dei quali sia Vodafone che H3G hanno proposto degli accorgimenti per rimediare al rischio di connessioni indesiderate al servizio. Queste misure però non sono state ritenute sufficienti: da qui la decisione di imporre soluzioni tecniche più efficaci e il rimborso ai clienti per gli addebiti già pagati.