Corsi teorici organizzati dalle università, più pratica nelle scuole. Il nuovo provvedimento, appena firmato dal ministro Stefania Giannini, mette a disposizione esattamente 5.108 posti
Altri 5mila insegnanti specializzati sul sostegno. Già entro la fine del 2017. Il ministero dell’Istruzione ha finalmente pubblicato il nuovo bando del Tfa sostegno, atteso da tempo e rimasto bloccato negli uffici di viale Trastevere tra le varie deleghe della “Buona scuola” a cui lavorano i tecnici. La riforma dell’insegnamento agli alunni disabili, in particolare, non è ancora pronta (lo sarà a breve) ma intanto all’inizio del prossimo anno partiranno i corsi universitari che specializzeranno nuovi docenti. Ossigeno puro per la scuola italiana, che di professori di sostegno ha grande necessità. Anzi, i posti banditi serviranno a coprire solo una piccola parte del fabbisogno (molto elevato soprattutto nel Nord italiana, dove i presidi sono costretti a rivolgersi spesso a docenti senza specializzazione o addirittura senza abilitazione).
Si tratta del terzo ciclo di Tirocinio Formativo Attivo, l’unico strumento con cui attualmente un docente può essere abilitato all’insegnamento, o, nel caso del sostegno, specializzato sull’assistenza ai disabili. Corsi teorici organizzati dalle università, più pratica nelle scuole. Il nuovo bando, appena firmato dal ministro Stefania Giannini, mette a disposizione esattamente 5.108 posti ed è aperto a tutti i docenti già abilitati (quindi anche ai diplomati magistrali ante 2002, viste le ultime sentenze). Facile immaginare che i candidati saranno molti di più, per questo gli atenei organizzeranno presto i test di accesso, stavolta in data unica e su decreto ministeriale. Proprio i tempi rappresentano l’incognita maggiore: il bando prevede che tutto debba completarsi entro la fine dell’anno accademico 2016/2017 (ovvero il 31 ottobre del prossimo anno), ma il Tfa comprende almeno 5 mesi di tirocinio nelle scuole. Anche ipotizzando che il test preselettivo si svolga subito ad inizio 2017 (come risulta a ilfattoquotidiano.it), tra scritti, orali, lezioni e pratica sarà una corsa contro il tempo. Anche perché l’anno prossimo si aggiornano le graduatorie di istituto (le liste che assegnano le supplenze) e i vincitori vorranno certamente far valere il loro titolo in tempo utile per ottenere un contratto magari già a settembre.
Per i tanti aspiranti insegnanti di sostegno il bando è comunque già di per sé una buona notizia. Non più così scontata come pareva in passato, visto che il Miur sembrava intenzionato a rinviare ogni discorso alla pubblicazione delle deleghe della Buona scuola. La grande necessità di docenti specializzati (basti pensare che all’ultimo concorso per il sostegno in molte Regioni c’erano più posti che candidati con i requisiti), però, ha consigliato il Ministero di far partire subito i corsi. Quando arriverà, la riforma sul sostegno farà valere le sue novità (ad esempio vincolo di permanenza sul posto più elevato e concorsi ad hoc per la stabilizzazione) anche per questi nuovi specializzati. I posti (5.108, comunque pochi; un’infornata maggiore è prevista dopo la riforma) sono gli stessi che al Ministero avevano messo in cantiere per il III ciclo Tfa da 16mila posti totali. Quello sul sostegno, però, potrebbe essere l’unico Tirocinio che vedrà mai la luce. Per gli altri 11mila posti comuni è ancora tutto fermo: come anticipato da ilfattoquotidiano.it, il Miur sta valutando la possibilità di non procedere al bando, preferendo la soluzione di concorsi riservati anche per i non abilitati.